SEPOLCRI DI FRANCIA - IL SINDACO NEGA LA SEPOLTURA A UNA BAMBINA ROM: “POCO SPAZIO NEL CIMITERO, PRIMA I FRANCESI” - IL PREMIER VALLS INSORGE: “È UN INSULTO AI NOSTRI VALORI”
Alberto Mattioli per “la Stampa”
Nel nuovo anno, è la prima storia a scandalizzare la Francia, tanto più che in materia la coscienza nazionale non è irreprensibile. Succede che un sindaco abbia negato la sepoltura a una neonata rom, argomentando che i posti in cimitero sono riservati a chi paga le tasse per mantenerlo.
Questa incivile decisione ha suscitato un soprassalto d’indignazione civile, con polemiche violentissime. Finché l’«affaire» non è diventato un affare di Stato a seguito di un cinguettio del primo ministro, Manuel Valls (un twittatore inesausto peggio di Renzi): «Rifiutare la sepoltura a un bambino a causa della sua origine: un insulto alla sua memoria, un insulto a quello che è la Francia». Il sindaco in questione però nega tutto, accusa i media di «montare la maionese» e minaccia querele.
Bidonville senz’acqua
La vicenda si svolge a Champlan, paesotto di duemila e 500 abitanti a 18 chilometri a sud-ovest di Parigi e a sette dall’aeroporto di Orly. Qui, in una bidonville senz’acqua e senza elettricità, vivono una trentina di famiglie rom. La piccola Maria Francesca era nata in ottobre ed è morta nella notte fra Natale e il 26. La tragedia è diventata scandalo quando è entrato in scena il sindaco, Christian Leclerc, indipendente di destra, che ha ricevuto la domanda d’inumazione.
Secondo il «Parisien», avrebbe risposto così: «I posti disponibili sono pochi. Abbiamo un progetto d’ingrandimento sul retro del cimitero, ma costa parecchie migliaia di euro. Le concessioni sono assegnate a un prezzo simbolico e la manutenzione costa cara. Quindi la priorità è accordata a chi paga le imposte locali».
La famiglia del bebé morto rifiuta di commentare, ma chi parla per lei fa notare che vive a Champlan da anni e che due fratelli di Maria Francesca ci frequentano la scuola. Interviene («Un’inumana umiliazione») la sottosegretaria alla famiglia, Laurence Rossignol. Da destra e da sinistra, ma soprattutto da sinistra, si moltiplicano le prese di posizione. Il Difensore dei diritti, Jacques Toubon, si dice «sconvolto» e apre un’istruttoria. E così via fino al tweet del socialista Valls che peraltro sui rom, prima da ministro dell’Interno e poi da premier, ha seguito la stessa linea dura di Sarkozy.
Nel paesino vicino
Diventato in un pomeriggio l’uomo più detestato di Francia, monsieur Leclerc non ci sta e prova a contrattaccare. Si è fatto intervistare dalla tivù per spiegare che si tratta di un equivoco, che la linea telefonica sulla quale rilasciava le sue sconcertanti dichiarazioni era disturbata, che aveva soltanto spiegato come funzionano le sepolture.
E avverte: «Vorrei che questa mascherata e questa maionese che sta montando nei media e sui social network finissero subito, perché altrimenti attaccherò sul piano della diffamazione». In tutto questo can-can, la piccola Maria Francesca sarà seppellita oggi a Wissous, il paese vicino. Il suo sindaco, il sarkozysta Richard Trinquier, ha chiuso tutta la polemica con una sola frase: «Tutti hanno diritto a una sepoltura decente».