STORIE DI CORNA E DI MANETTE - IL SINDACO PD DI MONTESILVANO FINISCE IN CARCERE, MA IL POLIZIOTTO CHE LO INDAGA È IL MARITO DELL’AMANTE! - LUI DENUNCIA TUTTO ALL’ALLORA PROCURATORE CAPO TRIFUOGGI (QUELLO DEL CELEBRE FUORIONDA ANTI-BANANA CON FINI), CHE NON CI VEDE NIENTE DI STRANO, ANZI DENUNCIA UN TENTATIVO DI INSABBIAMENTO - ORA TUTTO ESPLODE IN AULA E IL POLITICO PIDDINO SVELA ANCHE GLI ALTARINI: “LA CONOBBI PERCHÉ IL MARITO LA RACCOMANDÒ COME CAPO DEI VIGILI URBANI”…

Gian Marco Chiocci per "il Giornale"

Rivelando i boccacceschi retroscena di una guerra di corna e di manette combattuta giudiziariamente (e poi al Csm) in provincia di Pescara, il 22 febbraio sollevammo, increduli, due interrogativi. Il primo: se il marito della vostra amante fosse un poliziotto impegnato a indagare su di voi, a mettervi sotto controllo i telefoni, riuscendo infine pure ad arrestarvi, dormireste sonni tranquilli o nutrireste perplessità sulla genuinità nelle indagini?

Il secondo: stando così le cose protestereste con chi, a livello di Procura, coordina questi accertamenti senza porsi il benché minimo problema di una incompatibilità resa evidente dalle trascrizioni delle intercettazioni?

Dieci mesi dopo, quegli interrogativi sono deflagrati al processo pescarese di Enzo Cantagallo, sindaco Pd di Montesilvano, finito in manette per corruzione nell'inchiesta Ciclone nel 2006 grazie alle indagini portate avanti dall'allora capo della Squadra mobile, la cui moglie, per l'appunto, era l'amante dell'imputato-sindaco (stando a quel che rivela quest'ultimo in aula).

Un antipasto dello tzunami in arrivo si era avuto con la tempesta abbattutasi già sul Csm.

L'ex procuratore capo Nicola Trifuoggi, celebre per il fuorionda con Fini contro Berlusconi, disse al sindaco di non preoccuparsi di ciò che oggi sembra invece preoccupare il presidente del collegio chiamato anche a fare luce sulla regolarità dell'indagine portata avanti dal poliziotto e dal pm Gennaro Varone.

Dopo aver sentito un funzionario della questura testimoniare sulle «false voci» di una «presunta» relazione tra il sindaco e la moglie del suo ex capo, l'avvocato di Cantagallo è sbottato.

E di lì a poco anche il primo cittadino ha deciso di rivelare ciò che per decenza si era ripromesso di tacere. A cominciare dalle pressioni ricevute dal capo della Mobile (e successivamente da altri poliziotti) per promuovere la moglie al vertice dei vigili urbani. Tant'è. Alla fine, «trovandomi accerchiato, seppur a malincuore», Cantagallo fece quella nomina. Di lì a poco, racconta il primo cittadino, con la donna nacque una frequentazione intensa e poi una «relazione corredata da forti sentimenti».

I luoghi dei loro appuntamenti erano vari, e «furono oggetto di successive perquisizioni ad opera della Mobile». Così come i «regali costosi e importanti che ricevetti da lei», poi sequestrati dalla Mobile con l'ipotesi che fossero oggetto di corruzione. Secondo il sindaco, le voci della liaison iniziarono a girare, più lettere anonime finirono in questura, nel corso di un interrogatorio un'indagata spiattellò in faccia al capo della Mobile la cruda verità. Cantagallo dice d'aver temuto ritorsioni perché «avevo saputo che mi voleva morto».

Insomma, il sindaco decise di sottoporre il caso alle cosiddette «autorità». Il prefetto «mi disse che se le cose stavano così» il poliziotto «non avrebbe dovuto prendere nemmeno un caffè a Montesilvano». Il procuratore capo di Pescara, Nicola Trifuoggi «mi rassicurò dicendomi che avrebbe fatto le sue indagini» ma «al contrario non verificò mai l'esistenza di questo rapporto e al contrario ha più volte dichiarato che il mio era un tentativo di insabbiamento».

Un mese dopo il politico finisce dritto in cella avendo precedentemente saputo «che il capo della Mobile aveva inoltrato ben otto richieste di arresto al pm nei miei confronti». Cornuto l'altro, mazziato lui.

 

Nicola TrifuoggiNicola TrifuoggiEnzo Cantagallo, sindaco Pd di Montesilvanofini trifuoggi fuori onda a pescaraEnzo Cantagallo, sindaco Pd di MontesilvanoEnzo Cantagallo, sindaco Pd di Montesilvano

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)