romeo lotti renzi

IL SISTEMA ROMEO, SOLDI A RUSSO & CO. SOLO SE RENZI VINCE IL REFERENDUM – E DISTRIBUISCE MAZZETTE AL TRIBUNALE DI NAPOLI – MARRONI PREVEGGENTE: LOTTI DOVRA’ RESTARE AL GOVERNO PER SEGUIRE LE NOMINE – E CUPERLO DICE: “SE LUCA DICE LA VERITA’, L’AD DI CONSIP NON PUO’ RESTARE AL SUO POSTO”

 

1. QUALCUNO SE NE DEVE ANDARE FRA LOTTI E MARRONI…

Da Il Fatto Quotidiano

 

cuperlo manifestazione cgilcuperlo manifestazione cgil

“Se Lotti dice il vero Marroni non può rimanere al suo posto”. Lo ha detto Gianni Cuperlo, deputato del Pd, a margine di una conferenza stampa alla Camera. “Nei giorni scorsi ho ricevuto una serie di critiche e di insulti anche da parte di esponenti del mio partito, per una posizione che mi sembrava coerente con altre che abbiamo tenuto in passato. Sull’inchiesta- ha aggiunto – non ho nulla da dire salvo che la magistratura, come sempre, verificherà come sono andate le cose”.

 

 

2. ROMEO: A D’ALEMA CI PENSO IO

 

Giacomo Amadori Fabio Amendolara per La Verità

 

ALFREDO ROMEOALFREDO ROMEO

I nuovi guai per Alfredo Romeo, l' imprenditore napoletano arrestato dalla Procura di Roma con l' accusa di corruzione per gli appalti Consip, riguardano il servizio di pulizia del palazzo di giustizia di Napoli. L' accusa, anche questa volta, è di «corruzione». Le perquisizioni sono state disposte dal pubblico ministero Henry John Woodcock. Il funzionario pubblico accusato di aver «percepito utilità per sbloccare le fatture di pagamento dei lavori» è Emanuele Caldarera, dipendente del ministero della Giustizia e direttore generale per la gestione del complesso giudiziario partenopeo.

 

henry john woodcockhenry john woodcock

Caldarera, secondo l' accusa, si era «messo a disposizione» dell' imprenditore napoletano e, in cambio, avrebbe ottenuto l' assunzione della figlia, ma anche altri favori. Nel decreto di perquisizione si parla di attività illecite che rientrano nel «sistema Romeo», «ispirato alla corruzione dei gestori della cosa pubblica». C' è un' informativa dei carabinieri del Noe, che il pm Woodcock riprende nel decreto evidenziando come l' imprenditore sia protagonista di una «abituale e seriale realizzazione di reati contro la pubblica amministrazione».

 

Se le indagini contro Romeo proseguono sia a Roma sia a Napoli, le carte già depositate nell' inchiesta Consip ci permettono di capire il motivo per cui ieri anche Matteo Renzi avrà tirato un sospiro di sollievo dopo che il suo amico e ministro di riferimento, Luca Lotti, ha evitato la sfiducia in Senato.

 

MARRONI CANTONEMARRONI CANTONE

L' amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni, grande accusatore di Lotti, ha scritto in un sms agli atti: «Nel disegno del post crisi di governo si lavora per far sì che Lotti rimanga sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Infatti nel 2017 ci saranno in agenda le nomine delle aziende di Stato che rappresentano il cemento di qualunque governo. Già si parla, per i primi mesi del prossimo anno, di un cambio dei vertici Rai e del direttore generale del Tesoro Vincenzo La Via. E poi in primavera si passa ad Enel, Eni, Poste, Finmeccanica, Terna e tanti altri consigli di amministrazione. Gran finale, Banca d' Italia, col mandato di Ignazio Visco che scade nel 2017. Buona giornata».

 

IL TRIANGOLO NO

LUCA LOTTI E TIZIANO RENZILUCA LOTTI E TIZIANO RENZI

Il nome di Lotti torna in un capitolo dell' inchiesta dedicato a un curioso «triangolo», i cui vertici sarebbero, a detta di Carlo Russo (l' apprendista faccendiere indagato per traffico d' influenze illecite), Tiziano Renzi, Marroni e lo stesso Lotti. Romeo ha paura che sia stato il «triangolo» a creargli problemi con uno degli appalti. Russo «risponde in modo categorico che non si è trattato di nessuno dei tre ma probabilmente si è trattato di Francesco Bonifazi, Tesoriere del Pd».

 

REFERENDUM SALVA BABBO

Il paradosso è che dalle intercettazioni si evince che i veri guai per Renzi senior e Russo sarebbero arrivati in caso di vittoria referendaria. Infatti il presunto «accordo quadro» tra Romeo e i due sodali toscani per far incontrare all' imprenditore campano Marroni in cambio di 30.000 euro al mese per Tiziano e 5.000 ogni due mesi per Russo, sarebbe diventato esecutivo solo con il trionfo del Sì e la conferma di Matteo Renzi a Palazzo Chigi.

maria elena boschi bonifazimaria elena boschi bonifazi

 

Per gli investigatori Russo «ha avuto il via libera» da Tiziano «nel concludere l' operazione nei termini prospettati dal Romeo () tuttavia l' operazione potrebbe subire una battuta d' arresto a causa del referendum, perché sembra chiaro ad entrambi, in caso di sconfitta dei sostenitori del Sì, Russo avrà problemi nel rispettare gli accordi, in quanto è probabile che cada il governo».

 

Eppure prima della bocciatura popolare Russo riferisce a Romeo che babbo Renzi «avrebbe dato massima disponibilità, ma dopo l' esito referendario»: «Eeeeeh Tiziano gli chiede... mi chiede... anzi mi dice di chiederle... se per lei non è un problema, dice che lui è a disposizione (...) però dice aspettiamo a dopo il referendum».

 

REGALO DI NATALE

CARLO RUSSOCARLO RUSSO

Forse anche per questo Russo si è prodigato nell' organizzare i comitati per il Sì, «lasciando trapelare», annotano gli investigatori, «un certo ottimismo sull' esito del referendum a seguito di alcuni sondaggi in suo possesso». L' informazione potrebbe sembrare di scarso interesse investigativo, ma per gli inquirenti «è propedeutica a comprendere i rapporti che legano Russo a personaggi di spicco del Pd toscano».

TIZIANO E MATTEO RENZITIZIANO E MATTEO RENZI

 

Il 18 ottobre nell' ufficio di Romeo, Russo chiede da quando decorrerà il loro accordo, ovviamente facendo riferimento ai compensi pattuiti: «Perché ovviamente quando gli dissi dobbiamo fare la cosa dopo il 4 dicembre, fra il 4 e il Natale, così si fanno un bel Natale... da quando parte questa cosa?».

 

Russo non sa o finge di non sapere che a ottobre Tiziano Renzi è già venuto a conoscenza dell' inchiesta su Romeo ed è per questo molto agitato. La preoccupazione aumenta dopo la sconfitta referendaria, quando viene messo sotto intercettazione e fa contattare lo stesso Russo da un amico comune per chiedergli di non chiamarlo più e di non mandargli messaggi.

 

MASSIMO DALEMA E LA PIZZETTAMASSIMO DALEMA E LA PIZZETTA

A D' ALEMA PENSA ROMEO

Dalle carte non escono ammaccati solo i renziani, bensì pure gli scissionisti del Pd. Di fronte all' intenzione di Romeo di acquistare il quotidiano L' Unità, Russo pone il problema della minoranza Pd e in particolare di Massimo D' Alema. Ma Romeo, ex comunista, non si scompone: «Chi D' Alema? Ci parlo io (...) D' Alema a me non attacca», dice. «So cosa devo dire per, per dire non rompere...». Per l' imprenditore napoletano il vero problema è il M5s. Dice Romeo: «Quelli non li riesco a bloccare». Irrompe Russo: «A quelli ci penso io!». Ma pare con scarsi risultati.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...