xi jinping vladimir putin volodymyr zelensky

LA SOLUZIONE ALLA GUERRA IN UCRAINA È IN MANO ALLA CINA (E A BIDEN) – LA PARTECIPAZIONE AL SUMMIT DI GEDDA, IN ARABIA SAUDITA, E L'OK ALL'INTESA SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV,  È STATA UNA BELLA PICCONATA PER VLADIMIR PUTIN: XI JINPING VUOLE CHE MOSCA RIMANGA SUA VASSALLA, MA NON PUÒ TOLLERARE ANCORA A LUNGO L’INSTABILITÀ DEI MERCATI E DEI COMMERCI. LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA LA ROTTURA DEL PATTO SUL GRANO - LE MOSSE DI ERDOGAN

Articoli correlati

A GEDDA HANNO DATO UN BEL COLPO DI PICCONE A PUTIN - ANCHE LA CINA HA PARTECIPATO AL SUMMIT IN ARABI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1 - GLI EMISSARI DI CINA E TURCHIA VANNO IN PRESSING SU PUTIN MOSCA RISPONDE CON I MISSILI

Estratto dell’articolo di Paolo Brera per “la Repubblica”

 

SUMMIT GEDDA

Lo schiaffo di Gedda duole a Mosca, ma al di là del nervosismo delle reazioni è il grande e inaspettato ritorno sulla scena della diplomazia. Dopo il fallimento del vertice di Copenaghen […], alla Conferenza di Gedda hanno partecipato 42 paesi compresi la Cina, i Brics e diversi africani non allineati nella condanna dell’aggressione militare russa in Ucraina.

 

E hanno accettato di buon grado di partire da quella che sembra essere la bozza araba di un nuovo possibile accordo, basato sui principi della proposta ucraina ma assai meno rigido: resta intatto il criterio della integrità territoriale ma non c’è più traccia del punto più controverso, la liberazione di tutti i territori occupati come precondizione.

putin xi jinping

 

Per questo ieri il presidente turco Erdogan è tornato alla carica insistendo nella sua idea di proporre al presidente russo Vladimir Putin di riprendere i colloqui di pace sostenendo il cessate il fuoco immediato.

 

Ma Erdogan, spodestato di fatto da capotavola della grande iniziativa di pace, gioca come sempre su tavoli paralleli e a proprio vantaggio. La sua è un’ipotesi inaccettabile per Kiev, che attraverso il consigliere presidenziale Podolyak ribadisce come «l’unica strada percorribile» sia la formula di pace di Zelensky.

 

recep tayyip erdogan volodymr zelensky vertice nato di vilnius

Le parole di Podoliak non sono però in antitesi con quello che emerge dalla Conferenza di Gedda, dove si sono gettate le fondamenta per ricominciare il dialogo. […] la formula resta radicata sulla proposta ucraina: si sono istituiti tavoli di lavoro sui singoli punti […], ma dai cinque capitoli principali è uscita la pretesa che la Russia liberi prima tutti i territori occupati ed è entrato un cessate il fuoco accanto alla conservazione dell’integrità territoriale, all’avvio dei negoziati sotto la supervisione dell’Onu e allo scambio di prigionieri. È un abbozzo intorno al quale ci sono ancora molti distinguo; ma è già molto, e tiene sulle spine Mosca, esclusa dai negoziati e furibonda. […] Mentre si torna a parlare di pace, però, non si smette di sparare. A Kherson, una donna di 59 anni è stata uccisa da un colpo di artiglieria, e droni e missili hanno continuato a colpire le regioni ucraine.

 

2 - CINA E TURCHIA IN CAMPO SPINTA SUL “CESSATE IL FUOCO” ANCHE KIEV FA RESISTENZA

Estratto dell’articolo di Marco Ventura per “il Messaggero”

 

PUTIN E LI HUI

L'attesa "svolta" cinese sull'Ucraina prende corpo a Gedda, in Arabia Saudita. L'inviato di Xi per gli affari euroasiatici e plenipotenziario di Pechino per il percorso che dovrà condurre al negoziato, Li Hui, lascia la riunione in cui si sono confrontate le delegazioni di 42 Paesi tra cui Brasile e India, presente l'Ucraina e assente la Russia, non invitata, promettendo che la Cina «continuerà a rafforzare il dialogo e gli scambi con tutte le parti, a espandere costantemente consenso e fiducia, a sforzarsi di formare il più ampio accordo comune» per una soluzione politica. Esulta Kiev, e parla di colloqui «costruttivi», contro Mosca che li bolla come «futili».

 

VERTICE NATO DI VILNIUS - SUNAK, ERDOGAN, BIDEN, MELONI, STOLTENBERG E ZELENSKY

Ma intanto le fonti del Financial Times confermano che l'impressione di Li Hui […] è quella di voler «cercare di dimostrare che la Cina non è schierata al fianco della Russia». Le indiscrezioni parlano sì di un tentativo di Pechino, respinto dagli alleati di Zelensky, di ottenere un cessate il fuoco già in questi giorni. Tregua che congelerebbe l'avanzata russa. […]

 

Per il momento, Kiev non è pronta e rifiuta qualsiasi compromesso, intima anzi ai russi di ritirarsi da tutti i territori occupati e annessi, inclusa la Crimea, prima di qualsiasi trattativa.

 

 

xi jinping e putin - immagine creata con l intelligenza artificiale midjourney

[…] Ma è la Cina adesso a fare la differenza, e probabilmente la rottura del patto sul grano da parte di Putin è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Pechino ha interesse a mantenere l'alleanza con la Russia, magari come vassalla dopo l'indebolimento provocato dalla «campagna di Ucraina», ma neanche può tollerare una fonte crescente di instabilità dei mercati e dei commerci, come dimostra la crisi del grano e la militarizzazione del Mar Nero.

 

Ed ecco allora che la Cina partecipa all'iniziativa di Gedda anche senza la Russia, dopo aver rifiutato di presenziare a un analogo incontro a Copenaghen. Ecco la telefonata del ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, al suo omologo russo, Lavrov, per dire che nonostante il patto di ferro tra i due Paesi, la Cina «manterrà una posizione indipendente e imparziale in qualsiasi circostanza internazionale e multilaterale, esprimerà un'opinione obiettiva e razionale, promuoverà attivamente la riconciliazione, faciliterà i negoziati, e farà ogni sforzo per trovare un modo per una risoluzione politica».

LI HUI

 

Intanto, l'inviato cinese ha confermato che tornerà a riunirsi con i suoi omologhi, consiglieri diplomatici e consiglieri per la sicurezza nazionale dei leader, tra un mese e mezzo quando il formato di Gedda verrà replicato. Sul tappeto c'è sì il piano cinese in 12 punti, che prevede fra l'altro il riconoscimento della sovranità e indipendenza dell'Ucraina come punto di partenza, ma c'è soprattutto quello in 10 punti di Kiev, sul quale si è deciso di creare gruppi di lavoro distinti.

 

[…]  Poi ognuno legge i risultati conseguiti a Gedda a proprio modo. Per il braccio destro di Zelensky, Andriy Yermat, il summit «ha inferto un duro colpo alla Russia», anzitutto perché Mosca ora è isolata. L'unica non invitata. […]

VLADIVOSTOK - LA CITTA CONTESA TRA RUSSIA E CINA

Ultimi Dagoreport

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…