1. UN SONDAGGIO DELLA SWG AGITA IL NAZARENO E TERRORIZZA B&B (BERSANI E BERLUSCONI): IL CICLONE RENZI-GRILLO PUÒ SPAZZARE VIA TUTTA LA VECCHIA GUARDIA! 2. CON IL ROTTAM-ATTORE DI FIRENZE ALLA GUIDA DEL PD, IL CENTROSINISTRA PIÙ LE SPOGLIE DI SUDARIO MONTI ARRIVEREBBE A QUOTA 44 PER CENTO ANCHE SENZA VENDOLA! 3. SE IL CANDIDATO È CULATELLO, LA COALIZIONE RESTA INCHIODATA AL 29%, IL NANO DI ARCORE PRECIPITA AL 26% E, UDITE UDITE, GRILLOMAO DECOLLA AL 40 PER CENTO DA SOLO! 4. ECCO PERCHÉ CULATELLO STA APRENDO IN QUESTE ORE AL PDL PER IL QUIRINALE: LA MINACCIA SPUNTATA DEL VOTO A GIUGNO ORAMAI SPAVENTA SOLO B&B (BERSANI E BERLUSCONI)
1 - IL SONDAGGIO CHE AGITA I DEMOCRAT: SOLO CON RENZI VITTORIA AL 40%
Nino Bertoloni Meli per "Il Messaggero"
Nel Pd, com'è ovvio, già pensano al dopo. Mentre Pier Luigi Bersani tenta e insiste e prova a formare il governo, nel partito che ha vinto-non vinto le elezioni c'è chi guarda lontano, oltre l'eventuale incarico al leader e oltre l'ancora più eventuale riuscita dello stesso. In sostanza, ci si comincia ad attrezzare per un più che probabile sbocco di ritorno alle urne.
LA RILEVAZIONE
Un sondaggio agita in proposito il Nazareno. Un qualcosa a metà tra il rilevamento e lo studio propedeutico, frutto del lavoro della Swg, dal quale risultano alcune cose molto interessanti. I chiamati in causa hanno risposto a due domande semplici ma significative. La prima: «Se alle prossime elezioni si presentasse una coalizione di Pd, Sel e Monti guidata da Bersani, come voterebbe?».
La seconda: stessa domanda ma con coalizione diversa - Pd più Monti e, soprattutto, guidata da Renzi. Ebbene, le risposte sono state differenti assai: nel primo caso, la coalizione guidata da Bersani si attesterebbe su un 29 per cento, mentre Pdl più Lega e Destra si fermerebbe al 26 per cento, con un exploit di Grillo al 40 per cento, che sarebbe quindi il primo partito e di gran lunga.
Le cose cambiano, e parecchio, con il secondo scenario, coalizione Pd+Monti senza Sel guidata dal sindaco di Firenze: in questo caso questo centrosinistra a trazione modernista senza sinistra vendoliana raggiungerebbe il 44 per cento, con un centrodestra al 19 per cento e Grillo "ridimensionato" al 30 per cento, poco sopra a quanto ha conquistato alle recenti elezioni, ma non più primo partito (Sel da sola prenderebbe un 4 per cento, e ove mai sà accordasse poi con il Pd+Monti farebbe sfiorare il 50 per cento al centrosinistra o come si chiamerà ). Il leit motiv, in sostanza, ascoltato subito dopo il voto, secondo cui «con Renzi si sarebbe vinto a man bassa», troverebbe precisa conferma da questi rilevamenti.
IL SINDACO
Anche un altro sondaggio conferma questa tendenza. Lo pubblica Il Retroscena.it molto addentro alle cose democrat, un rilevamento della Digis secondo il quale gli elettori del centrosinistra non vogliono sentir parlare di accordi con il Pdl, vogliono un ritorno alle urne se non si riesce a formare un governo, e si dichiarano per il 27% a favore di una coalizione guidata da Bersani, ma il favore cresce fino al 37% se alla guida ci fosse Renzi. «Visto? Andando all'attacco si ottengono risultati. Quando non si gioca di rimessa o si aspettano i movimenti dei 5Stelle, e si fanno proposte credibili come per le presidenze delle due Camere, si vince e si convince», si fa sentire il rottamatore sulla sua e-news.
E lo fa il giorno prima che il Pd si riunisca per la scelta dei nuovi capigruppo, dove si sta giocando una partita che riguarda gli equilibri interni. L'idea di congelare Finocchiaro e Franceschini solo il tempo delle consultazioni sta provocando malumori. Né miglior sorte sembrano avere candidature di "succedanei" come Giacomelli per Franceschini o Boccia per Letta.
E' stata pure messa in giro una presunta candidatura del renziano Richetti, che però sente puzza di bruciato. Ancora peggio se la passa Orlando dei giovani turchi, già sospettati di intesa con i renziani all'insegna del ricambio generazionale, tanto che Massimo D'Alema, ormai fuori dalle beghe interne, va pronosticando per il futuro più o meno vicino la formazione di un correntone turco-rottamatore come nuova maggioranza interna.
2 - QUIRINALE: ZOGGIA, CONCORRANO ANCHE ALTRE FORZE POLITICHE
(ANSA) - ''La scelta del presidente della Repubblica non puo' essere un calcolo aritmetico. Anche se la coalizione Italia bene comune + Monti potrebbe indicare il presidente della Repubblica, non ritengo necessario che lo faccia. Ritengo che anche altre forze politiche debbano concorrere''. Lo ha detto Davide Zoggia (Pd) intervenendo ad Agora', su Rai Tre.
BERLUSCONI AL SENATO CON GLI OCCHIALIPIERLUIGI BERSANI CON LA BANDIERA DEL PD MARIO MONTI CON IL SIMBOLO MATTEO RENZI jpeg