LOMBARDIA, IL MIO BANKOMAT - LE SPESE ALLEGRE DI FORMINCHIONI: FIORI, SOTTACETI, PRANZI CON OSTRICHE E 75 CRAVATTE IN SETA CON LE INIZIALI

Emilio Randacio per ‘La Repubblica'

Roberto Formigoni è tra gli ospiti di Annozero di Michele Santoro? In attesa della sua comparsata televisiva, il governatore della Lombardia partecipa ad un «incontro con un parlamentare per discuterne». I due si siedono alla trattoria Toscana da Tullio.

E quel giovedì 12 febbraio 2009 il conto lo salda l'allora presidente della Lombardia. Centoventotto euro pagati con la carta di credito della Regione. Due giorni dopo, di sabato, l'allora governatore della Lombardia è «dal Bolognese», locale alla moda di Milano, «con un parlamentare per esame prospettive elezioni». E anche stavolta i 162 euro del conto finiscono a carico della «Presidenza della Giunta».

LA MANIA DEI FIORI
Spese di questo genere, negli ultimi due mandati da governatore, hanno raggiunto cifre a molti zero. Tra il 2008 e il 2010, sono state 319 mila euro, «solo » 114 mila per il 2010-2012. In questo importo sono compresi, è bene dirlo, non solo «i costi sostenuti direttamente da Formigoni, ma anche le spese dell'ufficio di presidenza e dei sottosegretari». Nell'inchiesta da poco conclusa dai pm di Milano sui 64 consiglieri accusati di aver gonfiato i rimborsi elettorali - Robledo, Filippini e D'Alessio - ci sono anche le spese addebitate alla Regione ed effettuate dall'allora governatore. Nulla di penalmente rilevante, va precisato.

Scorrendo le centinaia di pagine raccolte dagli investigatori del Nucleo di polizia tributaria, però, di cifre sorprendenti ce ne sono di sicuro. Curiosa, per esempio, appare la mania per i fiori dell'ex governatore. Durante il suo mandato, la presenza di decorazioni floreali nella «sala di rappresentanza», è costante, ma soprattutto piuttosto onerosa.

Il 14 febbraio 2010, al fiorista Baratti vengono liquidati 645 euro, il mese successivo altri 629. Colpisce anche la cura con la quale Formigoni si dedica «all'acquisto di olio, sottaceti e stuzzicadenti per il bar di rappresentanza del Presidente». La spesa, ogni mese del 2010, ammonta a 17,76 euro. Molto attento alle pubbliche relazioni, il 22 aprile 2010 invita quattro giornalisti al ristorante «la Rosetta», «per esposizione formazione nuovo governo regionale». Per i cinque coperti il conto è di 696 euro.

LE CRAVATTE DI RAPPRESENTANZA
La «rappresentanza» sembra una missione alla quale la giunta Formigoni ha sempre dato un certo peso. Il 10 ottobre 2012, all'Ufficio economato arriva una richiesta di rimborso «per l'acquisto di materiale». La cifra è di 11 mila e 164 euro e 80 centesimi. Questa
volta è l'ufficio del Consiglio regionale a rivolgersi a un sarto di Napoli per ottenere «75 cravatte in seta 100% con iniziali personali», altrettante portacravatte, sciarpe e foulard. A cosa siano servite, non viene specificato. Di sicuro, il conto l'ha pagato inconsapevolmente il contribuente. Negli stessi giorni, altri 7596 euro escono per comprare dei gemelli in argento, e 3200 euro per «200 pezzi di vuotatasche similpelle».

«I COSTI DELLA POLITICA»
Durante i quasi dieci anni da consigliere regionale, invece, il leghista Davide
Boni sembra aver avuto un vero pallino per due o tre argomenti. Su tutti, «i costi della politica». Con questa un po' paradossale motivazione Boni ha giustificato decine di pranzi, a detta sua «istituzionali».

Il 20 aprile 2012 è sul Garda con il compagno di partito, il governatore Luca Zaia (103 euro a spese della Lombardia, così risulta dalla distinta). Il 22 dicembre 2011, per discutere «dei costi della politica», invita invece a pranzo i sindaci di Abbiategrasso, Magenta, tre consiglieri comunali e provinciali.

In dieci, al ristorante Torriani di Milano, tra 5 antipasti (170 euro), secondi di pesce tra cui
anche ostriche, e due bottiglie di vino, alla Regione ha fatto spendere 450 euro. Una vera e propria curiosità, Boni sembra averlo anche avuta per la sentenza della Corte Costituzionale «in materia di centri telefonia in sede fissa (phonecenter)».

Il 17 dicembre 2008, intorno al tavolo del ristorante Sambuco del prestigioso Hotel Hermitage, Boni chiama i sindaci di Monza, Tradate, Magenta e altri politici locali. In totale risultano 8 persone. Sarà stato il tema ostico dei phonecenter, sarà stata l'atmosfera ricercata, fatto sta che la Regione, per quell'incontro, rimborsa Boni con 922 euro. Solo per gli otto «secondi», il conto è di 325 euro.

 

 

Roberto Formigoni LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI ROBERTO FORMIGONI LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI ROBERTO FORMIGONI ALFREDO ROBLEDO jpegNICOLE MINETTI DAVIDE BONI DAVIDE BONI jpeg

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…