CHI SPIA LA FRANCIA COI DRONI? I SERVIZI SEGRETI HANNO FERMATO TRE REPORTER DI AL JAZEERA CHE SI DIVERTIVANO A FARE I BISCHERI CON UN DRONE - MA I TRE NON C’ENTRANO CON I VOLI NOTTURNI DI LUNEDÌ E MARTEDÌ NOTTE
Paolo G. Brera per “la Repubblica”
CHI diavolo è il master dei droni che si sta divertendo con il telecomando a beffare la Francia? Per due notti hanno ronzato sereni sorvolando i luoghi più sensibili, presidiati e simbolici del paese, come l’ambasciata americana a due passi dall’Eliseo. Pare facile, acciuffarli, e invece dopo aver collezionato figuracce a ripetizione i Servizi hanno pescato con le dita nella marmellata tre giornalisti di Al Jazeera , arrestati ieri pomeriggio mentre giocavano ai soliti ignoti: «Uno pilotava il drone, l’altro filmava e il terzo guardava».
Ma ieri c’era la luce del sole nel Bois de Boulogne, pieno cuore della capitale: i tre fermati hanno 36, 54 e 70 anni, e quasi certamente non c’entrano nulla con i sorvoli notturni ad alta tensione che hanno mandato ai pazzi la gendarmerie. Forse volevano realizzare un servizio sul caso mostrando un drone in azione, tant’è giocare con le macchine volanti senza autorizzazione può costare loro fino a un anno di prigione e 75mila euro di multa. Intanto, resta intatto il mistero: chi c’è alla cloche di quei mosconi tecnologici da poche centinaia di euro che lunedì e martedì notte hanno beffato ancora una volta la sicurezza del paese europeo più esposto e recentemente ferito dal terrorismo islamico?
parrot sensefly exom e?? un drone autonomo per ispezioni industriali e applicazioni di close mapping
Erano almeno cinque, tra la mezzanotte di lunedì e le sei di martedì mattina. Il primo ha girovagato a un centinaio di metri dai tetti dell’ambasciata americana; poi eccone uno attorno alla Torre Eiffel, un altro spunta sul museo militare di Les Invalides, e ci sono avvistamenti anche all’Assemblea Nazionale, alla Bastiglia e sulla Senna. La notte successiva, fino a ieri mattina, la replica: altri droni avvistati e scomparsi nei cieli di Parigi.
Non sono casi isolati, e certo non è il passatempo di una banda di buontemponi: tra ottobre e novembre, una ventina di piccoli ufo telecomandati aveva sorvolato le centrali nucleari francesi, lasciandosi avvistare e scomparendo prima di poter essere catturata. E il 20 gennaio era toccato alla residenza presidenziale dell’Eliseo, sorvolata da un drone sebbene fossero appena state rafforzate le misure di sicurezza dopo la strage di Charlie Hebdo.
A fine gennaio altri droni erano apparsi in Bretagna, nella baia in cui sono ancorati quattro sottomarini nucleari. Ce n’è abbastanza per passare la pratica alla procura, che indaga per «volo di aeromobile in zona vietata». Ma secondo gli esperti i sorvoli non costituiscono una vera minaccia: sono tecnologie da supermercato, incapaci di portarsi appresso pesi maggiori di una microcamera da cui «avresti la stessa veduta di qualsiasi immagine satellitare ».
Catturata di notte, per giunta. E dunque? Le indagini puntano sugli antagonisti: ecologisti radicali, o qualche altro gruppo che voglia sfidare il sistema o sbugiardare la presunta sicurezza. Lo spionaggio «è escluso», e non è neppure un gioco da ragazzi: sono droni da 400 euro, sì, ma le incursioni di questi mesi richiedono un’organizzazione seria e un bel po’ di soldini.