LE LAGNE DI MERKEL E HOLLANDE SONO INUTILI: LE SPIE EUROPEE SONO AL SERVIZIO DELLA NSA - MANCA L’ITALIA: “TROPPO LITIGIOSI”

Maurizio Molinari per "La Stampa"

L'intelligence britannica ha creato una rete europea di sorveglianza elettronica assieme ai servizi di Germania, Francia, Spagna e Svezia mentre l'Italia non ha potuto partecipare a causa di «ostacoli legislativi» e «litigi fra Aise e Aisi»: questo emerge da nuovi documenti segreti che l'ex analista americano Edward Snowden ha consegnato al quotidiano «The Guardian».

I metodi di sorveglianza elettronica sono stati «sviluppati» e «coordinati» dai cinque Paesi dell'Unione Europea «in stretto raccordo con la Gran Bretagna» che emerge come una sorta di «hub elettronico» sul Vecchio Continente, in ragione degli stretti legami con la National Security Agency e del fatto che gran parte dei cavi sottomarini europei toccano il suo territorio. Sebbene Berlino, Parigi e Madrid nelle scorse settimane abbiano usato toni forti nei confronti di Washington per denunciare la sorveglianza della Nsa, queste rivelazioni sembrano avvalorare quanto dichiarato al Congresso da James Clapper, direttore dell'intelligence Usa, sul fatto che «gli europei hanno partecipato alla raccolta dei dati».

Da un punto di vista legislativo la Svezia ha avuto il compito più agevolato, a causa di una legge del 2008 che consente di monitorare le comunicazioni con l'estero senza autorizzazione del giudice, mentre i servizi di Berlino vengono descritti da questi documenti come i più efficienti in forza del «grande potenziale tecnologico di accesso alla rete Internet». Se la Gran Bretagna, in alcune comunicazioni, si vanta di poter sorvegliare 10 cavi, la Germania afferma di avere le potenzialità di farlo con 100 e a conferma della crescente intesa fra Londra e Berlino furono i servizi britannici a dare consigli ai colleghi tedeschi sulle «riforme» e «interpretazioni di legge» necessarie per migliorare l'efficacia della sorveglianza.

Altri documenti, sempre forniti dall'ex analista della Nsa in esilio in Russia, descrivono la «volontà» con cui i servizi segreti francesi si misero a disposizione di quelli britannici, fino al punto da essere descritti come «molto motivati, tecnicamente competenti e intenzionati a condividere le informazioni raccolte». Su tali basi, nel marzo del 2009, i servizi britannici e francesi si ritrovarono in una «conferenza» da cui Londra trasse la convinzione che «Parigi è molto incline a dare vita ad una cooperazione di lungo termine nel monitoraggio criptato».

I rapporti fra britannici e spagnoli risalgono almeno al 2008 ed anche in questo caso Madrid venne apprezzata per la disponibilità a collaborare in «intercettazioni massicce», in maniera analoga alla Svezia mentre - secondo altri documenti - l'Olanda venne ostacolata da «questioni legislative».

Diverso invece il giudizio sull'Italia perché gli 007 britannici ammisero, per iscritto, di «essere frustrati per le frizioni interne fra Aise e Aisi, a tal punto divise da non riuscire a cooperare». In un'occasione Londra chiese all'Aisi un'esplicita autorizzazione a collaborare ma non arrivò perché «sebbene intenzionati a farlo hanno ostacoli legislativi». Commentando tali indiscrezioni, fonti dei servizi italiane hanno dichiarato all'Ansa che «dimostrano l'impossibilità di intercettazioni di massa nel nostro Paese perché i nostri 007 sono più garantisti e non sono disponibili ad andare oltre quanto previsto dall'ordinamento».

 

 

CAMERON HOLLANDE MERKEL E VAN ROMPUY AL PARTY G AL PALAZZO COSTANTINO DI SAN PIETROBURGO ANGELA MERKEL E FRANCOIS HOLLANDE ENRICO LETTA E BARACK OBAMA A WASHINGTONservizi segreti

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