SQUILLO PER TE – “È VERO, SONO STATO CON LEI UN PAIO DI VOLTE, MA CERTAMENTE NON IMMAGINAVO CHE AVESSE 15 ANNI” - CERTO UN EX UFFICIALE DELLA GUARDIA DI FINANZA CHE SCAMBIA UNA QUINDICENNE PER UNA DICIANNOVENNE…

Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera

«È vero, sono stato con lei un paio di volte, ma certamente non immaginavo che avesse 15 anni». Così, di fronte ai magistrati di Roma, Mauro Floriani ha cercato di scrollare da sé l'accusa grave di aver sfruttato una minorenne. Non è bastato. La contestazione è stata formalizzata, le indagini sul suo conto sono ormai alle battute finali.

Il marito dell'onorevole Alessandra Mussolini è inserito in una lista di clienti delle ragazzine dei Parioli - Aurora e Azzurra si facevano chiamare - nei confronti dei quali sono già stati effettuati numerosi riscontri. Tra loro c'è anche il figlio di un parlamentare del centrodestra che dovrebbe essere interrogato nei prossimi giorni. E poi il vicecapo del Dipartimento Informatica di Bankitalia Andrea Cividini, alcuni funzionari della Fao, almeno un manager della società di revisione Ernst & Young.

I carabinieri del nucleo operativo della capitale coordinati dal colonnello Lorenzo Sabatino hanno raccolto le informazioni sul loro conto incrociando i tabulati telefonici delle due giovani prostitute, intercettando le conversazioni, effettuando pedinamenti. Poi hanno trasmesso tutti i dati al procuratore aggiunto Maria Monteleone e al sostituto Cristina Macchiusi.

Floriani e l'appartamento
Floriani si è presentato in Procura per essere interrogato sperando probabilmente di evitare che il suo nome potesse trapelare. Già dallo scorso ottobre, dopo aver messo sotto i controlli i telefoni delle ragazzine, i carabinieri avevano captato la sua voce e annotato gli appuntamenti presi con la quindicenne.

Tutti gli incontri sono avvenuti nell'appartamento di viale Parioli. «Arrivo a quest'ora, va bene?», chiedeva prima di presentarsi. Il suo contatto era diretto, cioè non mediato dagli sfruttatori. Lo ha confermato lui stesso ai magistrati: «Sono arrivato alla ragazza attraverso l'annuncio che aveva messo sul sito "Bakecaincontri". Lì specificava di avere 19 anni e io credevo fosse la verità».

Era accompagnato da un legale e ha mostrato un atteggiamento collaborativo, sia pur negando la propria consapevolezza riguardo all'età e in particolare al «giro» che si celava dietro quel «post» inserito su Internet già dalla primavera scorsa.

La sua versione non ha però convinto i magistrati, anche perché i tabulati telefonici dimostrano che i contatti sono stati diversi. La frequentazione della casa da parte di Floriani era cominciata alcuni mesi prima, almeno da luglio. E soprattutto, evidenziano gli inquirenti «diversi uomini sono andati via dopo aver visto le ragazzine e compreso che si trattava di giovanissime. Difficile credere che invece lui non se ne fosse accorto». È questa circostanza ad aver fatto scattare la contestazione. E tra qualche settimana potrebbe già arrivare il provvedimento di chiusura delle indagini che precede la richiesta di rinvio a giudizio.

Il figlio dell'onorevole
I clienti della baby squillo sono decine e decine, soltanto ventidue quelli già indagati. Tra loro c'è anche il figlio di un parlamentare che nelle prossime ore riceverà un avviso a comparire. Anche lui è stato intercettato mentre prendeva appuntamento con le giovani e agli atti c'è la prova degli incontri avvenuti, anche dei soldi versati per le prestazioni sessuali.

Elementi «certi» secondo gli inquirenti sono stati raccolti pure nei confronti di imprenditori, professionisti, gli impiegati che più volte incontravano le ragazze, talvolta organizzando gli appuntamenti nelle proprie abitazioni oppure in alcuni hotel.

A far scattare i controlli è stata la denuncia presentata dalla madre della quindicenne lo scorso agosto. Subito dopo i pubblici ministeri hanno chiesto e ottenuto l'intercettazione dei cellulari delle due ragazze e grazie a questo tipo di verifiche sono riusciti a «incastrare» svariati clienti.

Altri sono stati rintracciati attraverso l'analisi dei semplici tabulati e in questi casi si sono resi necessari maggiori controlli, anche perché non sempre l'intestatario dell'utenza era il reale utilizzatore: alcuni numeri sono intestati a donne risultate totalmente estranee all'inchiesta, probabilmente parenti di chi invece era un cliente più o meno abituale.

Nel fascicolo processuale ci sono numerosi video girati dai carabinieri. Documentano il pedinamento delle ragazze e dei loro sfruttatori mentre si incontrano in viale Parioli e poi si muovono per andare dai clienti. Ma mostrano anche numerosi uomini mentre varcano il portone dopo aver ottenuto l'appuntamento. E sono proprio questi filmati una delle prove «incontrovertibili» delle quali ha parlato il procuratore Monteleone.

Ben diversi sono invece i video girati con il telefonino da uno degli sfruttatori che, questo è il sospetto degli inquirenti, potrebbero essere stati utilizzati per ricattare i clienti. Riprese effettuate di nascosto, talvolta con la complicità delle ragazze che però hanno poi negato di essere consapevoli. Anzi. «Lo abbiamo saputo soltanto dopo», hanno raccontato ai magistrati. Senza però essere credute.

 

 

ALESSANDRA MUSSOLINI E IL MARITO MAURO FLORIANIALESSANDRA MUSSOLINI E MAURO FLORIANI squillo babyBABY ESCORT LA CASA AI PARIOLI andrea cividini

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO