
1. ECCO CHI STA MANDANDO IN MALORA L’IMPERO DEL BANANA: LE "ORGETTINE"! SOLO LA MINETTI HA INCASSATO 800MILA EURO, MENTRE LE ALTRE GODONO DI CASE E VILLE DI LUSSO 2. DOPO LE PERQUISIZIONI E IL SEQUESTRO DI CELLULARI E COMPUTER, PERÒ, POTREBBE ESSERCI QUALCHE CREPA NEL MURO DI SILENZIO CHE LE PAPI-GIRL HANNO ERETTO COI PM 3. È CAPITATO SPESSO CHE LE RAGAZZE FACESSERO DICHIARAZIONI ROBOANTI AI GIORNALI, O SI COSTITUISSERO IN PROCESSO. MA ERA SOLO PER ALZARE LA POSTA DEI PAGAMENTI
1. DOPO POLANCO SI FA AVANTI ESPINOSA SILVIO ORA TEME LA CREPA DELL’OMERTÀ
Emilio Randacio per “la Repubblica”
«Io posso passare per tutto quello che vuole: prostituta o pazza. L’importante è che ne esca con qualcosa ». È l’8 ottobre del 2010 quando gli investigatori della procura di Milano, intercettano l’allora diciassettenne Ruby El Marough al telefono con il fidanzato Luca Risso. «A me interessa che mantenga le promesse», chiosa ancora la marocchina mentre sta per imperversare lo scandalo che poi prenderà il suo nome: il Rubygate. E quelle parole, oggi, appaiono quasi profetiche.
Sembra infatti che il mantra di Ruby si sia esteso anche a tutte le altre ragazze che si sono succedute nelle «cene eleganti » — definizione del padrone di casa — a Villa San Martino, la residenza di Silvio Berlusconi. Ovvero passare per quello che vuole Berlusconi, anche per una prostituta, se necessario, ma «uscirne con qualcosa» da questa vicenda.
Quattro anni e mezzo dopo, le promesse Berlusconi sembra davvero averle mantenute. Almeno di questo si sono convinti i magistrati milanesi che stanno analizzando non solo le fonti di approvvigionamento di denaro di Ruby — ben superiori a quelle che sono le sue entrate ufficiali — ma anche di tutte quelle ragazze che hanno partecipato alle serate del “Bunga Bunga” ad Arcore e da mesi — dopo la sentenza di condanna per Emilio Fede, Nicole Minetti e Lele Mora — sono finite sul registro degli indagati.
Perché dietro a questo fiume di denaro, e agli appartamenti in comodato d’uso ventennale, per l’accusa ci sarebbe solo la precisa volontà dell’ex presidente del Consiglio di evitare che qualcuna possa parlare. In altre parole, evitare che tra le venti ospiti più assidue delle sexy feste, perquisite all’inizio della settimana, indagate per corruzione giudiziaria e falsa testimonianza, ci possa essere chi decida di rompere il muro d’omertà.
Il 9 febbraio scorso, nelle motivazioni della condanna dei tre imputati, la Corte d’Appello milanese ricorda infatti come le ospiti di Arcore servissero «ad allietare le serate» dell’allora presidente del Consiglio. E come la loro presenza avesse come scopo quello «di divertire e sollecitare l’eccitazione sessuale del padrone di casa», un «servizio reso per conseguire denaro e altre utilità».
Proprio per capire se l’indagine milanese sia a una svolta bisogna soppesare i messaggi che stanno accompagnando gli ultimi sviluppi investigativi. I contatti tra i legali coinvolti in questo troncone si susseguono per capire anche le prossime mosse difensive, e se i rumors su possibili pentimenti delle prime «olgettine » abbiano una qualche fondatezza. Come quello di Marysthelle Polanco.
Emilio Fede con la Olgettina Marysthell Garcia Polanco nel
L’ex valletta della scuderia Mediaset di origini dominicane, ben prima delle perquisizioni di martedì scorso, con una mail dalla Svizzera, ha fatto sapere alla procura di essere pronta a parlare. E lo stessa mossa sembra intenzionata a fare la sua amica Aris Espinosa. Possibile che questi “preannunci” prefigurino una crepa nel muro delle ricostruzioni di comodo delle serata nella villa di Berlusconi?
img dettaglio marysthell polanco
Chi è vicino all’inchiesta giura che non c’è ancora nulla di concreto. E ricorda come già in passato ci siano state costituzioni di parte civile ai processi depositate e poi ritirate senza una spiegazione plausibile. O ancora dichiarazioni roboanti su riviste patinate, che non hanno avuto un seguito tra le carte del dibattimento.
MARYSTHELL POLANCO NEI TRAVESTIMENTI DEL BUNGA BUNGA
C’è anche un elemento di complicazione in più. Nel caso della Polanco, da oltre un anno residente in Svizzera, per ascoltarla servirebbe una rogatoria. Perché fino ad adesso davanti ai magistrati titolari dell’indagine non si è ancora seduta nessuna delle testimoni accusate di aver manipolato le loro ricostruzioni.
MARYSTHELL POLANCO NEI TRAVESTIMENTI DEL BUNGA BUNGA
C’è anche chi non esclude che dietro a mosse o dichiarazioni pubbliche ci sia in realtà solo l’ennesimo tentativo di alzare il prezzo. E in questo caso sarebbero ancora più attuali le parole dette ancora da Ruby, a un telefono intercettato, sempre nell’ottobre del 2010: «Per me lui (Berlusconi, ndr), é Gesù. Finché c’è lui, io mangio».
2. I CONTI DEI PM SUI SOLDI A MINETTI: 800 MILA EURO
Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”
Altre case di lusso messe a disposizione delle donne del bunga bunga da Silvio Berlusconi per garantirsi, secondo i pm milanesi, il loro silenzio su cosa accadeva nelle cene e soprattutto nei dopocena di Arcore. Man mano che le indagini dei pm milanesi approfondiscono i risultati delle perquisizioni e degli interrogatori nell’inchiesta Ruby-ter, appare sempre più evidente agli investigatori che l’ex premier ha proseguito a mantenere con soldi e benefit le giovani donne che avevano deposto sul caso Ruby, anche dopo essere finito indagato per aver corrotto le testimoni dei relativi processi.
A caccia di messaggi e video, gli inquirenti stanno ora esaminando i contenuti dei pc e dei cellulari sequestrati alle 21 donne accusate di essersi fatte corrompere. Dopo le ville da 400 metri quadri e un milione di euro di valore a Bernareggio disegnate dall’archistar Mario Botta messe a disposizione di Alessandra Sorcinelli e Barbara Guerra, due delle protagoniste delle serate, anche altre due donne risultano aver ottenuto alloggi di lusso. Sono Roberta Bonasia e Barbara Faggioli alle quali Berlusconi avrebbe garantito un appartamento ciascuno nella torre Velasca, grattacielo storico nel centro di Milano.
Gli inquirenti stanno analizzando le memorie dei pc e dei telefonini sequestrati, tra cui quelli della stessa Karima «Ruby» El Mahroug, alla ricerca dei messaggi che le ragazze si scambiavano tra loro, delle immagini che postavano nelle chat e dei contatti avuti con Berlusconi e con Giuseppe Spinelli, cassiere personale del primo, che esaudiva le loro richieste in contanti fino a 5.000 euro, oltre era necessaria l’autorizzazione dell’ex premier.
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Dai primi accertamenti dei pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio e della polizia è anche emerso che l’ex consigliera regionale pdl in Lombardia Nicole Minetti, punto di riferimento delle donne del bunga bunga, condannata in appello a tre anni per il caso Ruby, fino al marzo 2013 ha ricevuto da Berlusconi bonifici per circa 500 mila euro.
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Dopo di allora le sarebbe stato garantito un «fisso» da 15 mila euro al mese, che porterebbe a oltre 800 mila euro il totale ricevuto. Quello sembrava un’offerta di collaborazione da parte di Marystelle Polanco, una ospite di Arcore che aveva spedito una lettera al pm Ilda Boccassini, è naufragata mesi fa quando i magistrati hanno tentato di convocarla in Procura senza successo.
Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli in vacanza Twitter
Alessandra Sorcinelli
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Bacio lesbo tra Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli