giuseppe conte beppe grillo

SI REALIZZA LA PROFEZIA DI DI BATTISTA: IL M5S E' DIVENTATO L'UDEUR – CON LO STATUTO “SEICENTESCO” DI CONTE, IL MOVIMENTO DIVENTA UN PARTITO A TUTTI GLI EFFETTI, CON PRESIDENTE, SEDI LOCALI, TESORIERE E ADDIRITTUTA UNA SCUOLA DI FORMAZIONE (COSA INSEGNERANNO? A RICONOSCERE LE SCIE CHIMICHE?) – L’AVVOCATO BORRÈ: “UNA CERCHIA RISTRETTA HA CAMBIATO LE REGOLE, CON IL SOLO ACCORDO DI DUE PERSONE NON ISCRITTE, GRILLO E CONTE. ORA IL POTERE NEL M5S SI CRISTALLIZZA: 4 ANNI PIÙ ALTRI 4 IN CASO DI RINNOVO. E I RICORSI DEI DISSIDENTI...”

1 - «IL NUOVO STATUTO M5S? ORA RICORSI MOLTO COSTOSI MA È IL PRIMO A PARLARE DI IDENTITÀ DI GENERE»

Franco Stefanoni per "la Stampa"

 

GIANNELLI VIGNETTA CONTE GRILLO

«Una cerchia ristretta ha cambiato le regole del M5S. Con il solo accordo di due persone non iscritte, Beppe Grillo e Giuseppe Conte, dove quest' ultimo ha vinto. Il M5S ha cambiato paradigma, invertito le polarità rispetto alle origini del 2009. È diventato anche un partito liquido».

 

L'avvocato Lorenzo Borrè assiste da anni un alto numero di esponenti M5S sanzionati per ragioni disciplinari da parte dei vertici del Movimento, e conosce da vicino le dinamiche dei Cinque Stelle. Alla luce del nuovo statuto del M5S presentato ieri dall'ex premier, a parere del legale emergono nel testo contraddizioni, inciampi, paradossi.

 

Che cos' è che più risalta nel nuovo statuto?

lorenzo borre

«Il depotenziamento di Grillo. A oggi, con lo statuto in vigore, il garante ha potere interdittivo su consultazioni online e delibere assembleari, se non gli vanno bene. Ora questo è sparito».

 

Perché Grillo ha ceduto?

«Si rischiava la conta tra quanti sarebbero stati con Conte e quanti con Grillo. I primi erano molti di più. Perciò Grillo ha ceduto e non me lo sarei aspettato. Conte ha tutti i poteri».

 

conte grillo

La questione delle cariche.

«Il M5S era nato escludendo il perdurare delle cariche interne. Ora invece il potere si cristallizza: 4 anni più altri 4 in caso di rinnovo, a cominciare dal presidente Conte, unico candidato».

 

Lo statuto include il programma politico.

ELLEKAPPA VIGNETTA GRILLO CONTE

«Una novità. Il M5S diventa anche un partito liquido: per la prima volta, un'assemblea può cambiare il programma, magari in base ai sondaggi».

 

Come ne esce il principio della democrazia diretta?

«Sul nuovo statuto non c'è stata discussione. Coinvolti Grillo, che non ha rinnovato l'iscrizione al M5S, e Conte che ancora non ne fa parte. Paradossalmente, si chiede però l'iscrizione di almeno sei mesi per avere diritto al voto sulle regole. E poi: qual è il sito ufficiale su cui procedere? Ci sono zone d'ombra».

 

conte grillo

Sarà più complicato fare ricorsi da parte dei dissidenti?

«Invece del tribunale è prevista la via dei collegi arbitrali, molto costosi. Ho forti dubbi di legittimità. Scherzosamente, la definirei una "clausola anti-Borrè"».

 

All'articolo 2 del nuovo statuto s' introduce il diritto politico dell'identità di genere.

«Il M5S è il primo partito a farlo. I Cinque Stelle in questo modo sui diritti civili ideologizzano la loro posizione. Non entro nel merito, ma anche qui, ripeto, è mancato il dibattito».

 

2 - FONDI, SEDI E DIPENDENTI LA NORMALIZZAZIONE M5S

Paolo Bracalini per "il Giornale"

 

meme su giuseppe conte e beppe grillo

Invece delle profezie di Gianroberto Casaleggio sulla «democrazia diretta» e «l'intelligenza collettiva» che tramite la Rete si sostituisce ai partiti, il M5s ha realizzato quella di Alessandro Di Battista, quando disse: «Così facendo diventeremo come l'Udeur, un partito buono per la gestione di poltrone e carriere».

 

Con lo statuto seicentesco (copyright Beppe Grillo) stilato dall'avvocato Giuseppe Conte, viene in effetti ufficializzata la trasformazione del M5s in un partito politico, se non seicentesco, come minimo novecentesco. Con presidente, vicepresidenti, consiglio nazionale, comitati tematici, comitato di garanzia, collegio dei probiviri, sedi locali, dipendenti del partito, il tesoriere, persino la scuola di formazione come quella della Dc.

giuseppe conte beppe grillo luigi di maio 1

 

Un partito vecchio stile, proprio quello che il Movimento Cinque Stelle non solo non voleva diventare, ma voleva distruggere. «I partiti, ormai, sono strutture arcaiche: il futuro è la democrazia diretta attraverso la Rete» diceva Gianroberto Casaleggio. «I partiti sono morti» tuonava Grillo, che vedeva un futuro solo nella Rete.

 

Anche più recentemente il fondatore, ora Garante, ha ribadito che il M5s per lui è nato «da un'idea di rete e di un movimento senza sedi, senza tesori, senza soldi». Ora con il nuovo Movimento di Giuseppe Conte si ritrova l'opposto, un partito con sedi, tesoriere, e che ambisce pure a finanziarsi tramite «erogazioni liberali», che poi sono le donazioni private, come si legge all'articolo 22 dello statuto (ma ovviamente si vigilerà affinché «sia impedito il condizionamento di specifici gruppi di interesse»).

 

BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE

Lo scontro tra Grillo e Conte è finito a tarallucci e spigole in un ristorante di Bibbona, quello che il comico ha incassato, per mandar giù la trasformazione del M5s nell'Udeur, è contenuto nell'articolo 12 sui poteri del Garante.

 

Oltre ad essere «custode dei Valori fondamentali del MoVimento 5 Stelle», si specifica che Grillo avrà «il potere di interpretazione autentica, non sindacabile, delle norme del presente Statuto». Quindi è nero su bianco che se ci saranno contrasti con Conte circa l'applicazione dello statuto, avrà sempre ragione Grillo.

VIGNETTA KRANCIC - ROBERTO FICO - ROCCO CASALINO - GIUSEPPE CONTE - BEPPE GRILLO

 

Anche se il potere reale è in mano al presidente, cioè a Conte, per quattro anni rinnovabili altri quattro, l'orizzonte di otto anni che l'ex premier ha voluto garantirsi (tornare a fare il mestiere di prima non lo sfiora neppure). Tra i vari poteri di cui gode il presidente, Conte ha inserito anche quello di «decidere l'assunzione del personale dell'Associazione ed il conferimento di incarichi, anche professionali, a terzi».

 

BEPPE GRILLO E ALESSANDRO DI BATTISTA

Il M5s avrà quindi personale assunto e consulenti esterni, che deciderà Conte, solo gli incarichi da 100mila euro dovranno avere «parere favorevole del Comitato di Garanzia». Poi vengono «disciolti», da subito, tutti i meet up e i gruppi locali M5s, che verranno sostituiti con sedi locali vere e proprie, «legate a singole realtà comunali o infracomunali».

GIUSEPPE CONTE E BEPPE GRILLO A MARINA DI BIBBONA

 

Queste sedi potranno ricevere delle risorse finanziarie dal partito centrale per «progetti e iniziative». E a chi spetta il potere di determinare la quota di risorse? Al presidente ovviamente, che designa anche il responsabile della Scuola di Formazione del MoVimento 5 Stelle. Centrale poi la figura del Tesoriere, che «compie tutti gli atti di natura bancaria, postale e finanziaria». Doveva essere un movimento «liquido», ma non in questo senso.

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…