berlusconi d'alema

MALEDETTI CRONISTI - GIAN ANTONIO STELLA: "DI MAIO E DI BATTISTA ARRIVANO ULTIMI NELLE SFURIATE CONTRO I GIORNALISTI - CRAXI QUERELO’ ENZO BIAGI, DE MITA FECE LO STESSO CON MONTANELLI - E POI L’EDITTO BULGARO DEL CAV, LE SPARATE DI BOSSI, FINI E GLI 'SQUALETTI DA PASSEGGIO', RENZI E IL PARAGONE CON I CASEIFICI DI MOZZARELLE - IL DISPREZZO DI D’ALEMA: "I GIORNALI? MEGLIO LASCIARLI IN EDICOLA"

DI MAIO DI BATTISTA

Gian Antonio Stella per Sette – Corriere della Sera

 

«CONFERMO LA PROFONDA e geniale intuizione che ho avuto quando ho detto che anziché comprare certi giornali è meglio comprare una zeppola. A Napoli una “frolla”, “una riccia”, una “sfogliata”, un babbbà…» Giggino Di Maio e Alessandro Di Battista, nelle loro sfuriate contro i giornali e i giornalisti sono arrivati ancora ultimi. Il loro stesso incitamento a non comprar i giornali, in particolare quelli che dan loro più fastidio, era già stata espressa sul canale salernitano Lira Tv (detta Al Ja-Lira) dall’allora sindaco Vincenzo De Luca.

 

Gian Antonio Stella craxi

Inaspettato compagno di battaglia dei grillini. Anzi, lo stesso invito dell’attuale governatore campano e dei vertici del M5S era stato lanciato molto tempo prima da un altro politico poco simpatico ai seguaci di Beppe Grillo: Massimo D’Alema. Il quale aveva per i giornalisti, categoria di cui aveva (a malincuore) fatto parte come direttore dell’Unità, un disprezzo che non riusciva a contenere. Tanto da dire appunto: «I giornali è meglio lasciarli in edicola».

 

scalfari de mita

INSOMMA, non c’è stato politico di potere (provvisorio, si capisce: provvisorio) che non si sia lagnato di come era trattato dai giornali. Bettino Craxi, per dire, arrivò a querelare Enzo Biagi: «Nella sua campagna diffamatoria senza soste, nella trasmissione del 16 febbraio 1995 ha affermato che la segretaria di Craxi “teneva nove miliardi nel cassetto”. Si tratta di notizia falsa già falsamente pubblicata e nuovamente diffusa da Biagi a scopo diffamatorio».

 

gianfranco fini

Al che l’opinionista gli suggerì di estendere la querela «alla devota segretaria, signora Vincenza Tomaselli» che a processo aveva dichiarato di esser stata «titolare d’un conto bancario alla Cariplo di Milano per le spese di ufficio, conto su cui venivano versati fondi da Craxi e dalla direzione del Psi per una movimentazione totale di 8 miliardi e 975 milioni». Non pochi, per carte, graffette e pennarelli. Per non dire della querela di Ciriaco de Mita a Indro Montanelli. O dell’editto bulgaro di Silvio Berlusconi contro Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi, accompagnato da una sfilza di intemerate intorno allo stesso tormentone: «i giornalisti italiani sono per l’85% comunisti o paracomunisti». O delle sparate di Umberto Bossi: «Bisognerebbe dare loro quattro legnate». «I giornalisti sono dei grandissimi stronzi. Degli Iago che raccontano bugie continuamente». «Bisogna che impariamo come un tempo a dare dei grandi passamano a quei delinquenti».

 

MARONI BOSSI

BRONTOLAVA GIANFRANCO FINI: «Tra i giornalisti che seguono la politica ci sono squali, squaletti da passeggio e innocui tonni. Ma queste stesse categorie esistono anche tra politici». Brontolava Matteo Renzi che si spinse perfino a un paragone con i caseifici di mozzarelle: «In questi giorni ci sono state più bufale sui giornali che in Campania». Brontolava più di tutti, come dicevamo, Massimo D’Alema che chiamava i cronisti «iene dattilografe» e spiegava che «i giornali scrivono un mucchio di fesserie, soprattutto perché le scrivono i giornalisti» e ghignava:

d'alema berlusconiBERLUSCONI D'ALEMA

 

«Il programma dell’Ulivo è di 500 pagine? Magari per i giornalisti lo riduciamo a cinque con le figure e in stampatello»… E via così. A ogni cambio di governo. Coi cronisti rompiscatole benedetti da chi sta all’opposizione, maledetti da chi sta al potere. Sempre. A parti via via invertite. Finché c’è un po’ di democrazia, ovvio. Poi le rampogne contro «pennivendoli e puttane», per usare le definizioni di un uomo sobrio e sapiente come Di Battista, cessano. Napoleone III ci scherzava su: «Non leggo i giornali, pubblicano solo quello che dico io…»

renzi d'alema berlusconiMassimo D'Alema e Silvio Berlusconi

 

 

URLO DI RENZI

 

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO