conte merkel gentiloni ursula von der leyen

EUROPA A FONDO – MA ‘STO "RECOVERY FUND" QUANDO ARRIVA? DAL CONSIGLIO EUROPEO SONO USCITE SOLO PAROLE VUOTE, GENTILONI AUSPICA “LA FINE DELL’ESTATE, METÀ SETTEMBRE” (QUANDO SAREMO GIA' MORTI), MA FORSE È COMUNQUE TROPPO TARDI. NEL FRATTEMPO CHI AVRÀ I SOLDI DA SPENDERE (GERMANIA) RIPARTIRÀ E CHI È INDEBITATO (ITALIA) FINIRÀ CON LE PEZZE AL CULO – E POI: DI QUANTI SOLDI SI PARLA? PER ORA CI SONO TROPPE DOMANDE E POCHE RISPOSTE...

 

Antonio Pollio Salimbeni per “il Messaggero”

 

paolo gentiloni ursula von der leyen

Metà settembre. Il Recovery Fund, il fondo per la ripresa dell'economia, dovrà essere operativo rapidamente. Questa è l'indicazione del commissario Paolo Gentiloni. Intervistato nella trasmissione televisiva Mezz'ora in più (Rai 3), il responsabile dell'economia ha detto: «È molto importante aver deciso di crearlo, ci sono problemi aperti: quanto deve essere grande, quando deve arrivare, il rapporto tra prestiti e finanziamenti a fondo perduto.

 

PAOLO GENTILONI ROBERTO GUALTIERI

Una dimensione ragionevole sarebbe attorno a 1500 miliardi di euro. E deve arrivare ora, non abbiamo i due anni che intercorsero tra la fine della seconda guerra mondiale e il Piano Marshall: per ora intendo la fine dell'estate, metà settembre».

 

LE TAPPE

CONTE MERKEL SANCHEZ MACRON

Il motivo di tanta fretta è perfino ovvio: «Ogni paese sta spendendo un sacco di quattrini per rimettere in moto l'economia, ma c'è il rischio che le diverse capacità dei paesi e i diversi livelli di indebitamento aumentino le differenze tra gli stessi paesi». Differenze nel ritmo della ripresa, nella capacità competitiva. Sull'aumento delle divergenze tra le economie c'è quasi un allarme.

giuseppe conte angela merkel 3

 

Il fatto che alcuni stati abbiano più munizioni finanziarie per ridurre i danni del congelamento di interi settori economici non basterà ad assicurare una ripresa effettiva a livello continentale se gli stati che non hanno le stesse munizioni (perché fortemente indebitati prima della crisi sanitaria, Italia in primo luogo) non saranno aiutati. Per questo anche i governi più restii a condividere i rischi finanziari, Germania compresa, hanno accettato di creare il Recovery Fund.

giuseppe conte stappa

 

Adesso si tratta di stringere i tempi del negoziato sui dettagli del nuovo fondo e non sarà facile. Quattro i punti principali in discussione: durata, modalità di finanziamento, volume, obiettivi. Sarà la Commissione europea a lanciare obbligazioni sul mercato: non è chiaro se saranno necessarie garanzie degli stati per coprire l'operazione fino al momento in cui ci sarà il nuovo bilancio Ue 2021-2027 oppure no.

 

DAVID SASSOLI URSULA VON DER LEYEN

In ogni caso andranno aumentate le risorse proprie dell'Unione al 2% (senza versamenti effettivi) dal livello attuale dell'1,2% per poter sostenere l'emissione di bond. Sulle dimensioni finanziarie si è parlato di 700, 1000, 1500 miliardi. In un documento tecnico della Commissione si parla di una operazione da 320 miliardi in grado di generarne duemila. Ma non è stato accreditato come valido dallo stesso esecutivo Ue. La presidente von der Leyen ha parlato di investimenti «non per miliardi ma per migliaia di miliardi», riferendosi alla mobilitazione complessiva dei finanziamenti. Sulla durata i paesi Nordici hanno finora indicato di preferire una «temporaneità breve».

 

PAOLO GENTILONI URSULA VON DER LEYEN

Infine gli obiettivi, l'aspetto più controverso. Il Recovery Fund farà prestiti agli stati ma farà anche sovvenzioni, trasferimenti che non dovranno essere rimborsati. Più i primi o più i secondi? Austria e Olanda hanno indicato che la logica è sostanzialmente quella dei prestiti, perché è il bilancio europeo lo strumento per la redistribuzione dei fondi comuni.

 

Danimarca e Svezia non la pensano diversamente. Il commissario Gentiloni insiste: «La presidente von der Leyen ha detto che ci sarà un mix: i prestiti non li buttiamo via, ma certamente i finanziamenti a fondo perduto devono essere una parte consistente». Francia, Spagna, Portogallo, Grecia e, naturalmente, Italia premono per accentuare il carattere solidale dell'operazione: più trasferimenti saranno decisi meglio sarà per tutti. Il motivo è che gran parte della risposta Ue in termini di mobilitazione di risorse comuni è volta a limitare l'aumento dell'indebitamento nei paesi più esposti alla crisi per riequilibrare l'effetto dell'allentamento delle regole di bilancio e degli aiuti pubblici alle imprese.

ursula von der leyen

 

Qui sta la chiave per ridurre le divergenze tra gli stati e mantenere l'integrità del mercato unico, condizioni di concorrenza eque. Il presidente francese Macron lo ha indicato chiaramente la settimana scorsa: sarebbe «controproduttivo» appesantire debito italiano e spagnolo, «i prestiti si aggiungerebbero ai debiti che questi paesi già hanno, penso che nel momento che stiamo attraversando dovrà trattarsi di trasferimenti di bilancio effettivi».

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...