michela murgia giorgia meloni

LA STORIA D’ITALIA SECONDO MICHELA MURGIA (CHE VEDE FASCI DAPPERTUTTO) - LA SCRITTRICE SU INSTAGRAM RACCONTA GLI ULTIMI TRENT’ANNI COME UN’UNICA CAVALCATA DEL “NUOVO FASCISMO”: DAGLI OPERAI CHE INIZIANO A VOTARE PER LA LEGA ALLE VIOLENZE DEL G8 DI GENOVA, DALLA LEGGE BOSSI-FINI SULL’IMMIGRAZIONE ALLA LEGGE BIAGI CHE HA AMPLIFICATO IL PRECARIATO, DAL RITORNO DEI TURBO-CATTOLICI CON IL CASO ENGLARO FINO ALLA VITTORIA DI GIORGIA MELONI - COMPLICE DEI “NERI”, PER LA MURGIA, E’ STATO MATTEO RENZI CHE HA MESSO IN ATTO UN “REGIME ISPIRATO NEI COMPORTAMENTI A UN AUTORITARISMO SOSTANZIALE”

Estratto dell’articolo di Mirella Serri per “la Stampa”

 

MICHELA MURGIA

Trent'anni di politica italiana raccontati su Instagram. Michela Murgia ha scelto il social più gettonato per lanciare il suo grido di allarme: «L'arrivo di questo nuovo fascismo era prevedibile… non siamo arrivati a questo punto di colpo». Quali sono i sintomi che la scrittrice sarda ritiene di aver colto negli ultimi decenni […]? […] il ricordo di un libro-reportage di Gad Lerner che s'intitolava Operai.

 

[…] «gli operai di fabbrica, strutturalmente votanti a sinistra, avessero gradualmente cominciato a dare consensi alla Lega Nord». […] è il segnale di una prima virata. Ma non nella direzione interpretata da Massimo D'Alema, allora leader del Pds, secondo cui i leghisti erano una costola della sinistra. […] sostiene Murgia: «La lega in quegli anni era un partito apertamente razzista, antimeridionale, maschilista e separatista per ragioni economiche e fiscali».

 

umberto bossi silvio berlusconi pierferdinando casini gianfranco fini

[…] Una manciata di anni più tardi, ricorda sempre Michela, arriva il G8 di Genova, con le sue tremende violenze poliziesche e soprattutto con gli insabbiamenti e le connivenze statuali: «Genova ha spezzato per sempre la mia fiducia nello Stato democratico […]».

 

Il governo del tempo, a guida di Silvio Berlusconi era allora di centrodestra […] Per Murgia era solo una mimetizzazione, la realtà era già di destra tout court. […] poi arriva un nuovo provvedimento sull'immigrazione targato Bossi-Fini e «madre di tutti i respingimenti», e un paio d'anni più tardi la legge Biagi che […] era un ulteriore […] allargamento […] del precariato.

 

g8 di genova

Si trattava di una norma che colpiva al cuore la composizione di classe, la coscienza collettiva dei lavoratori, segmentandone gli interessi. […] È come un fiume in piena, Murgia. Il suo decalogo sulla resistibile ascesa del neofascismo italico continua a cumulare […] indizi su indizi […] Nel 2007 la destra realizza un abbraccio mortale con «le peggiori formazioni del cattolicesimo conservatore».

 

giorgia meloni matteo salvini silvio berlusconi al compleanno di salvini

L'occasione è il Family day che prende di petto la libertà riproduttiva delle donne e i diritti Lgbtq+. Sempre nel campo dei diritti, scoppia il "caso Englaro", quello della giovane Eluana, da anni in persistente stato vegetativo dopo un incidente. Una lunga vicenda giudiziaria sfocia nell'autorizzazione all'interruzione della terapia di sostegno vitale alla ragazza. Una decisione contestata da un vasto fronte di destra […]

 

Arrivando all'oggi, Murgia s'inalbera per il contrasto della destra al riconoscimento dell'omogenitorialità. Anche questo sarebbe un esempio del nuovo fascismo in marcia.

«Se non lo vediamo arrivare è perché lo abbiamo sempre visto partire da monarchie e da instabilità più o meno dittatoriali». Questa volta, invece, arriverebbe dalla democrazia malata.

 

eluana englaro 4

Complice […] di questo fascismo arrembante, secondo Michela, c'è Matteo Renzi che la narratrice definisce «un democratore», un politico che […] mette in atto un «regime […] ispirato nei comportamenti a un autoritarismo sostanziale». Commenta Murgia: «Per fortuna il referendum costituzionale lo perse». Il leader del terzo polo ha tra i suoi demeriti anche quello di […] far propria «la retorica del merito e dell'eccellenza».

 

RENZI E LA SCONFITTA NEL REFERENDUM

E l'ex presidente del Consiglio fiorentino ha anche la grande colpa di aver «orientato il decreto di criminalizzazione del salvataggio in mare che renderà difficile l'azione delle Ong». Conclusione inevitabile del ragionamento, quando finalmente arriva Giorgia Meloni: «Non arriva all'improvviso, dalla fogna […]. Arriva quando può finalmente arrivare, senza che la massa lo trovi strano o pericoloso. Perché le crepe nelle tubature dei liquami sono partite molto prima».

 

[…] Michela Murgia […] ci descrive leader politici e ministri che parlano di razze e di etnie, che cercano di controllare i corpi delle donne, che vogliono togliere diritti alle minoranze, che vogliono edificare una nuova egemonia culturale che sa tanto di vecchio. […]

vincenzo vecchi al g8 di genova matteo renzi dopo il referendumMICHELA MURGIA

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…