joe biden hunter

LA STORIA DEI DOCUMENTI SEGRETI TROVATI IN MANO A BIDEN È PIÙ GROSSA DI QUELLO CHE SEMBRA – LA “CNN” (NON CERTO UN MEDIA OSTILE AL PRESIDENTE) HA RIVELATO CHE NELLA PRIMA TRANCHE DI INCARTAMENTI C’ERANO NOTE D’INTELLIGENCE RELATIVE A IRAN, REGNO UNITO E SOPRATTUTTO UCRAINA. IL CHE POTREBBE VOLER DIRE CHE C’È DI MEZZO IL FIGLIO SCAPESTRATO DI “SLEEPY JOE”, HUNTER, CHE NEL 2014 ENTRÒ AI VERTICI PROPRIO DI UNA SOCIETÀ UCRAINA, “BURISMA”, MENTRE IL PADRE, DA VICE DI OBAMA, AVEVA IL RUOLO DI SUPERVISORE DEI RAPPORTI CON KIEV. E NON È FINITA QUI…

DOCUMENTI CLASSIFICATI TROVATI NELL UFFICIO DI BIDEN

1. CARTE SEGRETE BIDEN, REPUBBLICANI CHIEDONO REGISTRO VISITATORI

(ANSA) - Alcuni deputati repubblicani hanno chiesto di vedere il registro dei visitatori delle case di Joe Biden, sostenendo che la scoperta di materiale classificato in una delle sue due abitazioni e' un rischio per la sicurezza nazionale. Tra loro James Comer, presidente della commissione vigilanza della Camera: "abbiamo bisogno di conoscere tutti coloro che hanno avuto accesso al presidente", ha detto alla Fox.

 

2. DUE PRESIDENTI, DUE POLEMICHE

Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

joe biden

Due pesi e due misure: i repubblicani usano abilmente il rinvenimento di documenti top secret della Casa Bianca di Obama per accusare il presidente di aver commesso le stesse violazioni del suo predecessore e il ministro della Giustizia di perseguire con durezza Donald Trump mentre chiude un occhio sulle violazioni di Biden.

 

I due casi, in realtà, sono diversi. Trump ha continuato a nascondere documenti segreti anche dopo che gli Archivi di Stato gli avevano chiesto di restituire carte delicatissime (riguardanti, ad esempio, il programma missilistico dell'Iran e l'intelligence Usa in Cina). I documenti di Biden, invece, sono stati trovati dai suoi stessi avvocati che li hanno subito dati agli Archivi, informando il ministero della Giustizia.

 

DOCUMENTI CLASSIFICATI BIDEN E TRUMP

La nomina di un consigliere speciale, Jack Smith, per indagare su Trump, giudicata a destra un abuso di potere dei democratici, era apparsa a molti progressisti che da tempo chiedono l'incriminazione di Trump per l'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, oltre che per i documenti occultati e i reati fiscali delle sue imprese, un tentativo del titolare delle Giustizia, Merrick Garland, di rinviare a tempo indeterminato la decisione di processare un ex presidente.

 

Ci sono, comunque, ombre e dubbi anche sul caso Biden: su tempi e natura dei rinvenimenti, mentre colpisce che un politico esperto come lui, dopo aver attaccato Trump per le sue violazioni, si faccia cogliere in fallo sullo stesso terreno. Garland avvia, così, un'indagine anche su di lui nominando il consigliere speciale Robert Hur.

 

hunter biden alla mostra

Tra tanto elementi confusi, e mentre i repubblicani, ora in maggioranza alla Camera, avviano inchieste parlamentari sul figlio di Biden, mettono nel mirino lo stesso presidente, un dato è chiaro: un'incriminazione di Trump prima delle presidenziali 2024 è sempre più improbabile.

 

Processarlo per l'assalto al Congresso è giuridicamente assai problematico: va dimostrata la volontà di Trump di impedire a Biden di diventare presidente pur sapendo che ha vinto in modo legittimo. Quello dei documenti segreti era un caso legale più solido ma politicamente più debole. Ora, con le carte top secret di Biden, processare Trump significherebbe consentirgli di dichiararsi vittima di una vendetta politica del presidente contro il suo avversario.

 

3. BIDEN LE CARTE SEGRETE

MERRICK GARLAND

Estratto dell'articolo di Alberto Simoni per “la Stampa”

 

In agosto sull'onda del blitz dell'Fbi a Mar-a-Lago a caccia dei documenti classificati che Trump portò via dalla Casa Bianca, alcuni reporter chiesero a Biden se fosse accettabile avere in casa materiale top secret. Il presidente rispose così: «Dipende dai documenti e da quanto la tua stanza è sicura». Aggiunse che talvolta portava a casa dei documenti sensibili e che poteva farlo perché «ho uno schedario completamente sicuro».

Biden è stato coerente e non ha mentito visto che il 20 dicembre nel garage della sua casa di Wilmington e nell'adiacente biblioteca privata, i suoi avvocati hanno trovato documenti classificati.

 

petro poroshenko con joe biden

Rappresentano la seconda tranche di quelli scovati il 2 novembre nel suo ufficio presso il Penn Biden Center for Diplomacy and Global Engagement a Washington, il think tank della Pennsylvania University che l'allora ex vicepresidente ha guidato in qualità di professore emerito dal 2017 sino al 2019.

 

Ora un procuratore speciale, Richard K. Hur, indagherà sul viaggio dei documenti dell'era Obama che, secondo l'avvocato di Biden, Richard Sauer, sono stati impacchettati durante il trasloco dalle stanze governative nel 2017 «inavvertitamente e per errore».

 

documenti top secret trovati dall fbi a mar a lago

La decisione di nominare un procuratore speciale che potrà muoversi con grande indipendenza e dovrà rendere conto solo all'Attorney General, è stata annunciata ieri da Merrick Garland, il ministro della Giustizia, il quale ha ricapitolato la sequenza degli eventi e sottolineato che la nomina di uno «special counsel» avviene in «circostanze straordinarie» come prevede la legge.

 

[…] La vicenda è politicamente imbarazzante per Biden che, secondo molte fonti, attendeva febbraio per annunciare la ricandidatura. Ora rischia di correre con la spada di Damocle di un'inchiesta sulla testa. Trump sul social Truth ha detto che è tempo «di chiudere immediatamente l'indagine su di lui».

volodymyr zelensky joe biden

 

Anche nel suo caso è al lavoro un procuratore speciale, si chiama Jake Smith e nel suo portfolio ha l'inchiesta sui documenti trafugati e anche i moti del 6 gennaio. Smith e Hur, procuratori speciali che accompagneranno i duellanti Trump e Biden verso la (possibile) rivincita per la Casa Bianca. Sempre che giustizia non li separi.

 

4. CARTE SEGRETE NASCOSTE NEL GARAGE BIDEN ADESSO RISCHIA L'IMPEACHMENT

Estratto dell’articolo di Stefano Graziosi per “La Verità”

 

le feste di hunter biden 15

Si mettono veramente male le cose per Joe Biden. Ieri, il procuratore generale degli Stati Uniti, Merrick Garland, ha annunciato la nomina di un procuratore speciale, Robert Hur, che dovrà indagare sui documenti classificati indebitamente trattenuti dal presidente americano.

 

[…] Ricordiamo che i procuratori speciali dispongono di poteri piuttosto ampi e che i loro rapporti possono teoricamente portare il Congresso a intentare processi di impeachment (Nixon si dimise nel 1974 appena prima di essere messo in stato d'accusa).

 

[…]  A livello ufficiale, non si sa per ora che cosa contengano gli incartamenti dell'attuale inquilino della Casa Bianca: incartamenti che risalgono all'amministrazione Obama, in cui Biden servì come vicepresidente dal 2009 al 2017. Tuttavia la Cnn aveva rivelato che la prima tranche conterrebbe note d'intelligence relative a Ucraina, Iran e Regno Unito: note che coprirebbero un arco temporale che va dal 2013 al 2016.

 

documenti top secret trafugati da trump timeline

Il fatto che spunti l'Ucraina potrebbe rivelarsi un campanello d'allarme significativo, visto che Hunter Biden entrò ai vertici della controversa società ucraina Burisma nel 2014, proprio mentre il padre, da vicepresidente, assumeva il ruolo di supervisore dei rapporti tra Washington e Kiev.

 

Ma non è finita qui. Mercoledì sera, il New York Times riferiva che la Procura federale del Delaware, che sta indagando sul figlio del presidente dal 2018, sarebbe in procinto di decidere se incriminarlo o meno. E attenzione anche a eventuali piste cinesi.

 

L'ex ufficio di Biden, in cui sono stati trovati i primi documenti classificati, appartiene al Penn Biden center, che fa capo all'università della Pennsylvania: un ateneo che, secondo il Daily Pennsylvanian, avrebbe ricevuto oltre 77 milioni di dollari in finanziamenti dalla Cina tra il 2014 e il 2021.

 

joe biden

È in questo quadro che Fox News ha pubblicato alcune email di Hunter che, risalenti al 2016, mettono in evidenza i suoi contatti con l'università della Pennsylvania: università la cui ex presidente, Amy Gutmann, in carica dal 2004 al 2022, è stata nominata da Joe Biden ambasciatrice statunitense in Germania l'anno scorso.

 

Ricordiamo che, secondo il Washington Post, Hunter, tra il 2017 e il 2018, ottenne 4,8 milioni di dollari dall'allora colosso cinese Cefc (i cui vertici intrattenevano legami con l'Esercito popolare di liberazione). Ora, non è al momento noto se i documenti classificati rinvenuti contengano informazioni in qualche modo connesse ad Hunter. Tuttavia i repubblicani potrebbero presto indagare in questa direzione.

 

Non a caso, la commissione Sorveglianza della Camera ha già chiesto al Dipartimento del Tesoro informazioni sulle transazioni finanziarie della famiglia Biden. Tutto questo, senza trascurare i poteri piuttosto ampi di cui sarà investito Hur. No, per il presidente americano le cose non si stanno mettendo bene. E quanto accaduto ieri rafforza politicamente la posizione di Trump e dei repubblicani. A proposito: che fine hanno fatto quelli che si scandalizzarono per i documenti trovati nella villa di Trump quest' estate?

joe e jill bidenelenco dei documenti ritrovati a mar a lagojoe biden 1mar a lago joe biden con il figlio hunterhunter biden con pipa da crackHunter Biden con la prostituta del video 2DONALD TRUMP CONDIVIDE UN MEME DI LUI SPEAKER CHE DERIDE BIDEN Hunter Biden con la prostituta del video 3perquisizione fbi mar a lago polizia fuori da casa trump a mar a lago hunter biden nella vascahunter biden sexy selfiehunter biden 6bao jiaqi e hunter biden 1Hunter Biden nudo con la pistola 3hunter biden 2 joe e hunter biden 1joe biden con il nipote hunter Hunter Biden nudo con la pistola 4hunter biden 4hunter biden 5scatole piene di documenti a mar a lago

 

le feste di hunter biden 13le feste di hunter biden 14perquisizione fbi mar a lago

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)