romeo lillo

STORIA DI UN’INTERVISTA FINITA NEL CESTINO - IL DIRETTORE DEL 'RIFORMISTA' PIERO SANSONETTI RACCONTA: IL VICE DIRETTORE DEL 'FATTO' MARCO LILLO CHIEDE AD ALFREDO ROMEO UN’INTERVISTA SUL CASO CONSIP. ROMEO ACCETTA MA SOLO PER ISCRITTO. ALLE DIECIMILA BATTUTE DI DOMANDE, ROMEO RISPONDE CON DIECIMILA BATTUTE ANCHE LUI. PER LILLO È TROPPO LUNGA. FA COSÌ UNA SINTESI DI SETTEMILA BATTUTE CAMBIANDO DOMANDE E RISPOSTE. PER ROMEO È UN ATTO DI CENSURA. SI RICOMINCIA. ALLA FINE LILLO LEGGE L’INTERVISTA E POI DICE: “IO NON LA POSSO PUBBLICARE. LE RISPOSTE POSSONO ESSERE OFFENSIVE E INGIURIOSE NEI CONFRONTI DEI MAGISTRATI…“

Piero Sansonetti

https://www.ilriformista.it/il-fatto-censura-intervista-di-marco-lillo-ad-alfredo-romeo-sul-caso-consip-184841/?refresh_ce

 

Il direttore del Riformista Piero Sansonetti in un video pubblicato sui suoi canali social racconta la storia dell’intervista di Marco Lillo ad Alfredo Romeo censurata. “Vi devo raccontare una storia fantastica di giornalismo moderno. La storia di un’intervista. Solitamente il giornalista fa le domande, l’intervistato risponde. Al Fatto Quotidiano hanno inventato una nuova forma di interviste. Il giornalista fa le domande e l’intervistato deve rispondere come vuole l’intervistatore“.

 

marco lillo

“Marco Lillo – prosegue Sansonetti – un investigatore ed è vice direttore del Fatto Quotidiano ha chiesto una intervista a Romeo sul caso Consip. Romeo ha accettato qualsiasi domanda e chiesto solo di farla per iscritto. Marco Lillo dopo un po’ di tempo gli ha inviato diecimila battute di domande, quasi da Pm, non da giornalista. Romeo ha risposto a tutte le domande e ha compilato diecimila battute anche lui. A quel punto Lillo ha detto che era troppo lunga…

 

Fa così una sintesi di settemila battute cambiando domande e risposte. A quel punto Romeo ha detto che è un atto di censura. Lillo quindi ha chiesto a Romeo di rispondere alle nuove domande e di non superare in totale (con le domande), le 10mila battute totali“.

 

Alfredo Romeo

“Nell’intervista c’è un po’ tutto – sottolinea Sansonetti –, dall’accanimento dei Pm alla lotta tra le procure di Roma e Napoli e il fatto che ci va sempre in mezzo Romeo. Romeo racconta tutto, racconta le cose, critica i Pm, il gip Sturzo che l’ha arrestato e tenuto sei mesi in prigione. Lillo legge l’intervista e poi dice: “Io non la posso pubblicare”. Ma come non la può pubblicare? E Lillo dice che le risposte possono essere offensive e ingiuriose nei confronti dei magistrati…“.

 

Alfredo Romeo esce dal carcere

“Lillo quindi alla fine ha deciso di non pubblicare l’intervista a Romeo. Questo apre una riflessione: sul tipo di giornalismo che si sta affermando in Italia. E’ attività dei Pm e delle procure che ha la sua espressione cartacea in alcuni giornali che escono nelle edicole, ma ci dice molte cose sulla vicenda Consip… una brutta storia. L’intervista a Romeo – conclude Sansonetti – è il primo caso di giornalista che si censura da solo“.

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…