LA “STRANA COPPIA” HA MANDATO AL GABBIO ’O MERICANO - COSENTINO SHOW: AZZANNA STEFANO CALDORO E LUIGI CESARO, ARTEFICI (CON ALFANO) DEL SUO KO - L’EX AMICO GIGGINO ’A PURPETTA (AVVELENATA)? “E’ UN TRAFFICONE, E’ LUI CHE MI HA FOTTUTO” - MA NON SOLO: “MI HA FATTO FUORI L’ASSE CALDORO-ALFANO, DUE CHE TEMEVANO IL MIO POTERE” - NICK “SCAGIONA” FRANCESCA PASCALE: “NO, LEI NON MI HA FOTTUTO…” - MIELE PER IL PATONZA…

Mattia Feltri per "la Stampa"

Ah sì, Berlusconi mi ha chiamato un sacco di volte, stamattina. E anche tutti gli altri. Avevano paura che dicessi chissà che. Ma io non ho risposto a nessuno». Eccolo qua, Nicola Cosentino, sul treno che lo porta a Roma da Napoli, a obbedire per le ultime volte al dovere di parlamentare. Erano terrorizzati, nel Pdl, temevano sputasse fuoco. E invece è stato buono buonino, nemmeno ha perso la pazienza davanti ai giornalisti, e soprattutto le giornaliste scatenatissime che roteavano decibel.

«Ma io stasera la invito a cena», diceva lui a un paio di loro, con la quiete d'animo del molto innocente, o del molto colpevole. È filata via perfetta, la conferenza stampa organizzata a Napoli, all'Excelsior, sulla via Caracciolo ventosa e uggiosa come i tempi del referente dei casalesi, qual è diventato Cosentino se non altro per facilità di prosa. Perfetta dopo l'umoristico rinvio di due ore, visto che l'appuntamento di mezzogiorno era saltato per evidente impraticabilità di una stanza troppo piccola, dove la gente stridula si arrampicava sulle sedie e la disputa seguiva tenorili evoluzioni dialettali.

Al secondo tentativo, andato bene, Cosentino ha infilato soltanto qualche graffietto per dimostrare che gli artigli sono riposti ma affilati, e dunque non è vero che si era preso per il collo con Angelino Alfano, certo «un perdente di successo», per il quale però «provo grande stima»; e altrettanto non è vero che con l'arcinemico Stefano Caldoro, il governatore della Campania, «la Pdl» smetterà di correre, anche se «è difficile che correrà come correvo io», e anche se «ora Caldoro dovrà smetterla di giocare ai buoni e cattivi, poiché il cattivo non c'è più».

Ci volevano il viaggio, la tensione calata e una piccola platea per rendere l'ex sottosegretario meno trattenuto. Luigi Cesaro, presidente della Provincia di Napoli, detto Gigino 'a purpetta, e così «addolorato» nella versione ufficiale, in Eurostar diventa «un trafficone». «E' lui che mi ha fottuto», e lo ha fottuto «l'asse Caldoro-Alfano, due che temevano il mio potere».

San Berlusconi no, lui è appunto santo, forse l'ultimo che gli è rimasto in Paradiso, ma neanche tanto visti i risultati. Conferma i termini spesi in conferenza stampa: amicizia, affetto, stima, grandissima stima. E nemmeno c'entra Francesca Pascale, la fidanzatina del capo: «No lei non mi ha fottuto».

Parole che escono un po' così, «ancora non riesco bene a capire quello che è successo». E non era ostentazione di sicurezza né strategia difensiva quando davanti ai giornalisti ripeteva che lui in carcere non ci andrà, perché si è dimesso da tutto, «da sottosegretario, da coordinatore regionale, da parlamentare. Non posso dimettermi da me stesso, e da semplice cittadino non posso più condizionare nessuno». È proprio convinto che basterà questa controvertibile considerazione. Allarga le braccia e spalanca gli occhi. «E se proprio, mi porterò in cella "Un uomo" della Fallaci».

Ci aveva provato, poco prima, a essere fallaciano, spargendo orgoglio frase dopo frase: «Proprio fessi questi casalesi con un referente che perde un posto dietro l'altro»; «il magistrato che ha chiesto il mio arresto poi si è spogliato della toga ed è andato a fare l'assessore di De Magistris» (Giuseppe Narducci, ndr); «sono vittima di due o tre giustizialisti del Pdl, ma soprattutto della stampa, di queste sòle, della macchina del fango»; «vi siete pure inventati che ero scappato con le liste, ma vi pare?»; «mi hanno detto che senza di me guadagnano milioni di voti, io non credo ma se è così mi sacrifico»; «da oggi dovete scegliere altre icone del male»; «il vero referente dei casalesi è Italo Bocchino che è stato eletto a Casal di Principe nel '96, ma senza dubbio è il referente della parte buona»;

«mi pento di una cosa sola: di aver tolto questa regione al dominio dei rossi, di avere raggiunto il 48 per cento, perché guarda caso da quel giorno sono cominciate le inchieste a mio carico»; «c'è fame, sete di sangue»; «non sono un fighetto di palazzo». Addio, «ci vediamo quando sarò assolto, sebbene sarete molti di meno». Si alza, ora pallido, una smorfia sinistra. Va a prendere il treno e ritelefona a tutti, adesso si può. Berlusconi che cosa le ha detto? «Mi ha offerto la candidatura in Grande Sud». E lei? «L'ho ringraziato. È il solito. È un amico, un gigante. Ma la dignità vale più dell'immunità».

 

VIGNETTA VAURO DAL FATTO COSENTINO ESCLUSO DALLE LISTE jpegLUIGI CESARO LUIGI DE MAGISTIS STEFANO CALDORO NICOLA COSENTINO jpegNICOLA COSENTINO NICOLA COSENTINO IN ATTESA Angelino Alfano berlu-pascaleBOCCHINO CON LA BEGAN Giuseppe Narducci

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?