il premier olandese rutte e mario draghi

HAI VOGLIA A METTERE RUM, UNO STRONZO NON DIVENTA BABÀ - AL CONSIGLIO UE INFORMALE DI PORTO, L’OLANDESE MARK RUTTE SI È MESSO DI TRAVERSO AL SUSSIDIO DI DISOCCUPAZIONE EUROPEO EVOCATO DA DRAGHI, E NON È L'UNICO: 11 PAESI HANNO BOCCIATO OGNI POSSIBILE TRASFERIMENTO DI COMPETENZE VERSO BRUXELLES NELLE POLITICHE SOCIALI - ANCHE SUI BREVETTI DEI VACCINI LE POSIZIONI SONO DIVERSE...

Francesca Basso per il “Corriere della Sera

 

 

MARK RUTTE CON IL SUO CANE

Occupazione, competenze e riduzione della povertà da un lato, rilancio dei negoziati per un accordo di libero scambio con New Delhi dall'altro. Dimensione sociale e vocazione commerciale, e sullo sfondo la lotta al Covid e i vaccini, con il via libera al nuovo contratto con Pfizer-BioNTech per 1,8 miliardi di dosi tra il 2021 e il 2023.

 

Il Consiglio europeo informale di Porto e il video summit Ue-India hanno tenuto insieme le due anime dell'Unione ma hanno anche messo in evidenza le divisioni tra i leader Ue su alcuni temi, che fanno capire come la strada per il Futuro dell'Europa - prendendo a prestito il titolo della conferenza che si apre oggi e che durerà un anno - sia ancora in salita.

 

MARIO DRAGHI A OPORTO

Il senso della due giorni lo spiega bene il premier Mario Draghi: la dichiarazione di Porto sui diritti sociali e del lavoro «non sembra essere di grande importanza a prima vista ma non è così» perché «ci sono voluti quattro anni per portare tutto il Consiglio europeo a condividere una prima forma di coordinamento dei mercati del lavoro e soprattutto dei diritti sociali, che non sarebbe stato possibile se il Regno Unito fosse stato ancora membro dell'Ue», dal momento che Londra ha sempre difeso con forza le competenze nazionali.

 

IL PREMIER OLANDESE RUTTE E MARIO DRAGHI

Una rinnovata unità che però non è compattezza. Il posto lasciato libero dalla Gran Bretagna è stato preso dall'Olanda, che ha subito sbarrato la strada all'ipotesi avanzata da Draghi di accompagnare la Dichiarazione di Porto con «politiche di contorno parte delle quali sono state messe in atto nella pandemia, parte delle quali sono politiche fiscali e di bilancio».

 

MARIO DRAGHI A OPORTO

Il riferimento è al programma Sure, un inizio di sussidio alla disoccupazione a livello europeo, ha sottolineato Draghi, e «un piccolo passo verso la creazione di un mercato comune di lavoro».

 

Abbastanza per mettere sulla difensiva il premier olandese Mark Rutte, che interrogato al termine del Consiglio, ha risposto che Sure è «una tantum». L'Olanda non è sola. In vista del summit di Porto undici Paesi (tra i quali i cosiddetti frugali) avevano presentato un documento per bloccare ogni eventuale trasferimento di competenze verso Bruxelles nelle politiche sociali.

 

mario draghi

Draghi ha chiarito che Sure non era all'ordine del giorno e che la discussione su «queste decisioni, così come sulle politiche di bilancio, inizierà solo nel Consiglio europeo di giugno».

 

Ma lo scontro con l'Olanda egli altri rigoristi rischia di essere durissimo. Le modifiche al patto di Stabilità, auspicate anche dal presidente del Parlamento Ue David Sassoli in uno dei suoi interventi a Porto, sono un tema politicamente esplosivo per molte opinioni pubbliche.

 

ANGELA MERKEL PEDRO SANCHEZ

Fronte comune, invece sui vaccini, benché i leader Ue abbiano posizioni articolate nei confronti della proposta Biden. Il premier spagnolo Pedro Sánchez sostiene la linea Draghi. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha ribadito che la liberalizzazione dei brevetti non è la soluzione per mettere i vaccini a disposizione di più persone.

 

vaccino a ursula von der leyen

Davanti alla richiesta dell'India di rimuovere le protezioni dei brevetti sui vaccini, l'Ue ha spostato il focus: se servono dosi subito la soluzione è rimuovere gli ostacoli all'export. «L'Ue è farmacia del mondo ed è aperta per il mondo», ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…