OGGI A MONTECITORIO RENZI HA RIPETUTA LA SOLFA: ‘’LA POLITICA NON DEVE LASCIARE L'EUROPA AI TECNOCRATI". MA SULLE ACCUSE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, L’ITALIA FUORI DA TUTTI I PARAMETRI SUI CONTI PUBBLICI, E’ SILENZIO ASSOLUTO
1. DAGOREPORT
renzi mogherini a strasburgo parlamento europeo
Ahò, ragazzi, Renzi le ha cantate di nuovo a Montecitorio a quel simpatico fiscalista di Juncker: ‘’La politica deve fare il suo mestiere e non lasciare l'Europa ai tecnocrati". Ma non ha aperto la boccuccia sulla letterina che Pierre Moscovici, il responsabile della commissione europea che vigila sui bilanci degli Stati, ha spedito il 4 dicembre alla Boldrini.
Per accompagnare il parere della commissione sul nostro bilancio, il Moscovici invoca «la trasparenza», e «il controllo democratico», e «una discussione informata sulle priorità politiche nazionali». Ci informa che la commissione «si augura» che il suo parere «contribuisca ad alimentare il dibattito in Italia sul documento programmatico di bilancio» per il 2015.
Dice che per la Commissione è di «fondamentale importanza per la legittimità democratica del processo» - attenzione attenzione! - «l’attiva partecipazione dei parlamenti nazionali», incluso il nostro, «al coordinamento delle politiche di bilancio nella zona euro».
Oh Matteo, tu ha’ capito che c’ha detto il Moscovici?
Che la Commissione non è mica tanto convinta che il tuo governuccio ci abbia detto come stanno veramente le cose in materia di conti pubblici. Dice che ci vuole trasparenza! E che il parlamento, e cioè noi, dovremmo essere informati e dibattere e controllare e decidere al meglio le «priorità politiche nazionali».
Oh Matteo, c’è forse qualcosa che tu finora non c’hai detto?
Per esempio: che siamo fuori da tutti i parametri?
2 - RENZI, O CAMBIAMO DIREZIONE EUROPA O PERDIAMO L'EUROPA
(ANSA) - Bisogna "vivere la fase che si è aperta come occasione unica: o cambiamo la direzione dell'Europa o abbiamo perduto l'Europa". Lo ha detto il premier Matteo Renzi intervenendo alla Camera sul prossimo Vertice Ue spiegando che "siamo in una fase di passaggio straordinariamente delicata e sensibile: l'Europa è al bivio".
"Quello di giovedì prossimo sarà l'ultimo consiglio Ue del 2014, l'ultimo del semestre italiano ed è il primo consiglio europeo di Tusk e di Juncker. Siamo in una fase di passaggio straordinariamente delicata e sensibile: l'Europa è al bivio", ha detto Renzi spiegando che "l'Europa deve recuperare la politica estera come capacità di avere una propria identità e una politica di investimenti nuova, smettendola di essere più attenti a chi ha lo zero virgola, a chi ha fatto i compiti a casa o più attenti all'austerity che alla salute dei propri figli".
Ricordando anche le parole di Luigi Einaudi a fine luglio del 1947, Renzi ha poi ribadito che la "fase che si è aperta va vissuta come occasione unica: cambiamo la direzione dell'Europa o abbiamo perduto l'Europa". La "sfida è che la commissione torni a fare politica perché in tempi recenti questo non è accaduto" e ora serve uno "sforzo per recuperare credibilità e come sistema paese incidere su un'Europa dove non si fanno parametri, misurano le percentuali, ma ci si rifà agli ideali di Einaudi del '47".
3 - RENZI,POLITICA FACCIA SUO MESTIERE, NO UE A TECNOCRATI
(ANSA) - "Nel dibattito europeo c'è chi ritiene si sia fatto molto e chi niente, ma tutti sono convinti che oggi l'Ue ha fatto una scelta politica, forse non sufficiente e questo dipenderà da Juncker. La politica deve fare il suo mestiere e non lasciare l'Europa ai tecnocrati".
4 - RENZI, SCORPORO INVESTIMENTI OPERE CON VERIFICA UE
Pierre Moscovici and Marie Charline Pacquot article A CAFA DC x
(ANSA) - La previsione dello scorporo degli investimenti "giudicati favorevoli dal Patto" è un primo passo ma non sufficiente: "il passaggio logico successivo è consentire lo scorporo dei grandi investimenti in opere pubbliche, anche con verifica Ue". Lo ha detto il premier Matteo Renzi alla Camera parlando del piano Juncker.
5 - UE: RENZI, CONTINUERÒ BATTAGLIA IN PSE E CONSIGLIO
(ANSA) - "Continuerò nel Pse, che ha ancora una timidezza incomprensibile, e nel consiglio Ue a combattere perché gli investimenti per ridurre la bolletta energetica, quelli per la banda larga, per l'edilizia scolastica o per le periferie possano essere esclusi dal patto di stabilità".