UN BERLUSCONI TERRORIZZATO DAL TINTINNIO DELLE MANETTE MANDA AL DIAVOLO FALCHI, COLOMBE E PITONESSE: “NON VOGLIO POLITICI AL VERTICE, IL COORDINATORE SARÀ GIULIANO ADREANI”

Carmelo Lopapa per "la Repubblica"

Un altro "cavaliere" alla guida di Forza Italia. Volto non giovane ma nuovo, estraneo alla politica, l'uomo dei fantamilioni della pubblicità Mediaset e (da poco) Mondadori. Silvio Berlusconi ha deciso di sparigliare, un colpo di spugna alla vecchia e logora dirigenza pidiellina, capace solo di litigare, in queste ore anche sulla marginale poltrona di capogruppo al Senato. E volge di nuovo lo sguardo a casa sua, a una delle pedine più fidate.

Non al vincitore della battaglia con Alfano, Raffaele Fitto, né al collaudato ma poco spendibile Denis Verdini. Per il coordinamento nazionale di Forza Italia la freccetta punta sul cavaliere del lavoro (insignito da Ciampi nel 2003) Giuliano Adreani, classe 1942, ad Mediaset e della concessionaria pubblicitaria Publitalia. È il ras degli spot, capace in vent'anni di portare a casa una quantità di milioni difficilmente quantificabile.

Sempre presente ai pranzi del lunedì ad Arcore. Di recente dirottato dal padre e da Marina a caccia di risorse pubblicitarie anche per Mondadori (che navigava in brutte acque). È a lui, polso di ferro e manager di primo livello, che l'ex premier vorrebbe affidare il coordinamento operativo forzista. Ne parla con pochissimi, ma la notizia ha già fatto il giro della sede di San Lorenzo in Lucina suscitando lo sfogo irritato di quasi tutti i big.

Come se non bastasse la prospettiva del turn over con under 30 (ieri sera una nuova cena con ragazzi, stavolta quelli della Giovane Italia di Annagrazia Calabria che lo attendono alla loro kermesse di domani). Berlusconi è tornato in sede anche ieri pomeriggio, lunga riunione operativa con i futuri responsabili dei club Forza Silvio, la "struttura parallela",
il nuovo movimento sul territorio sul quale lui scommette davvero.

Intorno al suo tavolo c'erano Sandro Bondi, Daniele Capezzone, Gregorio Fontana, Antonio Palmieri e Marcello Fiori. Ed è proprio a quest'ultimo - ex braccio destro di Bertolaso alla Protezione civile, uomo di fiducia di Gianni Letta - che affiderà la pianificazione dell'attività dei club nelle regioni. Ad alcuni dei presenti a quella riunione ha accennato all'idea Adreani.

Che sembrerebbe preludere a una soluzione sempre più interna, familiare, per l'inevitabile successione, dopo la decadenza. Coi dirigenti forzisti si è visto subito dopo. Verdini, Fitto, Gelmini, Brunetta, Gasparri, Romano, tra gli altri. Si va verso un direttorio a 10-12 per guidare il partito, quello degli «adulti diventati vecchietti », per dirla con la sua definizione di qualche giorno fa. Il pressing per il voto contrario alla legge di stabilità («Nel merito non ci lascia alternative» avrebbe detto) è altissimo, la settimana prossima si vota. Ma mercoledì soprattutto si dovrebbe votare la decadenza al Senato.

Oggi la conferenza dei capigruppo: il governo propone per martedì l'avvio del dibattito sulla manovra, uno stop per la decadenza mercoledì 27, per passare al voto finale sulla stabilità. «Una trappola» dicono agguerriti i berlusconiani pronti a votare due volte no. Ieri è arrivato il via libera della Prefettura per la manifestazione di sostegno al leader. Si terrà quello stesso giorno dalle 14 sotto Palazzo Grazioli, come domenica 4 agosto dopo la condanna in Cassazione.

Oltre alle motivazioni della sentenza Ruby, che lo hanno gettato di nuovo nel trip da «arresto imminente» - racconta chi è stato in sede con lui - ad averlo sconfortato e parecchio è stata l'ultima battaglia interna. Quella scatenatasi a Palazzo Madama per il capogruppo post Schifani.

Vana anche la riunione di ieri, alla quale si sono presentati solo 23 senatori su 60. Paolo Romani per ora non passa, c'è il veto dei napoletani che sponsorizzano Nitto Palma (che ieri proponeva di votare e subito). Tutto rinviato a lunedì. Berlusconi ha la sensazione che perfino dentro Forza Italia, dopo la scissione dalle colombe, si stia scatenando una nuova lotta tra falchi e moderati. Un motivo in più per fare piazza pulita e affidare le chiavi all'«esterno».

 

GIULIANO ADREANI E FIGLIA CARLOTTA CLEMENTE MIMUM GIULIANO ADREANI VALERIA LICASTRO CICCI E GIULIANO ADREANI CON ANSELMA DELLOLIO LUPI ALFANO FITTO E VERDINI SCHERZANO TRA I BANCHI DI MONTECITORIO Raffaele Fitto MANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO DENIS VERDINI DANIELA SANTANCHE ANNAGRAZIA CALABRIA paolo romani consiglio nazionale forza italia foto lapresse

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO