grillo di maio

CHE FINE HA FATTO IL GRIDO “ONESTÀ, ONESTÀ”? - SVOLTA DEL M5S: SARA’ POSSIBILE CANDIDARE ANCHE GLI INDAGATI "MA SOLO SE NON DANNEGGIANO L'IMMAGINE DEL MOVIMENTO" (DI MAIO E’ INDAGATO PER DIFFAMAZIONE!) - NELLE NUOVE REGOLE LUIGINO SARA’ ANCHE TESORIERE - IL VINCOLO DI MANDATO, LE ALLEANZE, LA NUOVA SEDE

Federico Capurso per “la Stampa”

 

BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA

Luigi Di Maio segna la conclusione e il principio della storia recente del Movimento. Un nuovo statuto e un nuovo codice etico, scrive sul blog di Beppe Grillo, per «pensare in grande», al giorno delle elezioni e a quello che dopo verrà. La strada per non essere condannati a essere il primo partito italiano senza armi in mano è segnata e passa da quella che per Di Maio è «una rivoluzione copernicana», nella quale cade il tabù delle alleanze e dei candidati indagati, si apre alla società civile e si stringe la presa dei vertici intorno al dissenso interno, tra multe da 100 mila euro e la «fiducia obbligatoria» nei confronti del capo.

 

DI MAIO GRILLO RIMINI

IL CASO INDAGATI

La questione più delicata riguarda la candidatura di chi è indagato. Il divieto per chi è sottoposto ad un procedimento penale non sarà più indistinto, ma andrà valutato di caso in caso dal capo politico e dal garante. Lo stesso Di Maio, che ha manifestato da tempo il desiderio di candidarsi in Campania, sarebbe stato stoppato dall' indagine per diffamazione che pende sulla sua testa. Solo le questioni considerate «gravi» o lesive dell' immagine del Movimento, costituiranno un valido motivo per bloccare una candidatura .

 

beppe grillo luigi di maio

IL VINCOLO DI MANDATO

I costituzionalisti evidenziano invece i problemi che nascerebbero intorno ad una sorta di aggiramento del divieto di vincolo di mandato. Le nuove regole del M5S impongono infatti un allineamento totale alle decisioni del gruppo, che culmina nell' obbligatorietà di votare la fiducia ad un eventuale premier pentastellato. Chi dovesse trasgredire rischia l'espulsione dal Movimento e una multa da 100 mila euro. Una penale che andrebbe nella direzione opposta alle indicazioni della Costituzione, che lascia, al momento del voto, il parlamentare libero dai vincoli del proprio partito.

 

ALLEANZE E PARTITO

FICO GRILLO DI MAIO

La rivoluzione passa anche dai colpi di spugna. Rispetto al vecchio Non Statuto, infatti, le nuove «carte» del Movimento non menzionano più in alcun modo il divieto di stringere alleanze o la norma che metteva al sicuro da possibili future trasformazioni del Movimento in un partito. Per ragioni di cassa, poi, l' elezione tra le file del Movimento non sarà più gratuita, ma comporterà il pagamento di 300 euro annuali per tutti gli eletti. Gli indizi del cambiamento in atto sono anche di natura geografica.

 

LA NUOVA SEDE DELL' ASSOCIAZIONE

Movimento 5 Stelle non sarà più a Genova, come è stato fino a oggi, ma nel centro di Roma. E il sito web di riferimento per gli attivisti grillini non sarà più il blog, ma la piattaforma Rousseau. I due poli del potere, come da desiderio di Beppe Grillo, si spostano quindi definitivamente nella Capitale, per stare più a più stretto contatto con gli organi politici apicali del movimento-partito, e a Milano, dove Davide Casaleggio potrà continuare a gestire siti e finanze della galassia grillina.

 

CAPO POLITICO E GARANTE

DI MAIO GRILLO FICO

Tutto girerà intorno a Di Maio. A lui spetteranno le decisioni sull' indirizzo politico del Movimento e sulla gestione del gruppo. Un potere esercitabile già a partire dalla scelta dei collegi in cui candidare i nomi della società civile o chi invece debba essere considerato incandidabile, in vista delle prossime Parl amentarie online che si terranno a metà gennaio.

 

Persino l' anarchico Beppe Grillo è stato normato e il suo ruolo di garante del Movimento diventa elettivo. La sua, però, sarà l' unica carica a tempo indeterminato e con poteri speciali. Il comico genovese avrà poi sempre l' ultima parola sull' interpretazione delle regole dello Statuto, sulle espulsioni, e sulla sorte del capo politico eletto, nei confronti del quale potrà presentare una mozione di sfiducia da far votare agli iscritti. Senza dimenticare che il nome e il simbolo del Movimento rimangono di sua proprietà, gentilmente concessi all' associazione.

 

GLI ORTODOSSI

LUIGI DI MAIO E BEPPE GRILLO

Insomma, è una trasformazione che porta, di fatto, il controllo del Movimento nelle mani del capo politico e dei suoi fedelissimi. Mossa che scatena, dall' altra parte, i primi mal di pancia interni. «Questa metamorfosi va in una direzione pericolosa», confida un deputato M5S che, con la ricandidatura alle porte, accetta di parlare solo a patto di avere l' anonimato.

«Rischiamo di diventare troppo simili agli altri partiti. Le paure di Roberto Fico degli ultimi mesi si sono concretizzate».

Ultimi Dagoreport

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…