TAGLIARENZI - 4 TETTI AGLI STIPENDI PUBBLICI, NESSUNO GUADAGNERÀ PIÙ DI RE GIORGIO (238MILA LORDI) - I MAGISTRATI GIÀ PROTESTANO – RIUSCIRA’ RENZI A LIMARE GLI F-35 CARI A OBAMA?
1. PRONTO IL TETTO AGLI STIPENDI
Paolo Baroni per âLa Stampa'
Per gli stipendi della pubblica amministrazione arriva un nuovo tetto, nessuno potrà guadagnare più del presidente della Repubblica e quattro fasce di reddito a cui allinearsi: 238.000 e poi 185.640, 109.480 e 95.200 euro.
Nessuno dovrebbe restare indenne da questa maxi operazione di revisione dei compensi che già quest'anno dovrebbe consentire allo Stato di risparmiare circa 240 milioni di euro (4-500 a regime). Il governo, infatti, col «decreto Irpef-Spending» che sarà varato oggi dal Consiglio dei ministri, si aspetta che anche «ciascun organo costituzionale, la Banca d'Italia e le autorità indipendenti» pur «nel rispetto dei propri ordinamenti» applichi lo stesso principio riducendo i trattamenti del personale e comunque assicuri una riduzione della propria spesa annua.
Taglio che secondo le indiscrezioni potrebbe arrivare anche al 5%. E ovviamente ci si aspetta che anche i magistrati facciano lo stesso: ma «nel rispetto della loro autonomia e indipendenza» spetterà agli organi di autogoverno fornire «in forma unitaria al governo indicazioni circa la modalità di revisione dei trattamenti». E comunque anche questo comparto a partire da maggio deve assicurare la sua quota di risparmi.
CHI PERDE DI PIÃ
Con magistrati, authority e organi costituzionali Renzi usa tutta la cautela possibile, ma qualora l'operazione andasse in porto l'attuale compenso del governatore di Bankitalia Ignazio Visco, che ammonta a 495mila euro - ad esempio - verrebbe dimezzato; come quello del segretario generale della Camera, Ugo Zampetti (471mila euro lordi/anno). I presidenti delle Authority, da Pitruzzella dell'Antitrust a Vegas della Consob dovrebbero invece rinunciare a circa 60mila euro. E tanti altri dirigenti «perderebbero» molti soldi.
Col resto della «pa» il governo procede invece senza tentennamenti. Mettendo tra l'altro in chiaro che nei 4 nuovi tetti va compreso ogni tipo di compenso o emolumento erogato dalle pubbliche amministrazioni: tutto farà insomma cumulo.
E così finiscono obbligatoriamente sotto quota 238mila sia Segretario generale che capi dipartimento di palazzo Chigi e di tutti i ministeri, gli ambasciatori, i vertici dei corpi di polizia e delle forze armate, il capo della Polizia, quello della Forestale ed il capo dipartimento Polizia penitenziaria. E ancora: i segretari generali (o figure equivalenti di vertice) di Regioni e Province autonome ei direttori generali di enti pubblici ed enti di ricerca da cui dipendano almeno 4 strutture dirigenziali di livello generale. In pratica tutti i cosiddetti dirigenti «apicali».
PREFETTI E GENERALI
Immediatamente sotto, parliamo della fascia che dovrà restare sotto i due tetti centrali (185mila e 109 mila euro) troviamo invece ministri plenipotenziari e consiglieri d'ambasciata, direttori (generali, di dipartimento e di istituto) dei enti pubblici e di ricerca, dirigenti coordinatori delle Regioni, segretari generali delle camere di commercio, direttori generali delle città metropolitane, segretari provinciali e segretari di fascia a e B con incarico aggiuntivo di direttore generale, nelle università i professori ordinari nelle forze armate generali di corpo d'armata e di divisione, dirigenti generali dei corpi di polizia e dei vigili del Fuoco e i prefetti.
Ancora più sotto poi il decreto del governo individua una quarta fascia composta di fatto dai gradi più bassi della dirigenza: dirigenti del Servizio sanitario nazionale, consiglieri di legazione della Farnesina, medici, professionisti legali, dirigenti di ricerca e tecnologi degli enti pubblici non economici e degli enti di ricerca, e ancora dirigenti di Comuni capoluogo e Regioni, delle camere di commercio, dirigenti scolastici e incaricati delle presidenze, nelle università professori associati, incaricati e straordinari, quindi generali di brigata e colonnelli, dirigenti superiori e primi dirigenti delle forze di polizia e viceprefetti.
La protesta dei magistrati
A parte i manager delle società quotate, quelli di Poste e delle Fs nessuno si salva. Non sorprende dunque che inizino le proteste. Già ieri si sono fatti sentire i magistrati: Anm, associazioni dei magistrati amministrativi e togati del Csm.
@paoloxbaroni
2. TAGLIO AGLI F35 IL GOVERNO INSISTE 150 MILIONI IN MENO
Da âLa Stampa'
L'altra sfida decisiva per Renzi-rullo-compressore è quello della Difesa. Nonostante le preoccupazioni di Obama, i richiami della Nato e del mondo delle stellette il premier è intenzionato a ridurre il costo del programma per l'acquisto degli F35. Gli interventi previsti per la «rideterminazione di programmi di investimento per la difesa nazionale» dovrebbero valere 150 milioni di euro quest'anno, molto di più - c'è chi dice 900 - il successivo. Ma anche su questa voce per avere certezze occorrerà attendere fino all'ultimo minuto prima del consiglio dei ministri che dovrebbe essere convocato al massimo nel primo pomeriggio.
Nelle bozze del decreto circolate ieri non c'è ancora il dettaglio, ma a Palazzo Chigi garantiscono che il risparmio ci sarà . Del resto dalla sinistra del Pd la pressione perché il governo vada fino in fondo è forte. L'idea inizia ad essere popolare persino fuori della sinistra tradizionale: ieri il leader Udc Casini, a sorpresa, ha detto che «Renzi fa bene a intervenire, perché siamo in una fase di difficoltà economica». Fra le ipotesi in campo, invece di tagliare il numero degli aerei già ordinati, i tecnici stanno studiando una specifica spending review che permetta di ridurre complessivamente i costi del programma.





