TANGO E VANGELO: L’ALFABETO SENTIMENTALE DI PAPA FRANCESCO

Gian Antonio Stella per "Il Corriere della Sera"
ARMONIA «Nella Chiesa l'armonia la fa lo Spirito Santo. Uno dei primi padri della Chiesa scrisse che lo Spirito Santo "ipse harmonia est", lui stesso è l'armonia. Lui solo è autore al medesimo tempo della pluralità e dell'unità. Solo lo Spirito può suscitare la diversità, la pluralità, la molteplicità e allo stesso tempo fare l'unità. Perché quando siamo noi a voler fare la diversità facciamo gli scismi e quando siamo noi a voler fare l'unità facciamo l'uniformità, l'omologazione». (intervista a Stefania Falasca di 30 giorni, fine 2007)

BATTESIMO «Il bambino non ha alcuna responsabilità dello stato del matrimonio dei suoi genitori. E poi, spesso il battesimo dei bambini diventa anche per i genitori un nuovo inizio. Di solito si fa una piccola catechesi prima del battesimo, di un'ora circa; poi una catechesi mistagogica durante la liturgia. In seguito, i sacerdoti e i laici vanno a fare le visite a queste famiglie, per continuare con loro la pastorale postbattesimale. E spesso capita che i genitori, che non erano sposati in chiesa, magari chiedono di venire davanti all'altare per celebrare il sacramento del matrimonio». (Intervista a 30 giorni, 2009, al giornalista che chiedeva se erano giustificabili in alcuni casi di battesimi rifiutati bambini figli di genitori «irregolari»)

CERTEZZE «Le nostre certezze possono diventare un muro, un carcere che imprigiona lo Spirito Santo. Colui che isola la sua coscienza dal cammino del popolo di Dio non conosce l'allegria dello Spirito Santo che sostiene la speranza. È il rischio che corre la coscienza isolata. Di coloro che dal chiuso mondo delle loro Tarsis si lamentano di tutto o, sentendo la propria identità minacciata, si gettano in battaglie per essere alla fine ancor più autoccupati e autoreferenziali». (intervista a Stefania Falasca di 30 giorni, fine 2007)

DEBITO «Siamo stati molto chiari nel sostenere che la politica economica del governo non faceva altro che aumentare il debito sociale argentino, molto più grande e molto più grave del debito estero e abbiamo chiesto un cambiamento». (a Francesca Ambrogetti, La Stampa, 31 dicembre 2001)

DESAPARECIDOS «Poiché in diversi momenti della nostra storia siamo stati indulgenti verso le posizioni totalitarie, violando le libertà democratiche che scaturiscono dalla dignità umana. Poiché attraverso azioni od omissioni abbiamo discriminato molti dei nostri fratelli, senza impegnarci sufficientemente nella difesa dei loro diritti. Supplichiamo Dio, Signore della storia, che accetti il nostro pentimento e sani le ferite del nostro popolo. O Padre, abbiamo il dovere di ricordare davanti a te quelle azioni drammatiche e crudeli.
Ti chiediamo perdono per il silenzio dei responsabili e per la partecipazione effettiva di molti dei tuoi figli in tale scontro politico, nella violenza contro le libertà, nella tortura e nella delazione, nella persecuzione politica e nell'intransigenza ideologica, negli scontri e nelle guerre, nella morte assurda che ha insanguinato il nostro paese. Padre buono e pieno di amore, perdonaci e concedi a noi la grazia di rifondare i vincoli sociali e di sanare le ferite ancora aperte nella tua comunità». (Richiesta di perdono dei vescovi argentini, tra i quali lo stesso Bergoglio aveva una posizione di spicco, 10 settembre del 2000)

EPIGRAFE «Come si definirebbe?» «Jorge Bergoglio, prete». (a Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin, autori del libro-intervista El Jesuita, del 2010)

ESPOSA «La mia diocesi di Buenos Aires». (intervista a Stefania Falasca di 30 giorni, fine 2007)

FIDANZATA «Sì, era del gruppo di amici con i quali andavamo a ballare. Poi ho scoperto la vocazione religiosa». (a Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin, autori del libro-intervista El Jesuita, del 2010)

FILM «Il mio film preferito? Il pranzo di Babette». (a Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin, autori del libro-intervista El Jesuita, del 2010)

FIGLI «Qualche giorno fa ho battezzato sette figli di una donna sola, una vedova povera, che fa la donna di servizio e li aveva avuti da due uomini differenti. Lei l'avevo incontrata l'anno scorso alla festa di San Cayetano. Mi aveva detto: padre, sono in peccato mortale, ho sette figli e non li ho mai fatti battezzare. Era successo perché non aveva i soldi per far venire i padrini da lontano, o per pagare la festa, perché doveva sempre lavorare... Le ho proposto di vederci, per parlare di questa cosa.
Ci siamo sentiti per telefono, è venuta a trovarmi, mi diceva che non riusciva mai a trovare tutti i padrini e a radunarli insieme... Alla fine le ho detto: facciamo tutto con due padrini soli, in rappresentanza degli altri. Sono venuti tutti qui e dopo una piccola catechesi li ho battezzati nella cappella dell'arcivescovado. Dopo la cerimonia abbiamo fatto un piccolo rinfresco. Una Coca Cola e dei panini. Lei mi ha detto: padre, non posso crederlo, lei mi fa sentire importante... Le ho risposto: ma signora, che c'entro io?, è Gesù che a lei la fa importante». (Intervista a 30 giorni, 2009)

GARAGE «Ai miei sacerdoti ho detto: "Fate tutto quello che dovete, i vostri doveri ministeriali li sapete, prendetevi le vostre responsabilità e poi lasciate aperta la porta". I nostri sociologi religiosi ci dicono che l'influsso di una parrocchia è di seicento metri intorno a questa. A Buenos Aires ci sono circa duemila metri tra una parrocchia e l'altra. Ho detto allora ai sacerdoti: "Se potete, affittate un garage e, se trovate qualche laico disposto, che vada! Stia un pò con quella gente, faccia un pò di catechesi e dia pure la comunione se glielo chiedono".
Un parroco mi ha detto: "Ma padre, se facciamo questo la gente poi non viene più in chiesa". "Ma perché?", gli ho chiesto, "Adesso vengono a messa?" "No", ha risposto. E allora! Uscire da sé stessi è uscire anche dal recinto dell'orto dei propri convincimenti considerati inamovibili se questi rischiano di diventare un ostacolo, se chiudono l'orizzonte che è di Dio». (intervista a Stefania Falasca di 30 giorni, fine 2007)

GIONA «Giona aveva tutto chiaro. Aveva idee chiare su Dio, idee molto chiare sul bene e sul male. Su quello che Dio fa e su quello che vuole, su quali erano i fedeli all'Alleanza e quali erano invece fuori dall'Alleanza. Aveva la ricetta per essere un buon profeta. Dio irrompe nella sua vita come un torrente. Lo invia a Ninive.
Ninive è il simbolo di tutti i separati, i perduti, di tutte le periferie dell'umanità. Di tutti quelli che stanno fuori, lontano. Giona vide che il compito che gli si affidava era solo dire a tutti quegli uomini che le braccia di Dio erano ancora aperte, che la pazienza di Dio era lì e attendeva, per guarirli con il Suo perdono e nutrirli con la Sua tenerezza. Solo per questo Dio lo aveva inviato. Lo mandava a Ninive, ma lui invece scappa dalla parte opposta, verso Tarsis. Quello da cui fuggiva non era tanto Ninive, ma proprio l'amore senza misura di Dio per quegli uomini». (intervista a Stefania Falasca di 30 giorni, fine 2007)

HÖLDERLIN «Amo le sue poesie». (a Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin, nel libro-intervista El Jesuita, 2010)

ITALIA «Mio padre era di Portacomaro (Asti, ndr) e mia madre di Buenos Aires, con sangue piemontese e genovese». (a Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin, autori del libro-intervista El Jesuita, del 2010)

LAICI «La loro clericalizzazione è un problema. I preti clericalizzano i laici e i laici ci pregano di essere clericalizzati... È proprio una complicità peccatrice. E pensare che potrebbe bastare il solo battesimo. Penso a quelle comunità cristiane del Giappone che erano rimaste senza sacerdoti per più di duecento anni. Quando tornarono i missionari li ritrovarono tutti battezzati, tutti validamente sposati per la Chiesa e tutti i loro defunti avevano avuto un funerale cattolico.
La fede era rimasta intatta per i doni di grazia che avevano allietato la vita di questi laici che avevano ricevuto solamente il battesimo e avevano vissuto anche la loro missione apostolica in virtù del solo battesimo. Non si deve aver paura di dipendere solo dalla Sua tenerezza...». (intervista a Stefania Falasca di 30 giorni, fine 2007)

LEBBRA «La cosa peggiore che può accadere nella Chiesa? È quella che Henri De Lubac chiama "mondanità spirituale". È il pericolo più grande per la Chiesa, per noi, che siamo nella Chiesa. "È peggiore", dice De Lubac, "più disastrosa di quella lebbra infame che aveva sfigurato la Sposa diletta al tempo dei papi libertini". La mondanità spirituale è mettere al centro sé stessi. È quello che Gesù vede in atto tra i farisei: " Voi che vi date gloria. Che date gloria a voi stessi, gli uni agli altri"». (intervista a Stefania Falasca di 30 giorni, fine 2007)

MICRO «Per contrastare l'effetto della globalizzazione che ha portato alla chiusura di tante fabbriche e la conseguente miseria e disoccupazione, bisogna promuovere anche una crescita economica dal basso verso l'alto, con la creazione di micro, piccole e medie imprese. Gli aiuti che possono venire dall'estero non devono essere solo di fondi ma tendere a rafforzare la cultura del lavoro della cultura politica». (a Francesca Ambrogetti, La Stampa, 31 dicembre 2001)

NAVICELLA «I teologi antichi dicevano: l'anima è una specie di navicella a vela, lo Spirito Santo è il vento che soffia nella vela, per farla andare avanti, gli impulsi e le spinte del vento sono i doni dello Spirito. Senza la Sua spinta, senza la Sua grazia, noi non andiamo avanti. Lo Spirito Santo ci fa entrare nel mistero di Dio e ci salva dal pericolo d'una Chiesa gnostica e dal pericolo di una Chiesa autoreferenziale, portandoci alla missione». (intervista a Stefania Falasca di 30 giorni, fine 2007)

OMOSESSUALI «Non ricorrendo contro la decisione del giudice nel contenzioso amministrativo sul matrimonio di persone dello stesso sesso, ha mancato gravemente al suo dovere di governante e di custode della legge». (Comunicato ufficiale del 26 novembre del 2009 contro il governatore di Buenos Aires Mauricio Macri, reo di non avere fatto ricorso contro la sentenza sul matrimonio gay)

PARANOIA «A una chiesa autoreferenziale succede quel che succede a una persona rinchiusa in sé: si atrofizza fisicamente e mentalmente. Diventa paranoica, autistica». (a Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin, autori del libro-intervista El Jesuita, del 2010)

POSTO «"Vi faccio una domanda: la Chiesa è un posto aperto solo per i buoni?" "Nooo!" "C'è posto per i cattivi, anche?" "Sìììì!!!". "Qui si caccia via qualcuno perché è cattivo? No, al contrario, lo si accoglie con più affetto. E chi ce l'ha insegnato? Ce lo ha insegnato Gesù. Immaginate, dunque, come è paziente il cuore di Dio con ognuno di noi"». (Dialogo tra Bergoglio e la folla di fedeli alla festa di san Cayetano, in un barrio popolare di Buenos Aires, 30 giorni, agosto 2008, durante la festa)

QUADRO «Il mio quadro preferito? La Crocefissione Bianca di Chagall». (a Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin, autori del libro-intervista El Jesuita, del 2010)

RASSA NOSTRANA «Drit e sincer, cosa ch'a sun, a smijo: / teste quadre, puls ferm e fìdic san / a parlo poc ma a san cosa ch'a diso / bele ch'a marcio adasi, a van luntan. /
Sarajé, müradur e sternighin, / minör e campagnin, sarun e fré: / s'a-j pias gargarisé quaic buta ed vin, / j'é gnün ch'a-j bagna el nas per travajé. / Gent ch'a mercanda nen temp e südur: / - rassa nostrana libera e testarda - / tüt el mund a cunoss ch'i ch'a sun lur / e, quand ch'a passo ... tüt el mund a-j guarda...». («Razza nostrana», poesia in dialetto piemontese di Nino Costa che il nuovo papa si picca di saper recitare a memoria, in omaggio ai genitori di origine piemontese)

SIGNORE «Il Manzoni diceva: "Non ho mai trovato che il Signore abbia cominciato miracolo senza finirlo bene"». (a Francesca Ambrogetti, La Stampa, 31 dicembre 2001)

TANGO «Mi piace molto il tango e da giovane lo ballavo». (a Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin, autori del libro-intervista El Jesuita, del 2010)

TRADIZIONALISTI «Paradossalmente (...) proprio se si è fedeli si cambia. Non si rimane fedeli, come i tradizionalisti o i fondamentalisti, alla lettera. La fedeltà è sempre un cambiamento, un fiorire, una crescita. Il Signore opera un cambiamento in colui che gli è fedele». (intervista a Stefania Falasca di 30 giorni, fine 2007)

VERITÀ «La verità è che sono un peccatore che la misericordia di Dio ha amato in una maniera privilegiata... Errori ne ho commessi a non finire. Errori e peccati». (a Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin, autori del libro-intervista El Jesuita, del 2010)

PAPA JORGE MARIO BERGOGLIO A SANTA MARIA MAGGIORE BERGOGLIO jpegPRIMA PAGINA DELL'OSSERVATORE ROMANO ELEZIONE DI BERGOGLIOBERGOGLIO PIAZZA SAN PIETRO ATTESA PER IL NUOVO PAPA CONCLAVE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?