TANTI FONDI AI GIORNALONI SENZA FONDO - UNA MAGGIORANZA BULGARA VOTA PER IL RINNOVO AI CONTRIBUTI PUBBLICI ALL’EDITORIA: NUOVI CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE, MA BASTA VENDERE SOLO IL 25% DELLE COPIE STAMPATE (IL 75% PUÒ ANDARE AL MACERO, OGNI GIORNO) - SOLO L’IDV CONTRARIA: LA LEGA DEVE DIFENDERE “LA PADANIA” E I RADICALI LA RADIO - BORGHESI: “FELTRI E BELPIETRO ATTACCANO I COSTI DELLA POLITICA MA STANNO ZITTI QUANDO CI SONO SOLDI DA SPARTIRSI”…

1- FONDI ALL'EDITORIA, VIA LIBERA ALLA LEGGE

Milena Vercellino per il "Corriere della Sera"

Via libera della Camera al decreto legge sul riordino dei contributi all'editoria: dopo l'approvazione al Senato, il testo ha ricevuto il sì definitivo di Montecitorio con 454 voti favorevoli, 22 contrari e 15 astenuti e diventa così legge. L'unico gruppo a votare in blocco contro il testo è stato l'Idv. Nato in clima di austerity, il decreto del Governo, messo a punto dal sottosegretario con delega all'editoria Paolo Peluffo, impone un parziale giro di vite ai finanziamenti pubblici per la stampa, introducendo nuovi criteri per l'accesso ai fondi.

Tra le principali novità introdotte dal decreto, l'innalzamento della percentuale di vendite necessaria per accedere ai contributi: questa deve essere per le testate nazionali pari ad almeno il 25% delle copie distribuite (contro il 15 % della normativa precedente), mentre per le testate locali il rapporto non deve essere inferiore al 35%.

Tra i requisiti di accesso ai finanziamenti è stata inoltre introdotta anche la previsione di un numero minimo di giornalisti dipendenti mentre per le cooperative di giornalisti il criterio di valutazione sarà la mutualità prevalente. Il decreto contiene anche norme sulle testate online: a riguardo, si stabilisce che quelle che abbiano ricavi annui da attività editoriale non superiori a 100 mila euro non siano tenute alla registrazione.


2- EDITORIA. BORGHESI (IDV): ZITTI ZITTI, CI SONO I CONTRIBUTI DA SPARTIRE
Comunicato Stampa di Antonio Borghesi (IDV)

"Abbiamo condotto da soli la battaglia contro questo provvedimento. In un momento economico così difficile i soldi per la casta si riescono a trovare sempre. 'Zitti zitti, ci sono i contributi per l'editoria da spartire' è il leitmotiv". Lo ha detto Antonio Borghesi, vicepresidente dei deputati Idv intervenendo stamattina in aula durante le dichiarazioni di voto sul decreto contributi all'editoria. "Zitti, zitti, ci sono da proteggere i giornali della famiglia Berlusconi. Zitti zitti anche nel Pd perché anche lì ci sono soldi da incassare. Zitti zitti nella Lega, c'è la Padania da salvare. Persino tra i Radicali tutti zitti, c'è la radio da salvaguardare" ha proseguito.

E ancora: "E ad essere coinvolti non sono solo i gruppi politici ma anche i direttori di giornali. Penso a Feltri e Belpietro che fanno continuamente battaglie contro i costi della politica. Io sono dalla loro parte quando trattano questi temi ma anche lì 'zitti tutti' quando ci sono soldi da spartirsi. Qualcuno continua ad appellarsi alla libertà d'informazione prevista dalla Costituzione. Ma che c'entrano i 120 milioni di euro dati all'editoria, compresa l'editoria di partito, con la libertà d'informazione? Che c'entra la libertà d'informazione con un mezzo delinquente, non lo dico io, come Lavitola che dal '97 al 2009 ha preso 23 milioni di euro di finanziamento pubblico per l'editoria? La pluralità è una cosa, la libertà d'informare è un'altra".

"Anche questi sono costi della politica che devono essere eliminati - ha concluso - questi soldi devono essere investiti per la crescita del Paese e non finire nelle tasche dei giornali di partiti e dopo chissà dove..."

 

PAOLO PELUFFO ANTONIO BORGHESIVITTORIO FELTRI MAURIZIO BELPIETRO berlusconi monti

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...