speraggio raggi netflix albero

''TANTO LA TAV NON SI FARÀ''- GRILLO HA PREFERITO FARE PROMOZIONE A NETFLIX CON LA RAGGI E IL SUO ''SPERAGGIO'' PAGATO DALLA SOCIETÀ DI STREAMING INVECE DI ANDARE ALLA MANIFESTAZIONE DI TORINO. MA CON UNO STUDENTE CHE GLI CHIEDEVA DELL'OPERA, SI LASCIA ANDARE - POI UN POST ANTI-SALVINI: ''LA SICUREZZA È UN FALSO PROBLEMA. CI SONO PIÙ SUICIDI CHE MORTI AMMAZZATI''

 

1. E GRILLO CONTESTATO EMETTE LA SENTENZA "L' OPERA NON SI FA"

Ilario Lombardo per ''La Stampa''

 

 

virginia raggisperaggio 3

Si chiama Niccolò, fa il muratore e anche lo studente di ingegneria, è un elettore di Potere al Popolo ed è il ragazzo che ha costretto Beppe Grillo a fare i conti con i tentennamenti del M5S sull' opera più discussa del momento. Niccolò si affaccia dal muro di braccia che alla fiera Più libri più liberi di Roma tengono alti gli smartphone per rubare ogni sospiro del comico e gli urla contro: «Come mai non sei a Torino alla manifestazione No Tav? Adesso che siete al governo non ve ne importa più niente?».

 

 L' indifferenza di Grillo dura pochi secondi, poi lo affronta: «Mi sono beccato 4 mesi di condanna io per la Tav, tu?».

virginia raggi speraggio 7

Ma è subito dopo, quando il comico invita il giovane contestatore da parte per un chiarimento, che arriva la confessione di colui che è ancora il garante del M5S, anche se la sua voce nel trambusto politico del governo gialloverde sembra sempre più flebile: «La Tav non si farà. Te lo garantisco io. Dobbiamo finire questa analisi costi-benefici, ma sono certo che non si farà».

 

Evocato da giorni dagli organizzatori del corteo No Tav che fino all' ultimo hanno sperato di vederlo a Torino, Grillo si materializza a Roma, all' Eur, alla Nuvola di Massimiliano Fuksas per presentare il libro dell' amica Petra Reski. Il comico scherza della sua inedita veste di valletto ma alla fine non riesce a mantenere la promessa di non parlare di Tav. Un monologo intermezzato da altre domande, qualche ulteriore contestazione, e pieno del solito repertorio di insulti rivolti ai giornalisti definiti «avvoltoi».

speraggio 6

 

Lo show è improvvisato ma è necessario per uscire dall' imbarazzo in cui i balbettii del M5S al governo hanno trascinato il suo fondatore. E mentre a Torino sfilano i No Tav e dei grillini resta solo la ridotta locale, il comico si prende la scena e sbotta contro l' iniziativa del vicepremier Luigi Di Maio che assieme al premier e agli altri ministri del M5S ha voluto incontrare le associazioni delle imprese: «Ci dovremmo vedere con questi costruttori che stanno lì a protestare perché il loro progresso è il cemento? Se gli togli il calcestruzzo non hanno un' idea neanche a morire».

speraggio 9

 

Grillo vagheggia di infrastrutture fantascientifiche, di tunnel cinesi che spuntano a Gibuti, ma poi non vuole il buco nelle valli piemontesi per l' alta velocità. La considera uno spreco, un' opera già preistorica.

 

Ma a margine delle polemiche su questa sua apparizione è il ruolo di Grillo a interrogare tutti. Una signora gli chiede sarcastica: «Come ti trovi con Salvini?». Lui non risponde. La piazza di Torino pretende coerenza ai ministri M5S ma loro non ci sono, e non c' è Laura Castelli, la sottosegretaria torinese cresciuta a lotte No Tav.

speraggio 2

 

Tutti tacciono. Tranne il capogruppo al Senato Stefano Patuanelli, che invita ad ascoltare le decine di migliaia di manifestanti. Ma l' unico grido che si alza a bucare un silenzio imbarazzato è quello di Grillo, imprigionato da ragioni di opportunità verso Luigi Di Maio. Il governo logora, lascia meno libertà allo sfogo, apre squarci di realismo dopo mille promesse. Per quanto può Grillo sferza e resta una forza rigenerante, anche a rischio di far emergere contraddizioni e ripensamenti. Una spettatrice lo ringrazia per aver portato il M5S al governo. «Aspetti a ringraziarci»: è la battuta a cui non può rinunciare.

 

beppe grillo luca bergamo speraggio 8

 

2. GRILLO ATTACCA SALVINI: «LA SICUREZZA? È UN FALSO PROBLEMA»

Roberto Scafuri per ''il Giornale''

 

Né aderire né sabotare.

Come per i socialisti italiani davanti alla prima guerra mondiale, così Beppe Grillo guarda da lontano la navicella messa su assieme a Casaleggio senior buonanima. Un «garante» che non garantisce, che non s' intromette, se non per dirimere querelle interne. Questo, almeno, ufficialmente. È noto che il guru dei 5S ispiri molti degli interventi per raddrizzare le rotte sbilenche di Di Maio: attraverso il subcomandante Di Battista, o per via del presidente della Camera, Fico.

beppe grillo luca bergamo speraggio 5

 

Sul suo blog personale - voluto apposta per non pestare (troppo) i piedi - i suoi interventi si fanno invece quasi impalpabili, guardano all' iperuranio o agli spazi siderali. Talora, più modestamente, all' interno di quegli anfratti mentali condivisi, dice Beppe, col «mio neurologo», come quando l' altro giorno chiedeva, a proposito del governo, «Dove stiamo andando? Cosa stiamo facendo? Cosa stiamo aspettando?».

beppe grillo all accensione di speraggio 4

 

Ieri, giorno delle due manifestazioni di lotta del governo - verdo-leghisti a Roma, giallo-grillini a Torino - il guru era invece a Roma, alla Nuvola di Fuksas per un dibattito, attirandosi anche la contestazione di un giovanotto per non essere presente al «No Tav» di Torino: prima gli ha risposto stizzito, poi in privato gli ha garantito che, al di là delle chiacchiere, il Tav non si farà.

 

Quando parla, infatti, Grillo resta incontrollabile e la voglia di stuzzicare (amici e) nemici salta fuori. Ieri ha fatto intendere di non condividere nulla del cavallo di battaglia degli alleati leghisti: il tema della sicurezza. Sostanzialmente è un falso problema, ha sostenuto.

 

speraggio 10

«Abbiamo la sensazione di vivere in un mondo violento», certo. Ma i dati, ha ricordato citando statistiche mondiali, dicono altro: «Ogni anno muoiono oltre 52 milioni di persone in tutto il pianeta e di queste solo 750mila sono quelle che perdono la vita per un fatto violento». Non solo. «Molte di più sono quelle che si suicidano: le statistiche parlano infatti di circa un milione di persone».

 

Discorso magari condivisibile su scala mondiale, ma che cozza non solo con le campagne dell' attuale ministro dell' Interno, bensì pure con qualche pensiero (più o meno incontrollato) espresso da Grillo quando al potere c' era il «partito unico» da lui ribattezzato «Pdmenoelle». Era il 22 aprile 2015 e il popolare comico era in polemica proprio con i leghisti, accusati da lui «di cavalcare la tigre» nonché di «aver sempre favorito l' immigrazione clandestina».

speraggio 1

 

Fantastica la conclusione del post: «Meno sicurezza, più clandestini, meno espulsioni, più costi e burocrazia a spese dei cittadini italiani. Ecco i risultati targati Lega. Il reato di clandestinità esiste ancora, ma è gestito in modo che il clandestino di fatto non possa essere espulso. Il M5s si è adoperato per renderlo effettivo e per eliminare l' attuale situazione in cui è impossibile di fatto espellere chiunque entri senza permesso in Italia, una situazione che paralizza polizia e procure. I confini nazionali sono una cosa seria e non un risiko con cui Alfano e Salvini possono giocare per scopi elettorali o di governo».

speraggio 11

 

Ultimi Dagoreport

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...