giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI VISTA DA DESTRA E DA SINISTRA - BELPIETRO: “NON POSSO CHE PLAUDIRE: TOGLIE A CONTE E SCHLEIN UN ARGOMENTO PER INCENDIARE LE PIAZZE AL RIENTRO DALLE VACANZE” - FOLLI: “E’ UN PROVVEDIMENTO SPREGIUDICATO CHE RISCHIA DI DESTABILIZZARE IL SISTEMA CREDITIZIO E DI TRASMETTERE UN SEGNALE AMBIGUO ALL’ESTERNO. SEMBRA QUASI CHE IL DECRETO SIA STATO CONDIVISO DALLA MELONI SOTTO L’INCALZARE DI SALVINI. IL LEGHISTA È ALLA RICERCA DI CONSENSI POPOLARI, COSTI QUEL CHE COSTI, E NON È UN CASO SE LA TASSA ALL’INIZIO VEDEVA CONTRARIO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIORGETTI. CHI CRITICAVA L’ITALIA PER NON AVERE RATIFICATO IL MES DISPONE ORA DI NUOVI ARGOMENTI”

1 - LA TASSA SULLE BANCHE TAPPA LA BOCCA A PD E GRILLINI

Estratto dell’articolo di Maurizio Belpietro per “la Verità”

 

maurizio belpietro

Da vecchio liberale non amo le tasse retroattive. […] Dunque, non posso dire che mi piaccia il prelievo sugli extraprofitti delle banche deciso dal governo di Giorgia Meloni. Come la tassa sui ricavi delle imprese che operano nel settore dell’energia, fa parte di quelle misure eccezionali a cui non si dovrebbe ricorrere. È vero che le banche non sono particolarmente simpatiche, soprattutto di questi tempi, cioè dopo i rincari dei tassi decisi dalla Banca centrale europea e senza che gli interessi sui conti correnti siano stati ritoccati al rialzo.

 

matteo salvini e giorgia meloni

Ed è altrettanto certo che nell’ultimo esercizio gli istituti di credito, grazie ai super bonus e all’aumento dei rialzi sui mutui, hanno fatto affari d’oro, come non si vedeva da tempo. Ma se tutte le volte l’Erario pretendesse da qualche impresa o qualche professionista, per cause straordinarie o ordinarie, una parte superiore dei guadagni, decidendo che non sia sufficiente quella fissata per legge, non saremmo in uno Stato di diritto, ma in un Paese alla rovescia, dove davvero sarebbe legittimo parlare di pizzo, se non esproprio.

 

giancarlo giorgetti

Ciò detto […] non posso che plaudire alla decisione del governo e vi spiego perché. […] intravedo tutti i vantaggi in termini di consenso della tassa sugli extra profitti. […] Giorgia Meloni ha trovato il modo di togliere a Giuseppe Conte e a Elly Schlein un argomento per incendiare le piazze al rientro dalle vacanze. Altro che autunno caldo. L’annuncio della tassa sugli extraprofitti delle banche è una doccia fredda per i grillini e per i piddini. Che da oggi dovranno cercare un altro argomento per fare opposizione.

 

Certo, a settembre possono sempre parlare di accoglienza indiscriminata nei confronti dei migranti, ma dopo l’assassinio di Rovereto avranno ancora il coraggio di sostenere che bisogna aprire i porti, criticando le politiche per contenere gli sbarchi? La faccia tosta non manca. […]

 

stefano folli

2 - LA SCELTA POPULISTA DEL DECRETO BANCHE

Estratto dell’articolo di Stefano Folli per “la Repubblica”

 

[…] la tassa sui profitti straordinari delle banche […] una simile misura […] porta un’impronta culturale tipica di una certa sinistra segnata da una vocazione populista, […] Si dirà: ma il governo Meloni-Salvini non era la destra anti-sociale, nemica numero uno dei ceti poveri? L’abolizione parziale del reddito di cittadinanza sta lì a dimostrarlo. Eppure, pochi giorni dopo, la stessa destra anti-popolare si trasforma in una destra sociale e vara un provvedimento che pochi avevano previsto e che colpisce il mondo bancario, non proprio il più simpatico alla grande massa degli elettori.

 

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

Così facendo, taglia l’erba sotto i piedi dell’estrema sinistra, ma anche dei 5S e di qualche settore, forse non piccolo, del Pd. […] Meloni e soprattutto Salvini hanno battuto sul rettifilo il fronte abbastanza agguerrito del populismo di sinistra. Tant’è che Conte lo dice con chiarezza: finalmente siete arrivati sulle nostre posizioni […] C’è un’altra verità e riguarda le dinamiche interne del destra-centro, la rivalità latente tra Lega e FdI. L’intervento sul reddito non era stato indolore. Da un lato aveva assecondato i desideri di quel 70 per cento di italiani contrari alla misura assistenziale introdotta, sì, dal primo governo Conte, ma col pieno sostegno di Salvini.

 

MAURIZIO LEO E GIANCARLO GIORGETTI

Dall’altro aveva acceso polemiche sulla crudeltà di un esecutivo che “fa la guerra ai poveri”. Ora si tenta di rimettere in equilibrio la bilancia attraverso un provvedimento spregiudicato che rischia di destabilizzare il sistema creditizio (salvo forse alcuni istituti molto strutturati) e di trasmettere un segnale ambiguo all’esterno. Meloni si era data molto da fare in questi mesi, nonostante varie contraddizioni, per accreditarsi sul palcoscenico dell’Unione come una conservatrice che conosce e accetta la cornice delle regole comuni.

 

SALVINI ANNUNCIA LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE

Questa mossa va in un’altra direzione e rinfocola sospetti e dubbi che toccano proprio il tasto delicato del rapporto con il mondo finanziario. Sembra quasi che il decreto sia stato, certo, condiviso dalla premier, ma sotto l’incalzare di Salvini. Il leghista è alla ricerca di consensi popolari, costi quel che costi, e non è un caso se la tassa sugli extraprofitti all’inizio vedeva contrario il ministro dell’Economia, Giorgetti, che in tal senso si era espresso con i rappresentanti del settore. […] la liquidità guadagnata per alleviare i mutui sarà una piccola cosa se confrontata con le cifre perse in un solo giorno di incertezza sui mercati. Chi criticava l’Italia per non avere ratificato il Mes dispone ora di nuovi argomenti. E il traguardo di una destra liberale si rivela ancora una volta una chimera.

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