"TELEFONATE FOLLI": "TENIAMOLO SULLA CORDA" - BERLUSCONI E IL LODO MONDADORI: “25 ANNI DI LAVORO.. MANDATI IN FUMO, UNA RAPINA BASATA SUL NULLA. BASATA SU DUE GIUDICI TALEBANI DI SINISTRA” - L'IRA DI TARANTINI: «GLI HA DATO 4 MILIONI DI EURO, CON TRE BONIFICI, SUI 4 MILIONI SE N´È INTASCATI 800 EMILIO FEDE (...) MA L´HAI VISTA LA CASA DI SABINA? (FORSE LA BEGAN)...

Conchita Sannino e Dario Del Porto per "la Repubblica"

Centocinque pagine esplosive. La scena, praticamente registrata in diretta, delle minacce e dei ricatti che avvolgono il presidente del Consiglio. Persino nelle ore in cui - siamo al 13 luglio scorso - il Paese è sotto la scure di un´acutissima crisi economica.

E poi le strategie, gli insulti, le regie occulte degli estorsori del premier, uomini e donne che sanno troppo. Negli atti dei pm Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli, tutte le "telefonate folli" che - come profeticamente teme Valter Lavitola in una intercettazione - «Dio non voglia abbiano preso».

BERLUSCONI E IL LODO MONDADORI
Valter: «Sì. io sto bene, e lei dottore, come sta?»
Berlusconi.: «Eh.. io non sto benissimo... sono senza forze... sento che mi hanno fatto una cosa troppo grossa... (riferimento alla sentenza di risarcimento per la Cir di De Benedetti, ndr)».
V.: «Come dice?»

B.: «Mi hanno fatto una cosa troppo terribile, troppo grande... 25 anni di lavoro.. mandati in fumo, una rapina basata sul nulla. Basata su due giudici talebani di sinistra».
V.: «Un altro paio di cose... Veda che mi diceva il ragazzo, Giampi (Tarantini, ndr) che aveva avuto notizie dagli avvocati.. che.. da Perroni (l´avvocato di Tarantini, ndr)... che a Bari.. stiano facendo un´indagine contro Laudati... e dove sarebbe coinvolto Nicolò... Lui non so bene che cos´è la storia... mo´ mi faccio dire tutto.. e poi... dico a Perroni...».
B.: «Sì, sì, vabbè.. ma insomma.. questo, tutto per aria. Poi?».

V.: «Ah, va bene. Altra cosa.. Mi dice Pozzessere (direttore commerciale di Finmeccanica, ndr) domani poi le manda una nota sulla questione di quel senatore lì dell´Argentina... Insomma le mando una nota, sembra che stanno facendo un casino... io gli ho detto d´informarla.. «
B.: «Ah, quello lì.. è pericoloso, pericolosissimo. Esteban Caselli (responsabile all´estero del Pdl, ndr)».
V.: «Bravo., lui, Esteban Caselli... «.

LA LITE SUI 500MILA EURO
Lavitola ha incassato 500mila euro che avrebbe dovuto girare a Tarantini, ma l´imprenditore barese viene a saperlo, solo molte settimane dopo, dal proprio avvocato. E accusa Lavitola di aver fatto il doppio gioco. È il 17 luglio scorso.
Giampaolo Tarantini: «Senti Va´ (Valter), ti volevo dire una cosa strana che mi ha chiesto Perroni oggi».
Valter Lavitola: «Eh».

GT: «Mi sono incontrato... Va be´, che non so se tu sai che è uscito il fatto della D´Addario, va bè... che ha ritrattato tutto... Poi, ad un certo punto, mi prende un attimo e mi dice nell´orecchio: "Ma lei li ha avuti, ma, senta, mi tolga una curiosità, perché mi hanno chiesto... mi ha chiesto - inteso come Nicolò - ma ha avuto poi i 500, lei?". Ho detto: "Guardi, ho detto, veramente no. Me li doveva dare, perché siamo rimasti così l´ultima volta"».

VL: «Roba da pazzi. Questi so´ scemi, so´ pazzi».
GT: «Non vorrei che lui gli abbia detto così a Nicolò. Però la cosa che mi ha detto oggi mi ha fatto rimanere di merda, cioè, sono rimasto di c., io». La tensione sale tra i due. E quando Tarantini si lamenta perché ha ricevuto troppo poco, svela che ha intenzione di chiedere al premier 3 milioni. E dice cita Lele Mora.

GT: «Gli ha dato 4 milioni di euro, 4 milioni di euro, con tre bonifici, sui 4 milioni se n´è intascati 800 Emilio Fede (...) Ma l´hai vista la casa di Sabina? (forse la Began, definita l´"ape regina" dell´harem berlusconiano, ndr).

VL: «Comunque se tu vai là e gli vai a chiedere 3 milioni, quello ti caccia a pedate».
GT: «Ma io non glieli chiedo. Io a lui gli voglio dire una cosa, mi voglio mettere di fronte e gli voglio dire: "Presidè io non c´ho una lira, sono disperato, sto facendo sta cazzo di operazione, nel frattempo, per favore, mi vuoi mantenere come Cristo comanda, senza avere rotture di coglioni di nessun genere?". Mi deve dire no? Io non ci credo».
VL: Gianpà, quello che cosa ti deve dire, ti deve dire: «lo sto facendo», com´è vero che lo sta facendo.

"TENIAMOLO SULLA CORDA"
Lavitola sconsiglia all´imprenditore di parlare faccia a faccia con il premier e ragiona:
Vl: «Allora io dico: perché non lo teniamo sulla corda del fatto che, comunque sia, quello...io gli continuo a pressare su quelle cose e si fanno e tu quello che ti devi prendere te lo prendi lo stesso, non si corre il rischio che invece non si prende proprio un c.?».

IL "VANTAGGIO" DI BARI
Tarantini parla con Lavitola soprattutto dell´inchiesta di Bari in cui è accusato di sfruttamento della prostituzione. E della riapertura dell´inchiesta. «È per darci un vantaggio», dice Gianpi.
GT: «È stato fatto per. per non chiudere le indagini, per non mandare l´avviso di conclusione, così non escono intercettazioni».

VL: «Embè, è che vantaggio ha il pm a riaprire le indagini, scusa»
GT: «No, il vantaggio ce l´abbiamo noi; l´ha fatto apposta Laudati questo, perché, si sono messi d´accordo, nel momento in cui riaprono l´indagine e non mandano l´avviso di conclusione, non diventano pubbliche, le intercettazioni».

LETTA AL QUIRINALE, TREMONTI A PALAZZO CHIGI
In una conversazione tra Lavitola e alcuni personaggi legati a Finmeccanica, l´editore dell´"Avanti!" dà la sua visione dei conflitti in corso al governo. Lavitola: «Noi abbiamo Letta e Tremonti che non è vero che sono in lite, Letta e Tremonti sono in accordo. L´unica lite che c´è è su chi deve fare il Presidente... poi Letta al Quirinale e Tremonti a Chigi, inculandosi a Berlusconi».

 

SILVIO BERLUSCONI TARANTINI LAVITOLASABINA BEGAN lele moraEmilio FedeENRICO LETTA GIULIO TREMONTI - copyright Pizzi

Ultimi Dagoreport

forza italia marina pier silvio berlusconi antonio tajani martusciello barelli gianni letta gasparri

DAGOREPORT - SE IN FORZA ITALIA IL MALCONTENTO SI TAGLIA A FETTE, L’IRRITAZIONE DI MARINA E PIER SILVIO È ARRIVATA ALLE STELLE: IL PARTITO È DIVENTATO ORMAI UN FEUDO DOMINATO DAL QUARTETTO  DA TAJANI-BARELLI-MARTUSCIELLO-GASPARRI - DOPO AVER SPADRONEGGIATO IN LUNGO E IN LARGO, NELLA SCELTA DEL GIUDICE COSTITUZIONALE ALLA CONSULTA È ARRIVATA UNA PESANTE SCONFITTA PER TAJANI - È DA TEMPO CHE LA FAMIGLIA BERLUSCONI NON SA DOVE SBATTERE LA TESTA PER RIUSCIRE A SCOVARE UN SOSTITUTO AL 70ENNE CIOCIARO, RIDOTTO IN UN BURATTINO NELLE MANI DI GIORGIA MELONI, CHE È RIUSCITA AD ANESTETIZZARLO CON LA PROMESSA DI FARE DI LUI IL CANDIDATO NEL 2029 ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA (CIAO CORE!) - OLTRE AL PARTITO E ALLA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE CON IMPERDONABILE RITARDO COGNITIVO HA COMPRESO CHE IL GOVERNO NON È UN’ALLEANZA MA UN MONOCOLORE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OCCORRE AGGIUNGERE UN ALTRO ‘’NEMICO’’ DI TAJANI: L‘89ENNE GIANNI LETTA. NELLA SUA AFFANNOSA (E FALLITA) BATTAGLIA PER PORTARE ALLA PRESIDENZA DELLA RAI LA SUA PROTETTA SIMONA AGNES, TAJANI E I SUOI COMPARI NON SI SONO SPESI, SE NON A PAROLE...

donald trump giorgia meloni almasri husam el gomati osama njeem almasri giovanni caravelli

DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI? - COME È POSSIBILE CHE UN DISSIDENTE LIBICO, HUSAM EL-GOMATI, PUBBLICHI SU TELEGRAM DOCUMENTI E NOTIZIE DEI RAPPORTI SEGRETI TRA LA MILIZIA LIBICA DI ALMASRI E L'INTELLIGENCE ITALIANA, SQUADERNANDO IL PASSAPORTO DEL CAPO DELL’AISE, CARAVELLI? - CHI VUOLE SPUTTANARE L'AISE E DESTABILIZZARE IL GOVERNO MELONI POSTANDO SUI SOCIAL LA FOTO DEL TRIONFALE RITORNO A TRIPOLI DI ALMASRI CON ALLE SPALLE L'AEREO DELL'AISE CON BANDIERA ITALIANA ? - CHE COINCIDENZA! IL TUTTO AVVIENE DOPO CHE TRUMP HA DECAPITATO L'INTELLIGENCE DI CIA E FBI. UNA VOLTA GETTATI NEL CESSO GLI SPIONI DELL'ERA OBAMA-BIDEN, E' INIZIATO UN REGOLAMENTO DI CONTI CON I PAESI GUIDATI DA LEADER CHE TIFANO TRUMP? - VIDEO

guerra ucraina vladimir putin donald trump ali khamenei xi jinping volodymyr zelensky

DAGOREPORT – IN UN MESE, TRUMP HA MACIULLATO L’ORDINE MONDIALE: RIABILITATO PUTIN, ISOLATA LA CINA - CINQUE PREVISIONI CHE NON SI SONO AVVERATE SULL’UCRAINA CON L'ARRIVO DEL NUOVO INQUILINO DELLA CASA BIANCA: 1) MARK RUTTE, SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO: “KIEV ENTRERÀ NELLA NATO, È UN PROCESSO IRREVERSIBILE”. ORA ANCHE ZELENSKY PARLA DI PIANO B – 2) NON SI FA LA PACE SENZA LA CINA. FALSO: TRUMP ALZA LA CORNETTA E PUTIN LO ASPETTA – 3) XI JINPING: “L’AMICIZIA CON LA RUSSIA È SENZA LIMITI” (MANCO PER IL GAS) – 4) L’IRAN S’ATTACCA AL DRONE: LA RUSSIA L'HA MOLLATA – 5) L’EUROPA, SOLITO SPETTATORE PAGANTE CHE NON CONTA UN CAZZO

giuseppe conte maria alessandra sandulli giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti corte costituzionale consulta

DAGOREPORT – IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI HA PARTORITO IL TOPOLINO DELLA CONSULTA: L’UNICO RISULTATO È STATA LA NOMINA DEI QUATTRO GIUDICI COSTITUZIONALI. A SBLOCCARE LO STALLO È STATO GIUSEPPE CONTE, CHE HA MESSO IL CAPPELLO SUL NOME “TECNICO”, MARIA ALESSANDRA SANDULLI – SUGLI ALTRI DOSSIER, MELONI, SALVINI E TAJANI CONTINUANO A SCAZZARE: SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE NON CI SONO I SOLDI. LA RIFORMA DEI MEDICI DI FAMIGLIA È OSTEGGIATA DA FORZA ITALIA. E IL TERZO MANDATO È KRYPTONITE PER LA DUCETTA, CHE VUOLE “RIEQUILIBRARE” LE FORZE A LIVELLO LOCALE E SOGNA DI PAPPARSI VENETO E MILANO…

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…