berlusconi tajani meloni

IL TEMA POLITICO DEI PROSSIMI MESI: E' POSSIBILE FONDERE FORZA ITALIA E FRATELLI D’ITALIA, IN UNA SPECIE DI “PDL 2.0”? – ALLE EUROPEE UNA LISTA COMUNE SCONTEREBBE UNA SERIE DI PROBLEMI: IL PRIMO È LEGATO AL SISTEMA DI VOTO PROPORZIONALE, CHE PRIVILEGIA LA CONTA TRA IDENTITÀ DIVERSE; IL SECONDO È CHE FORZA ITALIA FA PARTE DEL PPE MENTRE FDI STA NELL’ECR – IL PIANO DI AGGREGAZIONE, CHE AVRA’ TAJANI COME GARANTE VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI, DEVE GUARDARSI DAGLI ASSALTI DI SALVINI E RENZI INTERESSATI A PAPPARSI QUEL CHE RESTA DI FORZA ITALIA

giorgia meloni matteo salvini silvio berlusconi al compleanno di salvini

Estratto dell’articolo di Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

Infastidito dal vociare sulle sorti del partito, mentre Berlusconi combatte in ospedale, Confalonieri ha reagito: «Forza Italia è Silvio». […] D’altronde la trentennale storia azzurra […] ha evidenziato chi è l’unico detentore del consenso. Perciò è surreale immaginare che un congresso di partito e una lotta per gli organigrammi interni possano supplire al carisma del leader. Infatti il tesoriere e depositario del simbolo, Alfredo Messina, esclude le assise, ribadendo che il «brand» resterà nelle mani della famiglia Berlusconi.

SILVIO BERLUSCONI E GIORGIA MELONI NEL 2011

 

Epperò, se «Forza Italia è Silvio», si pone una delicata questione sui futuri equilibri del centrodestra. Che chiama in causa chi guida la coalizione: Meloni. […] Tutto ciò costringe alleati (e avversari) ad agire di conseguenza. […] Forza Italia è numericamente e politicamente determinante, sia nello scenario nazionale sia in quello europeo […] Sia dal partito azzurro sia da FdI viene sottolineato che «s’imporrà una riflessione sull’evoluzione dei rapporti tra i soggetti, per verificare se sono compatibili. La volontà di discuterne c’è». Tradotto vuol dire che presto o tardi si arriverà al bivio. E che la premier avrà un compito determinante nella scelta.

 

giorgia meloni antonio tajani alla camera

Da una parte c’è l’opzione del rassemblement, una sorta di Pdl 2.0 che sia funzionale all’ambizione di Meloni di costruire in Europa un «percorso comune tra Conservatori e Popolari», capace di guidare l'Unione. Una lista comune sconterebbe però una serie di problemi: il primo è legato al sistema di voto proporzionale, che privilegia la conta tra identità diverse; il secondo — molto più importante — è che Forza Italia fa parte del Ppe mentre FdI sta nell’Ecr. In quale gruppo a Strasburgo siederebbero gli eletti? L’altra opzione, più accreditata, è che i partiti vadano al voto separatamente, scommettendo sul fatto che né il Pd «a trazione Schlein» né il Terzo polo possano insidiare il bacino elettorale di centro.

 

BERLUSCONI TAJANI

Ma quello che accadrà dopo le Europee «andrà comunque deciso prima», spiega uno dei massimi dirigenti azzurri, che mette tra le «ipotesi» la nascita del «Partito Repubblicano, più volte evocato da Berlusconi». Insomma, la discussione sul progetto di aggregazione tra FdI e FI rappresenterà «lo snodo politico» dei prossimi mesi […] E i cambiamenti imposti poche settimane fa dal Cavaliere nel gruppo dirigente forzista sembrano propedeutici all’esito del percorso: Tajani è considerato «funzionale» al nuovo rapporto tra Meloni e «la famiglia Berlusconi».

 

antonio tajani giorgia meloni

Il punto è se l’operazione politica sarà costruita […] o se sarà frutto degli accadimenti. In quel caso rischierebbe di prestare il fianco alle contromosse di Salvini e Renzi, interessati all’eredità politica forzista. Il fondatore di Iv, all’ombra del nuovo incarico giornalistico, si sta muovendo con i dirigenti azzurri. A sentire fonti accreditate «dialoga anche con Marina Berlusconi, con la quale vanta ottimi rapporti». […]

Ultimi Dagoreport

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...