meloni

TENDENZA DUCETTA: LA MELONI DETTA LA LINEA (ANCHE DEL LOOK) - IL PARRUCCHIERE DI "DONNA GIORGIA":”GIA’ 40 CLIENTI MI HANNO CHIESTO LO STESSO TAGLIO DI CAPELLI DELLA MELONI, UN "BOB" LUNGO. PER LA PRIMA VOLTA NON C'È UNA SHOWGIRL DA IMITARE MA UNA POLITICA. E QUESTO TAGLIO È COME LEI: SEMPLICE E SCHIETTO” – “NEL WEEK-END DELLE ELEZIONI LE HO PROPOSTO DI CAMBIARE LOOK PERCHÉ PORTA FORTUNA. LEI MI HA GUARDATO PREOCCUPATA: "SEI SICURO?". ALLORA IO…”

Estratto dell'articolo di Alessia Marani per il Messaggero

 

 

(...)

 

MELONI NUOVO TAGLIO

Insomma, è Giorgia a dettare la linea, non solo quella di governo. E lui, l'hair stylist Antonio Pruno, dal suo salone di bellezza a due passi da piazza di Spagna, nel cuore di Roma, conferma: «È vero, non appena il 26 settembre ho pubblicato su Instagram una foto insieme con lei, sono stato subissato di richieste. Finora - spiega - ho già fatto lo stesso taglio, un bob lungo, ad almeno una quarantina di clienti, un buon numero delle quali mai viste prima. Ossia donne che mi hanno cercato e sono venute da me appositamente per questo. Perché funziona? Me lo sono chiesto più volte in questi giorni - aggiunge - e credo che la spinta arrivi da un fatto completamente inedito: per la prima volta non c'è una show girl da imitare o una blogger a cui ispirarsi, ma una donna di potere, la prima in Italia. E questo taglio è come lei: semplice e schietto».

 

MELONI E IL PARRUCCHIERE

Il parrucchiere delle vip («ma non mi fate dire quali, non rinnego, per me tutte le clienti sono speciali») racconta come una signora che si occupa della casa e dei figli, chiedendogli il bob lungo alla Meloni, gli abbia detto a proposito della premier in pectore: «Mi piace perché è una donna di carattere e a me mancava questo». Come a ipotizzare nuovi orizzonti, nuovi capelli e outfit per ricominciare.

 

Pruno non lo nasconde, «conosco Giorgia da diciotto anni e l'ho votata», ma va oltre: «Sono orgoglioso soprattutto che sia una donna ad avere ottenuto questo successo, perché le donne fanno sempre più fatica degli uomini per imporsi e non è giusto. Se una donna arriva a occupare una posizione c'è sempre pronta una dietrologia, addirittura non sembra possibile che una bella sia pure brava».

MELONI

 

(...)

 

Ma chi ha scelto il taglio giusto? «L'ho chiamata io nel week-end delle elezioni - racconta ancora Pruno -, le ho detto: Giorgia, forse è il caso di cambiare look perché ti porta fortuna. Quando le ho proposto di schiarire e tagliare i capelli che ha sempre portato lunghi, mossi al naturale o piastrati, mi ha guardato preoccupata: Sei sicuro?. Allora io l'ho messa in piedi davanti a me e ho iniziato a sforbiciare. Mentre scorciavo, ho pensato che questo sarebbe stato davvero un taglio netto col passato». Look e scaramanzia: Meloni aveva osato cambiare quando è rimasta incinta di Ginevra, poi quando FdI ha cominciato a crescere nei consensi. Manca l'acconciatura per il matrimonio? «Vedremo, io sono sposato con il mio compagno, ma una famiglia lo è ovunque ci siano amore e rispetto».

MELONIMELONI CELATAmeloni lollobrigidaMELONI

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…