los angeles incendio elon musk donald trump

“GLI INCENDI A LOS ANGELES? SONO STATI APPICCATI PER CREARE UNA NUOVA CITTÀ SUPER TECNOLOGICA”- ALCUNI ACCOUNT DI ESTREMA DESTRA SUI SOCIAL AGITANO LE TEORIE DEL COMPLOTTO E ELON MUSK BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “È VERO CHE GLI INCENDI SONO STATI AVVIATI DI PROPOSITO COME PARTE DI UN PIANO GLOBALE PER CONDURRE UNA GUERRA ECONOMICA” (POI CANCELLA IL COMMENTO) – IL KETAMINICO BRACCIO DESTRO DI TRUMP ACCUSA KRISTIN CROWLEY, DONNA, LESBICA, A CAPO DEL DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO: “PENSA A DIFENDERE I DIRITTI LGBTQ+ MENTRE LE STERPAGLIE PERICOLOSE NON SONO STATE RIMOSSE” – LE SPARATE DI TRUMP E L’HOLLYWOOD CONNECTION: GLI INCENDI SAREBBERO STATI APPICCATI PER CANCELLARE DELLE PROVE CONTRO PUFF DADDY (BINGO!)

 

 

Michela Rovelli per www.corriere.it - ESTRATTI

incendio a los angeles 5

 

Il fuoco si è preso anche l'iconica scritta «Hollywood», che dal monte Lee dal 1978 guarda la città di Los Angeles. Lo assicurano diverse immagini che stanno girando su piattaforme come X, Truth (il social creato da Donald Trump) e YouTube. Ma non è vero. Per ora, ha dichiarato il presidente dell'Hollywood Sign Trust Jeff Zarrinnam a Forbes, il monumento è salvo. Si tratta solo dell'ultimo esempio - in ordine di tempo - di un'immagine generata con l'intelligenza artificiale generativa. Anzi, più immagini da più utenti diffuse poi online e ricondivise. 

 

incendio a los angeles 7

L'incendio che sta sconvolgendo la città californiana, che ha già bruciato 117 chilometri quadrati, ucciso 9 persone e fatto evacuare 180mila persone con danni per 150 miliardi di dollari ha anche un'altra conseguenza.

 

La solita, quella che segue a ogni grande catastrofe. Dal Covid alle più recenti alluvioni causate dall'uragano Helene. A problema complesso, segue il tentativo di trovare una soluzione semplice. Da sfruttare per scopi politici o economici e che fa leva sul nostro bisogno di capire e riporre ciò che non riusciamo a capire in uno schema preimpostato: la colpa deve essere di qualcuno. La classica struttura da cui nascono tutte le fake news e le teorie del complotto.

 

DONALD TRUMP CONTRO ELON MUSK - IMMAGINE CREATA DA GROK

La persona migliore a cui attribuire la «colpa», in questo caso, è Kristin Crowley, a capo del Dipartimento dei vigili del fuoco di Los Angeles. Lavora li da 22 anni, ha diretto diversi dipartimento e ricopre questo incarico dal 2022. Ma è anche donna, omosessuale e attivamente impegnata nella difesa dei diritti Lgbtq+ e dei valori legati alla diversità e all'inclusività.

 

Crowley in queste ore viene fortemente criticata in diversi post su X e TikTok per aver pensato più a promuovere la cosiddetta «culture of DEI» (diversità, equità e inclusione), che a Los Angeles è una filosofia molto presente nelle aree amministrative e governative, piuttosto che pensare all'efficienza degli idranti.

incendio a los angeles 1

 

«Credi davvero che la DEI abbia peggiorato i danni di questi incendi? Si, lo penso. Il DEI era l'obiettivo del capo dei vigili del fuoco. Il dipartimento e la città hanno speso soldi per il DEI mentre le sterpaglie pericolose non sono state rimosse e gli idranti non avevano acqua». A scriverlo, su X, è Robby Starbuck, un attività conservativo che ambisce a distruggere la mentalità woke, ovvero quella che l'estrema destra vede come propaganda di estrema sinistra legata alle tematiche Lgbtq+.

 

la villa di paris hilton a los angeles distrutta dagli incendi

Il post è stato ricondiviso da Elon Musk, con il commento: «DEI means people DIE», «DEI significa che le persone muoiono». Ma l'imprenditore, nonché braccio destro di Donald Trump, sembra condividere altre affermazioni ben più estreme. Come quelle di Alex Jones, anche noto come il complottista d'America, che ha suggerito - sempre su X - come gli incendi siano stati avviati di proposito come parte di un «piano globale per condurre una guerra economica». Il commento di Musk (poi cancellato): «Vero».

 

elon musk con il figlio e donald trump al capodanno a mar a lago

 

Tornando alla questione idranti, Donald Trump ha pubblicamente incolpato il governatore della California (democratico) Gavin Newsom di essere responsabile della difficoltà di approvvigionamento idrico di Los Angeles. E in particolare perché si sarebbe rifiutato «di firmare la dichiarazione di ripristino dell'acqua che gli era stata presentata e che avrebbe permesso di utilizzare milioni di galloni d'acqua» per spegnere gli incendi.

 

L'ufficio stampa del governatore ha smentito: «Non esiste un documento di ripristino dell'acqua, è pura fantasia», ha dichiarato. La Bbc conferma: cercando questo documento, non si trova da nessuna parte. Ciò che è vero, spiega l'emittente britannica, è che «Newsom si è opposto in passato agli sforzi per reindirizzare più acqua verso la California meridionale». Operazione richiesta anche da Trump nel 2020 e che il governatore non avrebbe assecondato perché voleva proteggere specie ittiche minacciate e prossime all'estinzione.

incendio a los angeles 3

 

Specie che Trump definisce invece «pesci inutili». Sempre la Bbc ha interrogato Jeffrey Mount, del Water Policy Center dell'Istituto di politiche pubbliche della California, per capire quale sia la situazione idrica della regione. I bacini idrici sono al di sopra della media storica in questo periodo, nonostante il generale periodo di siccità. Un problema c'è stato, ed è la chiusura di un importante serbatoio a Pacific Palisades, per manutenzione.

 

Ma le teorie del complotto che stanno girando in questi giorni arrivano anche a colpire due delle più importanti industrie della California, quella tecnologica e quella dell'intrattenimento. All'origine degli incendi - che per entrambe le teorie sono ovviamente dolosi - ci sarebbe un piano  per creare una nuova città guidata e gestita dall'intelligenza artificiale, sulle ceneri di Los Angeles. Lo spunto è un documento del 2020 per digitalizzare la città, con un piano di 8 anni chiamato SmartLA 2028.

 

incendio a los angeles 12

«È stato un attacco DEW mirato per accaparrarsi altro terreno prezioso?», suggerisce un utente  - siamo sempre su X - riferendosi alle «Directed-energy weapon», ovvero armi a energia diretta in grado di trasferire energia condensata per creare danni sul bersaglio, come quelle a laser o a raggi di paricelle. E ancora: «Parliamo di SmartLA 2028...... e di come gli incendi di Los Angeles si siano convenientemente allineati al loro programma di riqualificazione urbana. Gli incendi creano terreni sgombri.... che sono improvvisamente disponibili per "reimmaginare" i quartieri in linea con le visioni di smart city».

 

incendio a los angeles 10

E poi c'è Hollywood, la «casta di star» che farebbe di tutto per proteggere i suoi crimini. Anche appiccare un incendio. Qui il protagonista è Sean «Diddy» Combs, che a settembre è stato accusato di violenza sessuale e traffico sessuale di esseri umani. E pare, secondo alcune teorie diffuse online, che esista un tunnel che collegava la casa del rapper alla villa di PlayBoy. Una sorta di passaggio segreto per agevolare i suoi traffici, che però non è mai stato trovato.

 

L'incendio sarebbe dunque dovuto, secondo i complottisti, ai tentativi di distruggere questo tunnel così da cancellare delle prove che avrebbero potuto peggiorare la posizione di Combs e - oltretutto - svelare le malefatte  delle star di Hollywood. Non a caso, nel rogo sono state distrutte molte delle loro abitazioni.

 

 

incendio a los angeles 11incendio a los angeles 2puff daddy

(...)

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…