1. OGGI, 7 GENNAIO 2013, ALLO SCOCCARE DEL MEZZOGIORNO, IL MINISTRO PER L’AGRICOLTURA MARIO CATANIA NOMINERÀ OTTO COMANDANTI REGIONALI DEL CORPO FORESTALE 2. E IL VISPO CATANIA, FUTURO CANDIDATO DELLA LISTA MONTI IN QUOTA UDC, FA BINGO: PERCHÉ UN AIUTINO DALLA FORESTALE DURANTE LA CAMPAGNA ELETTORALE, COME INSEGNA LA STORIA DELLA VECCHIA DC, È UNA MANO SANTA PER TUTTI. PORTA VOTI SU VOTI 3. C’È SOLO UN MA. COSA DICEVA MONTI NELLA DIRETTIVA INVIATA IL 21 DICEMBRE A TUTTI I “MINISTRI, VICE MINISTRI E SOTTOSEGRETARI DI STATO” A PROPOSITO DI NOMINE? VIETATE SONO. VIETATISSIME. AUTORIZZATE SOLO QUELLE “STRETTAMENTE NECESSARIE” 3. VOILÀ, NELLA FORESTALE C’È GENTE CHE ASPETTA LA PROMOZIONE DOVUTA PER 3-4 ANNI!

DAGOREPORT: ALTRO CHE TERZA REPUBBLICA!
Gli otto posti si sono resi disponibili il 31 dicembre 2012, allo scoccare della mezzanotte. E zac! Dopo neanche una settimana, ossia oggi, 7 gennaio 2013, allo scoccare del mezzogiorno, il ministro per l'agricoltura Mario Catania si troverà per le mani la nomina di otto nuovi comandanti regionali del Corpo forestale. Bingo per gli otto fortunelli, che si ritroveranno sulle spalline i gradi di generale di brigata. Bingo per l'eterno comandante del corpo forestale Cesare Patrone, vecchio compagno di scalate di Alemanno, che riuscirà a sistemare 8 fedelissimi su 15 vertici regionali (ma uno, il Molise, è già stato appaltato da tempo a sua cugina, Rosa Patrone).

E bingo per Catania, futuro candidato della lista Monti in quota Udc, e ovviamente per Monti medesimo: perché un aiutino dalla Forestale durante la campagna elettorale, come insegna la storia, è una mano santa per tutti. Voti su voti.

C'è solo un ma. Anzi, due. Uno è il mantra che il suddetto Catania recita da quando è arrivato come boss al Mipaf: «Assoluto rispetto del rigore di spesa». L'altro è la direttiva che il neo-dimissionario presidente del consiglio Mario Monti ha mandato il 21 dicembre a tutti i «ministri, vice ministri e sottosegretari di Stato», con l'ordine tassativo di attenervisi «rigorosamente» nello «svolgimento delle proprie funzioni durante la crisi ministeriale».

E cosa diceva Monti a proposito di nomine? Vietate sono. Vietatissime. Autorizzate solo «nomine, designazioni e proposte strettamente necessarie» (a seguire: elenco delle strette necessità) ma «ogni nuova iniziativa dovrà essere preventivamente sottoposta all'assenso del Presidente del Consiglio». E non fate i furbi! Ciascun ministro «dovrà curare che enti, aziende e società dipendenti, vigilati o direttamente controllati si attengano» alle procedure.

Voilà. Nel Corpo forestale c'è gente che aspetta la promozione dovuta per 3-4 anni. Ci sono comandi provinciali e regionali che vengono coperti a interim per mesi o per anni. Dov'è quindi la stretta necessità e urgenza di procedere alle «Promozioni per merito comparativo alla qualifica di dirigente superiore» che sono oggi in programma al cda della Forestale, al punto 7 dell'odg, sotto l'autorevole presidenza del ministro Catania? Non sarebbe il caso, ministro, di prendersi qualche giorno in più e studiare meglio i curricula?

Tra i candidati alla promozione c'è per esempio, secondo i rumours di via Carducci, il vice-comandante regionale della Calabria, Giuseppe Graziano. Toh. E' lo stesso Graziano indagato in Calabria per falso in atto pubblico e abuso d'ufficio? E per cui il tribunale del Riesame di Catanzaro ha disposto la sospensione da ogni pubblico ufficio visto «il concreto pericolo» che lui e gli altri indagati «commettano altri gravi delitti della stessa specie»?

Sissignori, è lo stesso Graziano. Grande collettore di incarichi pubblici e di consulenze (è stato anche direttore del parco del Pollino: condannato dalla Corte dei Conti della Basilicata a restituire 20 mila euro), fino a pochi mesi fa era in aspettativa dalla Forestale e si era trasferito come dirigente alla regione Calabria, presso l'assessorato all'Ambiente. Sempre in Calabria era stato a capo del nucleo Via che aveva dato il via all'imponente parco eolico Borgia 1, secondo il pm Carlo Villani con troppe irregolarità, col rischio di «modificazioni irreversibili del territorio» e «con danno per l'ambiente e per il paesaggio».

Sospeso da ogni pubblico ufficio con sentenza del 16 ottobre, Graziano è tuttora vice comandante calabrese della Forestale ed è pure facente funzioni di comandante; ha pure l'incarico (ad interim) di capo del servizio ispettivo del Corpo per il centro-nord (con relativi rimborsi spese: albergo a 4 stelle a Roma, aereo, taxi, ristoranti) nonché amico fraterno del comandante Patrone. Gli mancano solo i gradi di dirigente superiore. Ma a mezzogiorno Catania rimedierà.

A proposito: non dite a Monti, o a Bondi, in questi tempi di spending review, quanti sono, o quanto costano alla Forestale, i doppi e tripli incarichi come quello di Graziano. Su un bilancio 2012 di 508 milioni, il 90 per cento dei soldini se ne è andato nelle spese di personale. Solo il gran capo, Cesare Patrone, nominato nel 2004 da Alemanno (è senza scadenza, a differenza dei comandanti dei carabinieri o della polizia), tra un'indennità e l'altra porta a casa 18.900 euro netti al mese.

Ma anche i suoi cari non vengono maltrattati, a partire dalla cugina Rosa (arrivata quarta a un concorso che prevedeva tre assunzioni, ha beneficiato di una modifica mirata della Finanziaria 2008 e ha conquistato una posizione praticamente su misura) per arrivare all'ubiquo capo della sua segreteria, nonchè dell'ufficio stampa, Nazario Palmieri: comandante regionale del Molise per 4 anni, era in perenne trasferta (regolarmente retribuita) a Roma.

Facciamola corta. A via Carducci 5, al comando generale del corpo, dicono che, dopo 9 anni, Patrone potrebbe non essere più tanto eterno. Ergo, lasciare in eredità un'infornata di fedelissimi ai vertici regionali non gli dispiacerebbe affatto. Dicono. Catania invece ambirebbe tornare a fare il ministro. Ergo, i voti dei forestali gli farebbero moltissimo comodo. Tutto nella migliore tradizione clientelare e agricola della vecchia Dc. Altro che terza Repubblica!

Resta solo il problemuccio della direttiva del 21 dicembre: chissà se l'infornata di nomine è stata «preventivamente sottoposta all'assenso del Presidente del Consiglio», come da rigorose disposizioni di Mario Monti medesimo. E chissà se è stato proprio Monti ad autorizzare Catania - ricordiamolo: candidato della Lista Monti, quota Udc, parola d'ordine: «rispetto del rigore di spesa» - a dar loro il via libera nel cda di oggi. In quanto «strettamente necessarie», naturalmente. Ah, saperlo...

 

 

MARIO CATANIA MARIO CATANIA E MARIO MONTI mario catania Ministero agricoltura CESARE PATRONE jpegfotoministrocatania SCHEDA MARIO CATANIA GIUSEPPE GRAZIANO jpegCorrado Clini Corrado Passera Mario Catania ENRICO BONDI MARIO MONTI A RADIO ANCHIO

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?