LEW, SALVAMI TU! - L’ASSO NELLA MANICA DI OBAMA PER CONTRASTARE I REPUBBLICANI SUL TERRIBILE “FISCAL CLIFF”, SI CHIAMA JACOB LEW - IL CAPO DELLO STAFF DELLA CASA BIANCA È UNO DEI PIÙ ABILI NEGOZIATORI DEI DEMOCRATICI: HA DIMESTICHEZZA CON I NUMERI E CON PACATEZZA INCHIODA GLI SFIDANTI - PER QUESTO È IN POLE POSITION PER IL DOPO-GEITHNER AL TESORO, E IN QUANTO EBREO OSSERVANTE, POTREBBE FARE DA TRAMITE CON NETANYAHU...

Maurizio Molinari per "la Stampa"

Appassionato di numeri, figlio di un commerciante di libri rari, progressista convinto ma abile nelle trattative con i repubblicani: Jacob Lew, detto Jack, è il consigliere cui Barack Obama affida la scommessa di raggiungere un compromesso con i repubblicani per scongiurare il «fiscal cliff», lo «scoglio fiscale» che minaccia di affondare le finanze pubbliche. Da gennaio Lew sarà il capo di gabinetto della Casa Bianca ma ha assai poco in comune con i mastini di Chicago - William Daley e Rahm Emanuel - che lo hanno preceduto. La differenza sta nel profilo basso, voce tenue e grande competenza tecnica sull'argomento che più conosce: il bilancio federale.

Se Emanuel si vantava di saper «torcere il braccio» agli interlocutori dubbiosi e Daley si era formato nella dura palestra della città dove la politica somiglia alla box, Lew è il figlio di un rappresentante di libri cresciuto nella New York liberal degli Anni 60, educato a prevalere nei duelli sulla base delle cognizioni, con competenze tali che portarono il leader democratico Tip O'Neill, presidente della Camera dal 1977 al 1987, ad affidare a lui alcune delle più delicate trattative economiche con la Casa Bianca di Ronald Reagan.

Lew si è laureato in Giurisprudenza a Georgetown e non è un economista puro, ma le competenze in legge unite all'esperienza a fianco del senatore del Minnesota Paul Wellstone e di O'Neill - che gli affidò i dossier di previdenza, sanità, bilancio, tasse ed energia - ne hanno fatto un profondo conoscitore della spesa pubblica.

Per questo Bill Clinton lo chiamò alla Casa Bianca nel 1993 per entrare nel team della riforma della sanità, affidandogli cinque anni più tardi la guida dell'Ufficio Bilancio, la stessa carica che nel 2010 Obama è tornato ad assegnargli in uno dei momenti più delicati del primo mandato: quando Peter Orszag gettò la spugna sotto il fuoco serrato dei repubblicani alla vigilia della sconfitta democratica nelle elezioni di Mid-term per il Congresso.

Bob Woodward nel suo libro «Price of Politics» si sofferma sulla determinazione con cui Lew ha affrontato le difficili trattative sul debito con John Boehner, presidente repubblicano della Camera, spiegando che in più occasioni «lo ha fatto irritare» con minuziose disamine dei conti pubblici che finivano per delegittimare le richieste di pesanti tagli.

In un'occasione, davanti alle insistenze repubblicane di evitare riduzioni di spese del Pentagono, Lew sfidò la controparte a visitare singoli impianti inutilizzati, dimostrando di conoscere la Difesa meglio di molti militari. «Nessun conosce i numeri meglio di Jack Lew» ammette Eric Cantor, capo della maggioranza repubblicana alla Camera.

La differenza con Emanuel sta nel non forzare i toni e rispettare gli avversari. Per i repubblicani si è dimostrato un interlocutore determinato ma corretto ed è questa dote sulla quale Obama punta per evitare di ripetere l'errore compiuto da Emanuel nel 2009 quando, all'indomani dell'insediamento, scelse lo scontro aperto con il Congresso per far avanzare le politiche della nuova Amministrazione.

Durante l'ultima maratona elettorale di Obama nei cieli d'America, Lew è stato uno dei pochi consiglieri a fare sull'Air Force One ogni tappa, evitando però contatti con i media per occuparsi, secondo ricorrenti indiscrezioni, della preparazione dell'agenda del secondo mandato. Nato nel 1955 da un padre fuggito dalle persecuzioni in Europa, ebreo osservante, sposato, due figli, Lew è anche molto legato alle associazioni ebraiche americane pro-Israele e c'è chi scommette che potrebbe essere lui a tentare di aprire una nuova fase nei rapporti con Benjamin Netanyahu dopo le elezioni israeliani a metà gennaio.

 

Obama e Jacob Lew jacob lew articleInline WILLIAM DALEY JACOB LEW JOE BIDEN obama netanyahu COLLOQUIO ALLA CASA BIANCA TRA BARACK OBAMA E BENJAMIN NETANYAHU BILL CLINTON ALLA CONVENTION DEMOCRATICA USA eric cantor

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