matteo salvini vladimir putin giuseppe conte

SONO TORNATI I GIALLOVERDI? - I LEGHISTI NON VOGLIONO SENTIR PARLARE DI UN ASSE CON IL MOVIMENTO 5 STELLE, MA DI FATTO LE MOSSE DI SALVINI E CONTE NELLE ULTIME SETTIMANE SEMBRANO COINCIDERE. PEPPINIELLO APPULO HA CHIESTO A DRAGHI DI RIFERIRE IN PARLAMENTO SULL’INVIO DI ARMI IN UCRAINA, E IL “CAPITONE” SI È ACCODATO - NON A CASO, IL FILOSOFO ULTRA-PUTINIANO ALEKSANDR DUGIN HA DETTO DI SENTIRE “LA MANCANZA” DEL GOVERNO GIALLOVERDE: “L'ITALIA, QUANDO SALVINI ERA UN POPULISTA DI DESTRA E I CINQUE STELLE POPULISTI DI SINISTRA, E QUANDO POTEVANO ACCORDARSI TRA DI LORO, AVEVA UNA POSSIBILITÀ STORICA…”

Giuseppe Alberto Falci e Marco Cremonesi per il "Corriere della Sera"

 

aleksandr dugin 6

Vietato chiedere ai leghisti: l'asse di fatto con il Movimento 5 Stelle è soltanto «una fantasia». O meglio, riguarda soltanto l'atteggiamento verso la guerra in Ucraina, su cui le posizioni dei due partiti che furono alleati sono sempre più vicine. Con il filosofo ultra putiniano Aleksandr Dugin che in un'intervista di AdnKronos sospira e sente «la mancanza» del vecchio governo gialloverde: «L'Italia, quando Salvini era un populista di destra e i Cinque stelle populisti di sinistra, e quando potevano accordarsi tra di loro, aveva una possibilità storica».

giuseppe conte matteo salvini meme

 

Fatto sta che le mosse di Salvini e Conte sembrano coincidere. Il leader stellato usa toni accesi. Sulla possibilità di inviare nuove armi all'Ucraina, Conte si rivolge a Mario Draghi e intima: «Venga a riferire in Parlamento». E «ci dica se siamo falchi o colombe». Un po' meno fumanti i toni del segretario leghista: «È giusto che se ne parli in Parlamento con Draghi». Spiega Salvini: «Io all'inizio, come la stragrande maggioranza degli italiani, ho detto subito sì, senza se e senza ma, all'invio di aiuti economici, umanitari e militari per l'Ucraina. È servito? Io inizio ad avere dei dubbi.

 

PUTIN E L'ITALIA

Adesso Zelensky e Putin potrebbero e dovrebbero sedersi a un tavolo. Non vorrei che ci fosse qualcun altro, per altri interessi, a non volerli fare sedere al tavolo». Parla del presidente Usa Joe Biden? Pare: «Io so che anche in America c'è un dibattito. L'America non è Biden». Fino all'acuto: «Se potessi direi: "Aridatece Trump", con lui abbiamo vissuto anni di pace. Guarda caso, quando tornano al governo i Democratici tornano i venti di guerra».

 

GIANLUCA SAVOINI - FRANCESCO VANNUCCI - ALEKSANDR DUGIN

In ogni caso «se fossi utile andando a parlare con Zelensky, con Putin, con Biden, o con chiunque per avvicinare la pace, lo farei». Un riferimento alle indiscrezioni, smentite, sulla possibilità che Salvini vada a Mosca: «Non so neanche dove ho il passaporto». Duro il senatore Pd Andrea Marcucci: «Salvini sente nostalgia di Trump, accusando il presidente Biden per la guerra. Una delle peggiori fake news putiniane in bocca ad un leader del centrodestra italiano».

 

giuseppe conte vladimir putin

Intanto, il caso Petrocelli continua a tormentare i lavori del Senato: il presidente della commissione Esteri non intende farsi da parte. Se ne occupa la conferenza dei capigruppo, poi la Giunta per il regolamento. Che non prende una decisione ma attende le dimissioni di tutti i commissari, peraltro da molti annunciate. Tutto risolto? Non proprio.

 

gli aiuti russi all'italia

La renziana Garavini consegna la lettera di dimissioni al capogruppo di Iv Davide Faraone, i senatori Pd rimettono il mandato nelle mani della presidente del gruppo Simona Malpezzi. E i 5 Stelle? Ammette il grillino Airola: «Sulle dimissioni non c'è una posizione netta». Ma in serata arriva la conferma: anche gli stellati si dimetteranno. Perplessità sul passo indietro in massa anche da parte dell'azzurra Stefania Craxi: «Petrocelli sarebbe molto più credibile se si dimettesse prima di tutto... Detto questo, il tema è fare la guerra a Putin, non a Petrocelli».

davide faraone e maria elena boschi al quirinale per il bis di mattarella MATTEO SALVINI CONTESTATO IN POLONIA CON LA MAGLIETTA DI PUTINCONTE SALVINIMATTEO SALVINI E GIUSEPPE CONTE

 

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