meloni vannacci conte

TRASHATE E COLTELLATE, LE CILIEGIE DELLA MELONI E VANNACCI CON LUBAMBA: IL BESTIARIO BY FILIPPO CECCARELLI DELLA CAMPAGNA “MOSCIA E DISPERATA” PER LE ELEZIONI EUROPEE - IL PREMIACCIO NUMERO UNO TOCCA AL CANDIDATO CHE A PESCARA PER AVVALORARE IL PROPRIO IMPEGNO HA CACCIATO DI TASCA UN COLTELLO E SI È PROCURATO UNA FERITA A UN BRACCIO – E POI CATENO DE LUCA CON GLI INFERMIERI, IL PALLEGGIO LIBERATORIO DEL DUO MORACE-CONTE E "IL FURBO AGGIRAMENTO DEL SILENZIO ELETTORALE" DELLA MELONI PASSATO ANCORA UNA VOLTA PER LA FRUTTA: ALLE POLITICHE DEL 2022 L’AMMICCANTE RIFERIMENTO AI MELONI, IERI IL… - VIDEO

https://www.lastampa.it/politica/2024/06/08/video/dai_meloni_alle_ciliegie_col_trucco_della_frutta_giorgia_aggira_il_silenzio_elettorale-14372794/

 

 

Filippo Ceccarelli per repubblica.it - Estratti

 

 

MICHELE CALVANI

Senza farla troppo lunga: è stata una campagna elettorale moscia e disperata, sia per chi l’ha fatta sia per quanti, noi tutti, l’abbiamo subita. 

 

(...)

In questi casi è onesto produrre una personalissima graduatoria di mostruosità, per cui fra il ludico e lo sconsolato, il cinico, l’orripilante e lo psichiatrico, il premiaccio numero uno tocca al candidato che a Pescara, nella centralissima piazza Salotto, per avvalorare con maggiore solennità il proprio impegno ha cacciato di tasca un coltello e si è procurato una ferita a un braccio, usque ad effusionem sanguinis, con tanto di meraviglia dialettale da parte degli astanti, «s’ha tagliato!».

 

Secondo classificato, per rapinosa tenerezza, Cateno De Luca, colpito da polmonite, con autorespiratore ospedaliero e poi quasi guarito in posa smart nel suo letto, attorniato da una decina di infermieri.

 

antonio tajani con i ricchi e poveri

Terzo posto, boh. Forse il sovranista con il tappo europeo che gli schiaccia il naso, forse quell’altro del Pd che in famiglia fa esercizio di dialetti meridionali, forse il grillo da mangiare vivo, l’uomo incinto che assomiglia a Gesù, il generale pizzettaro con Lubamba, il palleggio liberatorio del duo Morace-Conte, le tristi cheerleaders del leghista Ciocca, il ministro degli Esteri che canticchia con i Ricchi e Poveri…

 

 

In una giocosa dinamica di rimbalzi e parodie, sulla preveggente scia della Top Ten di Propaganda live gli stessi social abbondano di classifiche, “i 30 momenti più incredibili”, #candidatichedavvero, #esepensavatediaverlevistetutte. Il vecchio, glorioso ruolo d’archivio per cui la memoria della comunicazione politica tanto deve allo studioso Edoardo Novelli, se lo sono conteso pagine Instagram come “Crazy Ass Moment in Italian Politics”, “Il Grande Flagello” e “Nonleggerlo”.

MICHELE CALVANI

 

(...)

Vero è che la campagna elettorale è sempre stata una zona franca con licenza e abuso di balle, un luna park sospeso nel vuoto.

 

Ma il salto mortale è che il broadcasting della furba insignificanza è rimbalzato per la prima volta sulla rete con lieta e piena consapevolezza. Di qui, viene da pensare, nasce l’ombra di quell’inconfessabile sconforto, la paura che dietro le maschere e gli sghignazzi non resti che un pugnetto di cenere.

 

Ma intanto niente è più serio, né mai pretende di diventarlo. La riprova è che nella post-propaganda all’italiana va insediandosi un manierismo di leziosa ed euforica serialità, a sua volta alleata del Nulla in vista dello sfondamento dell’intelligenza artificiale.

 

giuseppe conte carolina morace

Esemplare, al vertice delle istituzioni, l’ultimissima suggestione turbo-esibizionistica di Meloni, influencer cui sfugge la differenza tra governare e provocare, per cui il furbo aggiramento del silenzio elettorale è passato ancora una volta per la frutta: alle politiche del 2022 l’ammiccante riferimento ai meloni, ieri il mugolio per le ciliegie “varietà Giorgia”.

 

Meno la gente va a votare, oltretutto, e più la campagna elettorale s’imbizzarrisce, s’accartoccia e perde senso rivelando l’abbassamento del discorso pubblico e la catastrofe buffonesca di implorare voti senza proporre soluzioni. Eccoti dunque il balletto, la torta tagliata a X come la Decima Mas, la ‘anzoncina che Renzi intona davanti a karaoke reporter berciando: «Non si sente una sega, riparti!». Non si invidiano gli storici del linguaggio politico che un domani si troveranno alle prese con il frammento di Capitan Bandecchi alla guida del suo pullman che se la prende con la sinistra su una certa camicetta da 2700 euro per concludere graziosamente: «Catto-comunisti di merda, perché rompete il cazzo a me?».

vannacci lubamba

 

La tirannia del presente assoluto, senza passato né futuro, restituisce un universo tanto spettrale quanto ipervisibile. Cosa rimarrà di Moratti che si agita in musica, di Sardone che indossa la maglia dell’Inter o del sindaco di Pesaro con la cravatta sistematicamente a tracollo? Acqua sui vetri, persistenza zero, come un video porno di cui 5 minuti dopo non si ricordano i volti. Che poi magari, come sempre succede a dispetto degli apocalittici, le cose si riaggiusteranno; però nel frattempo si è fatto in tempo a passare dal retroscena alla messinscena per giungere infine alla scena oscena – e comunque buon voto, a prescindere da come l’hanno chiesto.

sylvie lubamba roberto vannacci giorgia meloni mangia una ciliegia 1giuseppe conte nello spot di carolina morace 3giorgia meloni mangia una ciliegia 4meloni e le ciliegie

MICHELE CALVANI

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...