MARO'-NNA MIA, PER FORTUNA CHE C'E' L'EUROPA – DOPO L’ARBITRATO INTERNAZIONALE I DUE MARÒ SONO DIVENTATI UNA MACCHIA NELLA POLITICA ESTERA DI NARENDRA MODI – LO SCONTRO CON L’ITALIA PESA ANCHE NEI DELICATISSIMI RAPPORTI CON L’UNIONE EUROPEA
Maria Grazia Coggiola per "la Stampa"
Da quando l' Italia ha deciso di percorrere la via dell' arbitrato internazionale, gli «italian marines» sono diventati una sorta di «paria» nei salotti della politica di New Delhi. Un argomento di discussione che è meglio evitare, anzi che produce una certa irritazione.
Esaurito il tentativo di trovare una soluzione amichevole, l'India ha ora indossato i guantoni e fin da subito ha detto di essere pronta per la battaglia nei «ring» di Amburgo e dell' Aja. Ma la stampa indiana continua a seguire distrattamente il nuovo duello forse per noia o forse per timore di sollevare un argomento che si preferisce nascondere sotto il tappeto.
In effetti, se si guarda alla sfilza di successi di politica estera del premier di destra Narendra Modi, la disputa con l' Italia è come una nota stonata o come una macchia nera su una candida «kurta» (il capo di abbigliamento tradizionale indossato in India).
narendra modi giornata mondiale dello yoga 2015 7
In un anno di governo «Namo», il soprannome di Modi, ha visitato 26 Paesi, ha ricevuto Barack Obama a Delhi per la parata militare, bevuto un frullato di mango con la Merkel alla fiera di Hannover e scattato decine di selfie, tra cui uno con il cinese Li Keqiang. Insomma, un mattatore della politica estera, nonostante per anni sia stato anche lui un «paria» per via dei massacri di musulmani in Gujarat nel 2002 quando era governatore.
Il problema non è ovviamente solo l' Italia, il Paese della sua arci-rivale Sonia Gandhi che proprio in questi giorni gli sta dando del filo da torcere in Parlamento. Ma è l' Unione europea, il maggior partner commerciale con un interscambio di circa 99 miliardi di dollari (2014-2015) anche se in declino rispetto agli anni precedenti.
Gli «italian marines» sono oggi uno dei maggiori punti di attrito tra New Delhi e Bruxelles. A marzo l' Unione europea, dove siede Federica Mogherini, ha cancellato la visita di Modi per la controversia sui marò.
Almeno così ha scritto la stampa indiana. Proprio in questi giorni è arrivata un' altra doccia fredda. I negoziati sugli accordi di libero scambio, fermi da due anni per diversi contenziosi, erano previsti il 26 agosto, ma sono stati rinviati da New Delhi per protesta contro il blocco della vendita nei Paesi Ue di 700 medicinali testati in India.
Le autorità sanitarie europee hanno riscontrato delle irregolarità sui test clinici effettuati da un laboratorio di Hyderabad, ma l' India ha fermamente respinto le accuse.
Questo incidente aggrava ulteriormente la crisi con l' Unione europea che ha investito 24 miliardi di dollari in India negli ultimi tre anni. Un flusso di denaro che è essenziale per finanziare i giganteschi obiettivi del governo Modi per sviluppare le infrastrutture, costruire 100 «smart city» e altri mega progetti come la bonifica del Gange. Insomma, è chiaro che l'India ha bisogno dell' Europa (e viceversa) e che quindi è interesse reciproco eliminare gli elementi di «irritazione».
Il prossimo banco di prova sarà in autunno quando Bruxelles vorrebbe riconvocare il vertice Ue-India e per questo ha già invitato Modi a fissare una data prima o dopo il G20 previsto in Turchia a metà novembre.
maro girone e latorre federica mogherini
Una fonte del governo ha detto che «tutto dipenderà da Amburgo» riferendosi al ricorso presentato dall' Italia presso il Tribunale Internazionale per il Diritto del Mare (Itlos). Sembra quindi evidente che le sorti del negoziato con Bruxelles dipendano oggi più che mai dall' esito della vicenda sui marò.