unione europea patto stabilita olaf scholz emmanuel macron giorgia meloni

PATTO CHIARO, AMICIZIA LUNGA – A BRUXELLES SI CERCA UN COMPROMESSO SUL NUOVO PATTO DI STABILITÀ, TENENDO FISSO IL TETTO DEL DEFICIT AL 3% – IL “FRONTE DEGLI INDEBITATI” (ITALIA, FRANCIA...) CHIEDE DI SCORPORARE DAL CONTEGGIO GLI INVESTIMENTI FATTI CON FONDI EUROPEI. E IN CAMBIO PROPONE L’ALLENTAMENTO DEI VINCOLI SUGLI AIUTI DI STATO. UN PUNTO CHE INTERESSA PARECCHIO LA GERMANIA, VISTO CHE NEGLI ULTIMI 18 MESI HA OTTENUTO DA BRUXELLES IL VIA LIBERA PER SUSSIDI PARI ALLA METÀ DEL TOTALE DI TUTTA L'UNIONE…

Estratto dell'articolo di Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

 

PAOLO GENTILONI PRESENTAZIONE RIFORMA PATTO STABILITA 1

A Bruxelles sta prendendo forma uno schema di compromesso sul nuovo patto di Stabilità. Punto di partenza resta, naturalmente, la proposta del commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni. Il tetto del deficit al 3% sul prodotto interno lordo non si discute. Ma tutto il resto dell’impianto è materia di trattativa.

 

La Germania, spalleggiata da Austria, Finlandia e Olanda (salvo sorprese elettorali), chiede che anche il nuovo regolamento contenga norme stringenti per ridurre, sia pure gradualmente, deficit e debito pubblici. Dall’altra parte, Italia, Francia, Spagna, Grecia e Belgio, cioè i Paesi con una maggiore esposizione finanziaria, sostengono che sia necessaria maggiore flessibilità […]

 

olaf scholz giorgia meloni 4

[…] ai primi di settembre […] francesi, italiani e gli altri si presenteranno con una proposta incardinata su uno scambio. Da mesi si discute se e come allentare le regole sugli aiuti di Stato, ammessi dai Trattati solo nei casi in cui non venga distorta la concorrenza.

 

I dati, però, raccontano un’altra storia. Dal marzo 2022 a oggi la Commissione ha autorizzato aiuti di Stato per 733 miliardi di euro. La Germania ha ottenuto il via libera per sussidi pari alla metà del totale, pur avendo un prodotto interno lordo equivalente al 24% di quello europeo. La distorsione è evidente.

 

Sull’altro fronte i tedeschi e gli altri «frugali» hanno ancora buon gioco a sollecitare italiani, francesi, spagnoli, greci e belgi a ridurre il livello del debito pubblico, superiore alla media europea.

 

emmanuel macron olaf scholz

Queste due polemiche incrociate potrebbero, ora, diventare la base di un compromesso. Il «fronte degli indebitati» chiede di poter scorporare dal conteggio del deficit e quindi dal debito quegli investimenti che sono oggetto di progetti comuni europei. La lista comprende, innanzitutto, gli stanziamenti per la transizione ecologica, l’innovazione, l’autosufficienza nei settori tecnologicamente avanzati.

 

[…]

 

La sostanza del ragionamento è questa: va bene l’allentamento dei vincoli sugli aiuti di Stato che consentono all’Europa di tenere il passo di Usa e Cina. Ma allora attenuiamo anche il patto di Stabilità, permettendo ai singoli governi di scorporare almeno gli investimenti concordati a livello comunitario, perché anche in questo caso è in gioco la competitività europea.

 

PAOLO GENTILONI PRESENTAZIONE RIFORMA PATTO STABILITA 2

I tedeschi, però, non si fidano: la corsa delle «capitali del debito» allo «scorporo» potrebbe destabilizzare gli equilibri finanziari del Vecchio Continente. Berlino, quindi, esige garanzie: il «patto» deve, comunque, prevedere meccanismi automatici di rientro del deficit e del debito eccedenti.  Sarà questo il terreno più difficile della trattativa: stabilire quali quote di investimento possano essere detratte dal debito e per quanti anni.

 

C’è un’altra variabile. La guerra in Ucraina sta cambiando le tradizionali alleanze in Europa anche sul versante economico. Polonia e Baltici, tradizionalmente allineati con la Germania perché nazioni poco indebitate, adesso premono per poter detrarre dai bilanci le ingenti spese sostenute per inviare armi a Kiev. […]

olaf scholz giorgia meloni olaf scholz giorgia meloni PAOLO GENTILONI PRESENTAZIONE RIFORMA PATTO STABILITA

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