beppe grillo marco travaglio

FUOCO AMICO! - TRAVAGLIO FA A PEZZI IL MOVIMENTO 5 STELLE: ''L’IMPRESA DI RESTARE FUORI DA TUTTI I BALLOTTAGGI CHE CONTANO NON ERA FACILE. LITIGARE DAPPERTUTTO, POLVERIZZARSI IN SCISSIONI, INFILARE UN AUTOGOL DOPO L'ALTRO FINO A SCOMPARIRE''. ECCO LE 5 MOSSE DELLA DISFATTA GRILLINA, DA PIZZAROTTI A GENOVA, DA TARANTO A PALERMO

 

Marco Travaglio per ‘il Fatto Quotidiano

 

MARCO TRAVAGLIO CON BEPPE GRILLOMARCO TRAVAGLIO CON BEPPE GRILLO

Diciamolo: l' impresa di restare fuori da tutti i ballottaggi che contano (tranne Carrara, ma nessuno è perfetto e qualcosa sfugge sempre) non era facile. Ma i 5Stelle - tutti, da Grillo in giù - ce l' hanno messa tutta e hanno centrato l' obiettivo. Litigare dappertutto, polverizzarsi in scissioni e sottoscissioni, infilare un autogol dopo l' altro fino a scomparire da tutte le grandi e medie città al voto e, non contenti, persino resuscitare il ripugnante bipolarismo centrodestra-centrosinistra, con particolare riguardo per il duo Berlusconi (vedi alla voce Graviano) - Salvini (vedi alla voce Le Pen).

 

Questa è roba da professionisti. Chapeau. Grillo se lo sentiva e infatti nel comizio semideserto a Genova se ne vantava, con una voluttà alla sconfitta quasi poetica, come se la disfatta fosse uno schema lungamente provato in allenamento: "Resteremo fuori da tutto, così nessuno verrà sotto casa a rompermi i coglioni perché il nostro sindaco non piace".

 

(…)

 

Ora che il capolavoro, almeno per questa tornata amministrativa, è compiuto, è bene riepilogarne le tappe, in quello che già si annuncia come un prezioso manuale di istruzioni per la Caporetto perfetta.

grillo travaglio felici grillo travaglio felici

 

Mossa n. 1. Hai un sindaco, Federico Pizzarotti, che 5 anni fa ti ha fatto conquistare il primo capoluogo: Parma. Non ruba, governa benino, fa quel che può e annuncia solo quel poco che fa, sottovoce. È anche un gran rompicoglioni, refrattario agli ordini di scuderia. Tenerselo stretto e coprirlo di attenzioni, oltre a levargli ogni alibi per la fuga, sarebbe la migliore smentita ai detrattori che dipingono il Movimento come una caserma agli ordini di Grillo & Casaleggio.

 

Ergo lo scaricano con una sospensione disciplinare di un anno, lo attaccano un giorno sì e l' altro pure, non lo chiamano mai, lo regalano agli avversari e candidano al suo posto un carneade che non mette in fila due parole in croce.

Risultato: 3,18%.

 

PIZZAROTTIPIZZAROTTI

Mossa n. 2. Genova è la città del fondatore, segnata dai disastri del Pd e poi della sinistra. Il luogo ideale per tentare il colpaccio. Che fare? Una bella rissa fra il capogruppo in Comune, Paolo Putti, e la capogruppo in Regione, Alice Salvatore. Il primo se ne va con tutti i consiglieri pentastellati e si associa alla sinistra. La seconda tenta di imporre il direttore d' orchestra Luca Pirondini.

 

Che però alle Comunarie perde con tal Marika Cassimatis. Onde annientare le residue possibilità che questa ce la faccia, si annullano le Comunarie (spiegazione di Grillo: "Fidatevi di me") per rifarle con un solo candidato: Pirondini. Che stavolta riesce a vincerle. Il Tribunale dà ragione alla Cassimatis e i 3 candidati di area si dividono i voti. Risultato: ballottaggio tra centrodestra e centrosinistra.

 

renzi pizzarottirenzi pizzarotti

Mossa n. 3. Palermo è il capoluogo della prima Regione che potrebbe andare ai 5Stelle, ma il sindaco Leoluca Orlando pesca anche nel territorio di caccia grillino. I locali deputati pentastellati si mettono subito d' impegno e si fan beccare nello scandalo delle firme false: migliaia di nomi veri ricopiati in una notte per sanarne uno con la residenza sbagliata, il tutto nel 2012, quando il M5S non piazzò nemmeno un consigliere.

 

le iene e le firme false del m5s a palermo  3le iene e le firme false del m5s a palermo 3

I geni vengono indagati e interrogati dai pm, ma pensano bene di non rispondere. Grillo li sospende, quelli polemizzano pure. Le Comunarie le vince l' avvocato Ugo Forello, ex Addiopizzo, che si porta dietro una scia di sospetti sulle cause dei commercianti antiracket. Segue immancabile faida interna, con denunce in Procura e diffusione di un audio che spiega perché Forello non va bene. Risultato: Orlando sindaco per la quinta volta davanti a un suo ex fedelissimo passato a destra con la benedizione di Cuffaro.

Cassimatis grilloCassimatis grillo

 

Mossa n. 4. Taranto è l' ideale per i 5Stelle: il governo annuncia il "salvataggio" dell' Ilva che avvelena la città, con 6 mila esuberi. Difficile mancare il ballottaggio. Ma si trova il modo: il vertice cittadino sostiene un candidato, ma altri Meetup si mettono di traverso con altri nomi (esattamente come a L' Aquila, a Piacenza, a Padova ecc.). Da Roma si pensa di non presentare il simbolo, magari appoggiando l' ex procuratore anti-Ilva Sebastio, sostenuto da liste civiche. Idea troppo brillante: si rischierebbe di vincere.

 

Infatti subito accantonata. Le Comunarie last minute le vince con ben 107 voti l' avvocato Francesco Nevoli. Che inizia la campagna elettorale alla vigilia del voto. Risultato: solito ballottaggio destra-sinistra.

 

LUCA PIRONDINILUCA PIRONDINI

Mossa n. 5. Incassata la débâcle, si dà la colpa alle liste civiche coi partiti dietro; si vanta la "crescita lenta, ma inesorabile"; si esulta per i trionfi di Sarego e Parzanica; si fanno sparate anonime sui giornaloni contro i pochi volti noti e vincenti (Di Maio, Raggi, Appendino), in vista della grande, spettacolare, definitiva disfatta nazionale.

 

Prossima mossa. Vista la strepitosa riuscita del sistema di selezione a caso o a cazzo, si completa l' opera passando direttamente dall'"uno vale uno" al "l' uno vale l' altro". Al posto delle Comunarie, sorteggio dei candidati dagli elenchi telefonici.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

salvini romeo

DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…