travaglio di maio salvini

TENTAR NON NUOCE - TRAVAGLIO: “M5S E PD, RIDOTTI AD ARMATE BRANCALEONE, RIUSCIRANNO MAI A SEDERSI AL TAVOLO PER SCRIVERE UN CONTRATTO STRINGENTE E STRINGATO CHE GARANTISCA SERIETÀ E COESIONE FINO AL 2023? BASTERÀ PRONUNCIARE "TAV" O "AUTOSTRADE" E APRITI CIELO. MA, SE NON CI PROVANO, NON LO SAPREMO MAI. DUNQUE CI PROVINO”

LUIGI DI MAIO NELLA REDAZIONE DEL FATTO CON MARCO TRAVAGLIO

Marco Travaglio per Il Fatto

 

Mai come ora, per dirla con Altan, mi vengono in mente pensieri che non condivido. E non solo a me.

Perciò, con i colleghi del Fatto, abbiamo deciso di confrontarli con quelli di voi lettori. Vedi mai che, tutti insieme, veniamo a capo di qualcosa. La questione è semplice. Siccome nessun partito vuole sostenere un governo a tempo che vari la finanziaria e ci porti al voto anticipato, dopo il taglio dei parlamentari e l' adeguamento della legge elettorale, i casi sono due: o si vota a fine ottobre, come pretende Salvini; o nasce un governo 5Stelle-Pd-LeU che provi a durare per il resto della legislatura.

DI MAIO E TRAVAGLIO

 

Cos' è meglio per l' Italia? Risposta ovvia: non le elezioni che darebbero a Salvini il plebiscito e i pieni poteri che invoca (anche quello, legittimo, di eleggere nel 2022 il nuovo capo dello Stato).

 

Dunque, un governo fra M5S e centrosinistra, prima e seconda forza alle elezioni del 2018 (le sole che contano). Ma qui iniziano le perplessità, specie con un elettorato fluido, volubile e volatile che bada poco alla realtà e molto alla sua rappresentazione mediatica. Un M5S-centrosinistra sarebbe costituzionalmente ineccepibile, visto che avrebbe la maggioranza in Parlamento. Non sarebbe un ribaltone, non comportando tradimenti" di alleanze né trasformismi o compravendite da uno schieramento all' altro. Nei sistemi proporzionali, gli accordi si fanno dopo le elezioni e il M5S-centrosinistra avrebbe la stessa dignità del M5S-Lega (Lega che peraltro, al voto, si era presentata con FI e FdI). Nessuno potrebbe contestarne neppure la moralità, visto che Salvini ha appena tradito il contratto con Di Maio per fargli la pelle.

TRAVAGLIO DI MAIO

 

Resta una questione enorme di opportunità, più mediatica che politica. Se il voto subito è un regalo a Salvini, potrebbe esserlo anche un governo che nasca non per governare, ma per tirare a campare fra una rissa e l' altra e salvare le poltrone dei due partiti sconfitti alle Europee.

matteo salvini e matteo renzi si incrociano in senato

 

Quando l' ha proposto Renzi, l' impressione era questa. Se lo proponesse tutto il Pd, col segretario Zingaretti, e lo accettasse tutto il M5S , col capo Di Maio e il garante Grillo, potrebbe somigliare a un progetto serio e duraturo. Soprattutto se il premier fosse Conte, il politico italiano più apprezzato in Italia e all' estero. Ma M5S e Pd, ridotti ad Armate Brancaleone, riusciranno mai a sedersi al tavolo per scrivere un contratto stringente e stringato che garantisca serietà e coesione fino al 2023? Basterà pronunciare "Tav" o "Autostrade" e apriti cielo. Ma, se non ci provano, non lo sapremo mai. Dunque - dico io, in attesa dei vostri pareri - ci provino. Poi, se falliscono, nemici come prima.

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…