LA TRISTE SORTE DEL MOBILIO ALL’ELISEO: O SCOMPARE O E’ AZZANNATO DAI CAGNETTI DI SARKO’ E CARLÀ! - MANCANO ALL’APPELLO CENTINAIA DI OGGETTI DEL MOBILIER NATIONAL: DIMENTICATI O RUBATI O TALVOLTA VANDALIZZATI
Giampiero Martinotti per “La Repubblica”
Sarà solo disordine oppure l’opera di qualche disonesto o soltanto l’ordinaria confusione della Pubblica amministrazione. Fatto sta che all’Eliseo e negli altri palazzi della presidenza mancano all’appello alcune centinaia di oggetti: 32 opere prestate dai musei statali e la bellezza di 625 mobili (su un totale di 5.616) provenienti dal Mobilier National, l’organismo pubblico che custodisce tutto il mobilio appartenente allo Stato da diversi secoli.
Secondo la Corte dei conti, nel suo ultimo rapporto sui bilanci dell’Eliseo, tutti quegli oggetti sono «non visti». Cioè nessuno sa dove siano o che fine abbiano fatto. E si aggiungono a quelli più o meno spariti dai ministeri e da altre istituzioni pubbliche. François Hollande, con tutto ciò, c’entra poco o nulla: gli oggetti di cui non si ritrova traccia sono spesso spariti da qualche decennio.
Ma la Corte dei conti si stupisce della lentezza con cui vengono raccolti i dati dell’inventario quinquennale: quelli definitivi del 2012 non saranno disponibili prima dell’autunno. Il Mobilier National è un organismo ereditato dalla monarchia. Era il deposito dei mobili del re e nell’Ottocento è diventato il deposito della République. Possiede di tutto, dai mobili ai soprammobili alle tappezzerie. Oggetti preziosi e no.
Tutte le istituzioni pubbliche possono chiedere un po’ quel che vogliono per ammobiliare i loro uffici. I presidenti della Repubblica e i loro collaboratori ne approfittano più degli altri: gli oggetti destinati alla presidenza non sono «depositati», ma «inviati». Di fatto, il presidente e i suoi collaboratori si servono del mobilio statale un po’ come faceva la corte. Certo, tutto deve restare negli uffici, ma alla lunga qualcosa sparisce dalla circolazione.
Talora vittima dell’incuria più che della disonestà: secondo le stime più accreditate, solo lo 0,1 per cento delle opere sparite sarebbero state rubate. Tra quel che va e viene c’è di tutto. Molte cose vengono ritrovate dopo decenni, dimenticate in qualche ufficetto, spostate di qua o di là, senza che nessuno sappia bene a chi appartengono gli oggetti.
Un esempio fatto da Libération è paradigmatico: una statuetta prestata al ministero della Pubblica istruzione nel 1940 è stata ritrovata in un armadio nel 2012. In generale, le cose perse nel corso dei decenni sono molte: più del 10 per cento dei prestiti fatti dai musei statali, quasi il 20 per cento di quelli accordati dal Mobilier National.
La Corte dei conti trova comunque eccessiva la libertà lasciata ai funzionari dell’Eliseo e caldeggia regole più severe: «Malgrado la procedura messa in atto nel 2012, sarebbe bene che il regime giuridico degli oggetti messi a disposizione della presidenza della Repubblica riposi su regole pubblicate».
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Ma c’è dell’altro: secondo il sito Mediapart, i cani di Sarkozy e Carla Bruni avrebbero sciupato sedie e mobili stile impero del Salon d’argent dell’Eliseo. Il restauro, curato dal Mobilier National, sarebbe costato svariate migliaia di euro.