luigi di maio toglie la cravatta

QUESTO SI’ CHE E’ UN BEL REDDITO DI CITTADINANZA - IL TROMBATO DI MAIO RICEVERA’ 12MILA EURO AL MESE COME INVIATO UE NEL GOLFO PERSICO – STORACE: “IN ARTICULO MORTIS SONO STATI NOMINATI DAL VECCHIO ESECUTIVO UN FRACCO DI AMICI DEGLI AMICI, DI DIRIGENTI IN SCADENZA, E QUESTO NONOSTANTE QUELLO DI DRAGHI FOSSE IN CARICA PER IL COSIDDETTO DISBRIGO DEGLI AFFARI CORRENTI. SONO IN DIVERSI AD ESSERSI FREGATI LE MANI DOPO AVER ACCIUFFATO L'ULTIMO AUTOBUS PER L'ULTIMA NOMINA”

Francesco Storace per “Libero quotidiano”

 

meme luigi di maio prossimo concorrente del gf vip

Nella premiata ditta "poltronari" non c'è solo Luigi Di Maio, a cui spetta quantomeno il primo posto sul podio. Il governo che fu, quello di Mario Draghi, la lasciato in eredità a Giorgia Meloni e ai suoi ministri una discreta truppa di famelici beneficiati che ora pongono qualche problema al nuovo esecutivo.

 

Su Di Maio va detto che il governo di centrodestra ha quantomeno un obbligo morale: deve dire all'Europa che una sua eventuale nomina sarebbe uno schiaffone all'Italia.

Tanto più con un dettaglio. Non è che siccome uno è stato ministro debba sparire. Ma non può accadere che resti a galla facendola ingoiare al nuovo governo. Che, tra l'altro, ha preso alle proprie dipendenze Roberto Cingolani, ex ministro per la transizione ecologica.

 

LUIGI DI MAIO

Gratis, a differenza di Di Maio, che avrà uno stipendio simil-parlamentare (12mila euro netti al mese per fare l'inviato Ue nel Golfo Persico). Ma il primo lo ha scelto la Meloni, il secondo Draghi. Non va affatto bene.

 

Ma poi c'è il gruppone. E, altra curiosità, non si vedono trasmissioni Rai inquiete. Tutto tranquillo da quelle parti. Non c'è scandalo, nonostante ad esempio il partito di maggioranza - Fdi - sia fuori dal Consiglio di amministrazione e praticamente dall'azienda così come lo era dall'opposizione.

LUIGI DI MAIO MEME

 

Curioso, no? Il governo in carica assiste ai programmi, quello caduto li fa... Ad esempio, ci si attenderebbe una rivoluzione tra viale Mazzini e saxa Rubra, ma tutto è tristemente fermo. Invece, in articulo mortis sono stati nominati dal vecchio esecutivo un fracco di amici degli amici, di dirigenti in scadenza, e questo nonostante quello di Draghi fosse in carica per il cosiddetto disbrigo degli affari correnti.

 

luigi di maio noccolinaro by mauro anelli

Sono in diversi ad essersi fregati le mani dopo aver acciuffato l'ultimo autobus per l'ultima nomina. E non solo al governo, va detto. Tra i poltronari di gran lusso ovviamente spiccano i grillini ripescati da Giuseppe Conte, Taverna e soci, non ricandidati e non rieletti: stanno a carico dei gruppi parlamentari, paga Pantalone.

 

A proposito di zona Cesarini, le cronache giornalistiche ricordano proprio quelle del governo Draghi: nell'ultimo Consiglio dei ministri furono assegnate sei postazioni di rilievo, su proposta dei ministri Guerini e - guarda un po', che altruista - Di Maio. Una mossa arrivata da un esecutivo dimissionario, all'ultimo minuto e dopo il chiaro risultato delle elezioni del 25 settembre. Tant' è, la faccia tosta è inarrivabile quando ci si mette di mezzo la politica politicante.

LUIGI DI MAIO

 

E così, tra una sguardo e l'altro sulla Nadef da approvare in forma tecnica in vista del governo Meloni, il capo della Farnesina chiese e ottenne «il collocamento fuori ruolo del ministro plenipotenziario Gabriella Gemma Antonietta Biondi presso il Segretariato generale della presidenza della Repubblica, Ufficio per gli affari diplomatici» così come «il conferimento delle funzioni di capo del cerimoniale diplomatico al ministro plenipotenziario Bruno Antonio Pasquino».

 

Quattro, invece, furono le nomine richieste da Guerini. Un «ammiraglio di squadra»; un generale di squadra aerea; un paio di ammiragli ispettore capo: un bottino di promozioni last minute, insomma. Altri ministri si erano già esercitati nella sistemazione dei loro fedelissimi in postazioni chiave. Clamoroso il caso che vide protagonista il compagno di scuola di Roberto Speranza, Stefano Lo Russo, trascinato al vertice di comando del ministero della Salute.

LUIGI DI MAIO APE MAIA MEME

 

Libero ne ha raccontate tante di queste nomine prodigiose e c'è da ricordare che i maggiori protagonisti della denuncia di un'occupazione di potere senza freni, ora sono al governo, come ministri o sottosegretario. È da auspicare che proprio loro facciano chiarezza sul destino di chi è stato collocato in posizioni importantissime in campagna elettorale o addirittura ad elezioni svolte: guai a mantenerli dove sono. Perché sarebbe il segnale che il cambiamento tarda ad arrivare. Speriamo che a Palazzo Chigi qualcuno, a cominciare dalla premier, voglia metterci sopra occhi e testa. Anche perché sono in arrivo tantissime nomine e guai a sbagliare scegliendo i soliti noti.

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…