donald trump pistola

TRUMP: CIVIL WAR – OGGI L’EX PRESIDENTE AMERICANO SARÀ IN TRIBUNALE, A MIAMI, PER LA SECONDA INCRIMINAZIONE, E INCITA ALLA RIVOLTA: "DOVETE USCIRE E PROTESTARE" - LA CITTÀ DELLA FLORIDA È BLINDATA PER PAURA DEI SOSTENITORI VIOLENTI E L’FBI STA SETACCIANDO I SOCIAL NETWORK PER INDIVIDUARE EVENTUALI MINACCE – INTANTO IL TYCOON CERCA DISPERATAMENTE UN NUOVO LEGALE..

DONALD TRUMP IN PRIGIONE - IMMAGINE CREATA CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE MIDJOURNEY

FBI SETACCIA I SOCIAL, CACCIA A MINACCE PER INCRIMINAZIONE TRUMP

(ANSA) - L'Fbi sta setacciando i social network e il web per individuare eventuali minacce alla sicurezza in vista dell'udienza di Donald Trump per la sua incriminazione. Lo riporta Cnn.

 

TRUMP CERCA NUOVO LEGALE PER LA SUA DIFESA, RESPINTO DA MOLTI

(ANSA) - Donald Trump ha trascorso la giornata prima della sua udienza preliminare a cercare un legale qualificato in Florida per rafforzare la sua difesa contro la sua incriminazione. L'ex presidente americano, riporta il Washington Post, non ha comunque avuto molta fortuna: molti degli avvocati visti e contatti hanno detto no al tycoon, in parte per i disaccordi sulla strategia legale da seguire.

 

donald trump

MIAMI, OGGI DONALD TRUMP IN TRIBUNALE PER UDIENZA: È INCRIMINATO PER SOTTRAZIONE DOCUMENTI

Estratto da https://tg24.sky.it/

 

Una Miami blindata si prepara all’udienza al tribunale federale Wilkie D. Ferguson Jr che vedrà protagonista Donald Trump per la sua seconda incriminazione legata ai documenti riservati sottratti dalla Casa Bianca. Un imponente schieramento di forze dell'ordine circonda da ieri l'area attorno al tribunale. Centinaia di poliziotti sono in allerta per il timore di scontri e proteste, e anche a decine di agenti dell'Fbi è stato chiesto di mantenere alta la guardia al di là di Miami per paura di incidenti o attacchi altrove nel Paese.

 

I federali stanno setacciando i social network e il web per individuare eventuali minacce alla sicurezza in vista dell’udienza. Per l’ex presidente potrebbe essere l’occasione per uno show davanti ai fedelissimi per denunciare la 'bufala degli scatoloni' di Mar-a-Lago e le interferenze nelle elezioni del Dipartimento di Giustizia.

 

DONALD TRUMP DOPO LA SECONDA INCRIMINAZIONE

Lasciato il fortino di Bedminster, New Jersey, Trump attende la sua convocazione in tribunale oggi alle 15 da un'altra delle sue proprietà, il Doral, a poche decine di chilometri da Miami. Nella war room del suo club il tycoon mette a punto gli ultimi dettagli della sua strategia legale, affinando le armi a sua disposizione e facendo leva sull'appoggio dei repubblicani alla camera e dei suoi fan.

 

Fra ripetuti inviti alla calma e all'allontanarsi dai social media, gli avvocati dell'ex presidente lavorano senza sosta per prepararsi alla prima udienza. Secondo indiscrezioni i legali dell'ex presidente cavalcheranno due linee di difesa: una relativa al potere del tycoon di desecretare documenti, l'altra che guarda invece avanti, ovvero alle elezioni del 2024, per le quali il tycoon è avanti in tutti i sondaggi. [...]

 

 

donald trump

TRUMP CHIAMA I SUOI FAN A MIAMI «DOVETE USCIRE E PROTESTARE»

Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”

 

[...] Alle tre del pomeriggio locali, al tredicesimo piano del palazzo di vetro della Wilkie D. Ferguson Courthouse, l'ex presidente si presenterà per le procedure di incriminazione.

 

«Ci vediamo a Miami martedì», ha scritto sul suo social Truth prima di partire dal golf club di Bedminster (nel New Jersey) per la Florida, dove è atterrato ieri. In un'intervista con l'amico Roger Stone su Wabc Radio, il tycoon ha invitato i sostenitori a manifestare: «Abbiamo bisogno di forza nel nostro Paese.

 

Alcuni suoi alleati hanno usato toni preoccupanti: un deputato ha definito le indagini del procuratore speciale Jack Smith «un atto di guerra»; l'ex candidata alla carica di governatrice dell'Arizona Kari Lake ha avvertito che «75 milioni di americani, molti dei quali membri dell'Nra» (la lobby delle armi) sono pronti a difendere il loro presidente.

 

enrique tarrio

Secondo le autorità, potrebbero scendere in piazza i Proud Boys, il cui leader Enrique Tarrio è stato condannato per «cospirazione sediziosa» per l'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. Il sindaco ha spiegato che «alcune strade potrebbero essere chiuse, in base al numero dei manifestanti che dipenderà anche dalle condizioni del tempo» (possibile pioggia).

 

Questa seconda incriminazione — la prima a livello federale di un ex presidente — comporta per Trump rischi maggiori di quella a Manhattan per la falsificazione di documenti sui pagamenti alla pornostar Stormy Daniels.

 

donald trump durante l assalto al congresso il video alla commissione d inchiesta 3

I 37 capi di imputazione includono la violazione dell'Espionage Act per i file top secret trovati dall'Fbi in suo possesso, l'ostruzione di giustizia e la falsa testimonianza. Dopo le dimissioni di due suoi legali, si è unito alla difesa Todd Blanche, che già lo aveva rappresentato a Manhattan, ma il team non è al completo (alcuni avvocati sarebbero stati rifiutati secondo la Cnn).

 

Con Trump ha viaggiato Waltine Nauta, l'assistente accusatore di avere materialmente spostato su suo ordine gli scatoloni di documenti per nasconderli alle autorità e agli stessi avvocati del tycoon. [...]

 

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...