O CON TRUMP O CONTRO TRUMP: IN AMERICA NON CI SONO MEZZE MISURE – LE PRIMARIE IN WYOMING, CON LA DISFATTA TOTALE DI LIZ CHENEY, SONO ESEMPLARI: DIMOSTRANO CHE IL PARTITO REPUBBLICANO NON ESISTE PIÙ PER LA BASE, SE NON COME EMANAZIONE DEL TRUMPISMO – “THE DONALD” HA DALLA SUA IL POPOLO, MENTRE L’AMERICA DELLE COSTE E DEI GIORNALONI PROVA A FERMARLO CON LE INCHIESTE. SE CONTINUA COSÌ, GLI STATI UNITI RISCHIANO LA GUERRA CIVILE. A MENO CHE…
Estratto dell’articolo di Stefano Pistolini per “il Foglio”
[…] Gli esiti delle primarie di queste ore, a cominciare dalla disfatta di Liz Cheney nella corsa al seggio del Wyoming in cui è stata travolta dall’avversaria filotrumpiana Harriet Hageman, confermano il regolamento di conti in corso attorno alla figura dell’ex presidente, sempre più probabile candidato repubblicano alla corsa 2024 per la Casa Bianca.
Chi ha tradito – 8 dei 10 repubblicani che diedero via libera al tentativo di impeachment – chi non ha giurato fedeltà, chi, come la Cheney, ha vestito i panni dell’inquisitrice di Trump nella Commissione che prova a chiarirne il ruolo nei fatti del 6 gennaio 2021 – viene spazzato via dalla furia propagandistica della centrale-Trump, tornata in piena attività: è “con Trump” o “contro di lui”, senza mezze misure e a costo di chiudere anzitempo il proprio percorso politico.
[…] Il modo in cui un’avvocatessa con uno scarso curriculum politico come la Hageman ha spazzato via una figura rappresentativa, ricca di implicazioni culturale e dotata di pedigree politico di prim’ordine come Liz Cheney, è esemplare: il trumpismo da tempo è un partito a sé, ben più elementare e circoscritto del conservatorismo americano, in fondo definito nella laconicità nervosa degli slogan con cui il fondatore arringava i sostenitori dalla tribuna di Twitter […]
[…] È questo lo scenario da incubo che si va definendo: un Trump che a pieno regime invoca il diritto a governare un popolo che lo vuole e l’altra America che aziona ogni meccanismo possibile per fermarlo.
Una prospettiva di disordine generale, la cui misura si esprimerebbe attraverso l’intensità della chiamata alle armi pronunciata da Trump. A meno che. A meno che la politica nel senso classico del termine trovi modo e interpreti per prevalere. Che si configuri un patto, sotto forma di un salvacondotto giudiziario per Trump in cambio del suo defilarsi dalla prima linea. Un delicato (e tutt’altro che scontato) armistizio che troverebbe sostegno bipartisan e profilerebbe, se non altro, la soluzione anagrafica: un Trump ultraottantenne potrebbe optare per il golf e altri intrighi. E l’America potrebbe cominciare a riflettere sull’uragano appena passato.
donald trump jr harriet hageman meme pubblicato da donald trump jr su liz cheney perquisizione dell fbi a mar a lago immagini aeree 3cartellone di harriet hageman in wyoming primarie repubblicane in wyoming primarie repubbicane in wyoming dick cheney harriet hageman con il marito lynne e dick cheney donald trump esce dalla trump tower perquisizione dell fbi a mar a lago immagini aeree 2perquisizione dell fbi a mar a lago immagini aeree 4i documenti di donald trump 1letitia james donald trump donald trump si dirige verso l ufficio del procuratore generale