
PAROLA DI "GIUSEPPI": “TRUMP-MELONI 2 A 0" - CONTE IRRIDE LA MELONI ALLA FINE DEL FACCIA A FACCIA CON TRUMP NELLO STUDIO OVALE: "PIÙ SPESE MILITARI E PIÙ GAS DAGLI STATI UNITI, IL TUTTO A CARO PREZZO PER LE TASCHE DEGLI ITALIANI. IN COMPENSO NON HA CEDUTO ALCUN PEZZO DEL COLOSSEO” – ANCHE SCHLEIN MINIMIZZA: “NON UN GRAN SUCCESSO PER LA PREMIER” – CALENDA ROMPE IL FRONTE DELL’OPPOSIZIONE E SI CONFERMA L'UTILE IDIOTA DELLA MELONI: “HA TENUTO LA BARRA DRITTA SULL'UCRAINA ED È…”
CONTE: «TRUMP VINCE 2 A 0» MA CALENDA INVECE APPROVA
L’attesa per gli esiti dell’incontro tra Giorgia Meloni e Donald Trump tiene sospese anche le opposizioni, pronte a battere sul primo segnale che somigli in qualche modo a un fallimento. Per la verità gli attacchi partono ancor prima della fine del faccia a faccia nello Studio Ovale.
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Anche il leader 5s Giuseppe Conte va giù duro, irridendo i risultati raggiunti dalla premier: «Trump-Meloni 2 a 0 scrive sui social il presidente pentastellato -. Più spese militari e più gas dagli Stati Uniti, il tutto a caro prezzo per le tasche degli italiani. In compenso Meloni non ha ceduto alcun pezzo del Colosseo.
Penso che ai cittadini italiani convenga travestirsi da Biden o da Trump a seconda delle stagioni per ottenere qualche misura».
Diverso il giudizio di Carlo Calenda, segretario di Azione, per il quale «ci sono due fatti molto positivi nell’incontro tra Meloni e Trump: la premier ha tenuto la barra dritta sull'Ucraina ed è riuscita a convincere Trump a incontrare l'Ue in Italia per discutere dei rapporti comuni». E poi «non ha rotto il fronte europeo ma si è accreditata come ponte tra Usa e Ue». Nonostante questo, «resta la totale inaffidabilità di Trump come interlocutore con cui però - ammette il leader centrista - siamo obbligati a confrontarci. Infine, lodare la lotta alla cultura woke di Trump, che si sta trasformando in una vera e propria caccia alle streghe politica è stato un grave errore».
Schlein, 'non un gran bilancio per Meloni negli Usa'
(ANSA) - "La premier si è impegnata ad aumentare la spesa militare e a far investire 10 miliardi alle imprese italiane negli Usa quando non ne ha trovato ancora uno per tutelare quelle colpite dai dazi ed evitare delocalizzazioni. In cambio pare abbia ottenuto una visita di Trump in Italia. Per ora non mi pare un gran bilancio". Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, commentando in un'intervista al Sole 24 Ore la visita della premier Giorgia Meloni negli Stati Uniti.
"In generale il problema non è dialogare con Trump, ma farlo a testa alta. La questione fondamentale è non dare a Trump l'idea che possa trattare in bilaterale con ciascun Paese, che è quello che vorrebbe per indebolire l'Unione europea. L'Europa deve essere unita e compatta in questo negoziato e deve essere pronta a colpire dove fa più male, ossia le Big tech americane che sostengono Trump", ha aggiunto Schlein. Secondo la leader Dem "è evidente che i dazi di Trump rischiano di colpire soprattutto imprese e lavoratori italiani.
GIORGIA MELONI E CARLO CALENDA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
Occorre sventare a tutti i costi una guerra commerciale che avrebbe esiti catastrofici sia a livello mondiale sia per un Paese come il nostro e ricostruire fiducia". Schlein, che nell'intervista ha affrontato anche i temi dell'energia, del salario minimo e dei fondi Ue, assicura: "Siamo sempre disponibili a collaborare su queste grandi questioni nell'interesse del Paese, ma a differenza di quanto avvenuto altrove in Europa il governo Meloni non ci ha ancora convocato per discutere la questione dazi".