volodymyr zelensky donald trump

TRUMP NON VUOLE MORIRE PER KIEV: SOSPESI PER 90 GIORNI TUTTI GLI AIUTI ALL’ESTERO, AD ECCEZIONE DI QUELLI PER ISRAELE ED EGITTO. E L’UCRAINA? ZELENSKY S’AFFRETTA A PRECISARE: “L’ASSISTENZA MILITARE NON È STATA INTERROTTA”. I PROGETTI CONGELATI RIGUARDANO SVILUPPO, SANITÀ, DIFESA DELLA DEMOCRAZIA E SICUREZZA IN GENERALE – I DIPLOMATICI USA CHIEDONO L’ESENZIONE DEI PROGRAMMI RELATIVI A KIEV – LA REAZIONE DEI FUNZIONARI AMERICANI AL MEMO DEL DIPARTIMENTO DI STATO: “È STATA UN’OPERAZIONE NUCLEARE…”

'DIPLOMATICI USA CHIEDONO DI ESENTARE KIEV DA STOP AIUTI'

ZELENSKY - DONALD TRUMP - FOTO LAPRESSE - 2

(ANSA) - WASHINGTON, 25 GEN - Diplomatici Usa hanno richiesto un'esenzione urgente per i programmi relativi a Kiev dal congelamento di 90 giorni degli aiuti esteri e dagli ordini di "interruzione del lavoro" emessi dal segretario di stato Marco Rubio.

 

Lo scrive il Financial Times, basandosi su documenti e persone a conoscenza della questione. Citando preoccupazioni per la sicurezza nazionale, i diplomatici senior del Bureau of European and Eurasian Affairs del dipartimento di Stato hanno chiesto a Rubio una deroga completa per escludere il lavoro dell'agenzia Usa per lo sviluppo internazionale (Usaid) in Ucraina dalla direttiva entrata in vigore venerdì.

 

DONALD TRUMP MARCO RUBIO

"Al momento non sappiamo se questa richiesta verrà approvata, in tutto o in parte, ma finora ci sono segnali positivi da Washington", si legge in un'e-mail inviata al personale Usaid in Ucraina sabato, riferisce il Ft. L'Usaid a Kiev ha temporaneamente sospeso l'emissione di ordini di "interruzione dei lavori" mentre la richiesta di esenzione viene presa in considerazione, secondo l'e-mail e i funzionari di alcune organizzazioni partner.

 

L'agenzia ha anche chiesto al personale di valutare i programmi "e trovare modi per supportare più chiaramente la direttiva del segretario di stato per rendere gli Stati Uniti più sicuri, più forti e più prosperi". Ma sabato sera a Kiev, alcune organizzazioni hanno iniziato a ricevere ordini di "interruzione dei lavori", scrive il Ft.

 

MEME TIME - VOLODYMYR ZELENSKY DONALD TRUMP

ZELENSKY, AIUTI MILITARI USA A KIEV NON SONO STATI SOSPESI

(ANSA) - Volodymyr Zelensky ha dichiarato che l'assistenza militare degli Stati Uniti all'Ucraina non è stata interrotta, dopo la decisione degli Usa di sospendere gli aiuti esteri per 90 giorni.

 

"Per quanto riguarda la restrizione degli aiuti, non sono pronto a parlarne oggi. So che ci sono alcune restrizioni, dobbiamo esaminarle in dettaglio. La restrizione di 90 giorni, per ora, è sui programmi umanitari", ha detto in conferenza stampa con Maia Sandu a Kiev, citato da Unian. "Io posso solo parlare di cosa l'Ucraina potrebbe non ricevere e cosa sto facendo. E parlando degli aiuti militari, non sono stati fermati, grazie a Dio", ha detto.

 

L'AMERICA CONGELA TUTTI GLI AIUTI ALL'ESTERO "EGITTO E ISRAELE ESENTATI", TIMORI PER KIEV

Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”

 

Stop agli aiuti all'estero; chiusura dei programmi speciali per i permessi temporanei dei cittadini ucraini, venezuelani, cubani e di Haiti; riduzione della partecipazione degli Usa in alcuni consessi internazionali (dagli accordi sul Clima di Parigi all'Oms); il rafforzamento della Mexico City Policy che vieta l'uso di fondi Usa all'estero per i piani di controllo delle nascite (aborti); e un contesto mutato che apre la strada all'approvazione di una legge al Congresso che sanziona chiunque collabori con le indagini della Corte Penale Internazionale contro cittadini americani o di Paesi alleati.

 

ZELENSKY - DONALD TRUMP - FOTO LAPRESSE - 1

Il mantello dell'America First avvolge le agenzie statunitensi e dal Dipartimento di Stato, il nuovo capo della diplomazia Usa, Marco Rubio, invia un memo alle ambasciate e ai funzionari in cui ordina lo stop di 90 giorni degli aiuti allo estero (progetti allo sviluppo, sanità, difesa della democrazia e sicurezza su tutti) e la revisione entro 85 giorni dei programmi in modo da valutare solo quelli allineati con la visione della politica estera di Trump.

 

Non è inusuale la revisione degli aiuti, ma l'estensione della misura è straordinaria tanto da far dire a un funzionario del Dipartimento di Stato che «è stata un'operazione nucleare», per descrivere l'azzeramento di quanto c'è.

 

Quindi da subito è sospesa l'erogazione di fondi per i progetti all'estero. Nel 2023 le varie voci sommavano 72 miliardi, simile la cifra stanziata (ma non ancora del tutto spesa) lo scorso anno. Venti miliardi sono per lo sviluppo economico, 14 per l'assistenza umanitaria mentre la voce "Pace e Sicurezza" è quella degli aiuti militari, (10,7 miliardi). I programmi per la salute valgono 10 miliardi. Tutte queste voci – e i relativi stanziamenti - verranno riviste nel dettaglio, in aprile ci sarà la revisione.

 

DONALD TRUMP MARCO RUBIO

Confermati, e il memo li cita espressamente, i soldi per Egitto e Israele e quelli per le emergenze. Nel bilancio consolidato dello scorso anno si tratta di 1,24 miliardi per il Cairo (sono soldi per la sicurezza, ovvero spese militari) e 3,3 miliardi per Israele, stessa motivazione.

 

[…]

 

Incerto il destino degli aiuti a tre Paesi chiave e alleati: Ucraina, Taiwan e Giordania. È soprattutto su Kiev che si sono concentrate le attenzioni non essendo menzionata alcuna eccezione nel memo.

 

Washington ha stanziato in cinque diverse leggi 175 miliardi di dollari per Kiev; 106 sono finiti direttamente agli ucraini sotto forma di aiuti umanitari (2,8 miliardi), armi, 69,8 miliardi e sostegno economico e finanziario, 33 miliardi.

 

Trump e Putin

Nel 2023 dei 72 miliardi per gli aiuti internazionali, l'Ucraina ha beneficiato di 16 miliardi, nel 2024 (dati parziali) invece di sei. Sono tutti gestiti dalla Usaif, l'agenzia del Dipartimento di Stato per gli aiuti all'estero e che sino all'insediamento di Trump era guidata da Samantha Power. Non si tratta in questo caso di armi. Quelle vengono erogate sotto un'altra voce e sono a discrezione del presidente che li dispone tramite il Dipartimento di Stato.

 

La presidenza Biden ha attinto praticamente a ogni risorsa stanziata dal Congresso, non è chiaro però se gli ultimi stanziamenti – da 2,5 miliardi e poi 500 milioni in gennaio – saranno "vittima" del memo di Rubio.

 

ZELENSKY TRUMP

Lunedì sera il neosegretario di Stato aveva divulgato un altro memo in cui illustrava le priorità della politica estera ponendo il contrasto all'immigrazione come punto chiave. Da qui – e dagli ordini esecutivi di Trump – deriva lo stop ai programmi di accoglienza per i cittadini di alcuni Paesi. Negli ultimi tre anni, ad esempio, gli ucraini godevano di uno status eccezionale e potevano avere permessi temporanei per risiedere negli Usa fuori dai normali visti. Sono stati messi in pausa. […]

Ultimi Dagoreport

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...