donald trump dazi vini

“SE LA UE NON RIMUOVE I DAZI SUL WHISKEY, GLI USA IMPORRANNO TARIFFE DEL 200% SU TUTTI VINI, LO CHAMPAGNE E GLI ALCOLICI PRODOTTI IN FRANCIA E NEI PAESI EUROPEI” – TRUMP MINACCIA MISURE ESTREME DOPO LA DECISIONE DI BRUXELLES DI COLPIRE PRODOTTI USA PER 26 MILIARDI DI DOLLARI E TORNA A BOLLARE L'UNIONE EUROPEA COME UNA DELLE “PIÙ OSTILI E ABUSIVE AUTORITÀ FORMATA AL SOLO SCOPO DI AVVANTAGGIARSI SUGLI STATI UNITI” - L'ITALIA RISCHIA 2 MILIARDI DI DANNI, IL MINISTRO TAJANI PIGOLA: “UNA GUERRA COMMERCIALE NON CONVIENE A NESSUNO” - ANCHE LA TESLA DI ELON MUSK LANCIA UN ALLARME PER LA GUERRA COMMERCIALE VOLUTA DA TRUMP...

Alberto Simoni,Luca Monticelli per "la Stampa" - Estratti

 

donald trump dazi vino

Donald Trump inaugura la giornata con un post su Truth all'alba. «Se la Ue non rimuove i dazi sul whiskey, gli Usa imporranno tariffe del 200% sui tutti i vini, lo champagne e gli alcolici prodotti in Francia e nei Paesi europei».

 

La decisione di Bruxelles di colpire prodotti per 26 miliardi di dollari provoca la reazione del presidente che torna a bollare l'Unione europea come una delle «più ostili e abusive autorità su tariffe e tasse nel mondo, formata al solo scopo di avvantaggiarsi sugli Stati Uniti».

 

Misure che il suo segretario per il Tesoro, Scott Bessent, prova a smorzare qualche ora dopo, e parlando alla CNBC spiega di «non capire perché tariffe su uno o due beni creino così tante questioni». Peraltro anche la Tesla di Elon Musk ha lanciato un allarme per la guerra commerciale voluta da Trump. L'azienda, in una lettera inviata alla Casa Bianca, avverte che potrebbe subire un aggravio di costi per produrre negli Usa perdendo, così competitività all'estero.

 

L'approccio però è ormai noto e le mosse di Trump, compresa la sua promessa che i dazi di reciprocità del 2 aprile non verranno tolti, piovono sulla testa dei ministri degli Esteri del G7 riuniti per il summit a La Malbaie, nel Quebec.

donald trump con un bicchiere di vino

 

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«Una guerra commerciale non conviene a nessuno», è il leitmotive che ripete Antonio Tajani. Il ministro degli Esteri, che oggi avrà un bilaterale con l'omologo Marco Rubio, però prova a guardare avanti. «L'Italia – dice – può investire di più negli Stati Uniti e creare così uno scudo per tutelare il nostro export». Messico, Turchia, Giappone, i Paesi del Golfo e l'India sono terreno fertile per l'export nostrano, spiega il ministro, «ma vogliamo continuare a esportare negli Usa, ora non dobbiamo farci prendere dal panico».

 

Le imprese italiane però sono molto preoccupate. L'eco delle minacce di Trump sui possibili dazi sul vino ha già messo in allarme i produttori.

 

donald trump con un bicchiere di vino

Si temono pesanti danni alle esportazioni di bottiglie tricolori che nel 2024 hanno raggiunto il valore di 1,94 miliardi di euro negli Stati Uniti. Le tariffe del 200%, infatti, rischiano di compromettere un percorso che negli ultimi vent'anni ha visto le vendite di vino negli Stati Uniti triplicate in valore, con un incremento del 162%, secondo un'analisi della Coldiretti.

 

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Per Federvini, l'associazione di Confindustria, i danni sarebbero «irreparabili, coinvolgendo filiere produttive, decine di migliaia di imprese e centinaia di migliaia di lavoratori, sia negli Usa sia in Europa».

 

antonio tajani giorgia meloni foto lapresse

In termini di volumi, a livello europeo, la Francia è il principale fornitore di vino per gli Stati Uniti con oltre il 37% del mercato. L'Italia segue con una quota superiore al 30%.

Per quanto riguarda le bollicine, l'Italia si conferma leader nei volumi importati dagli Stati Uniti, con 122 milioni di litri nel 2024, in crescita del 14% rispetto all'anno precedente. La Francia, invece, domina in termini di valore, con 887 milioni di dollari, l'Italia segue con 683 milioni di dollari.

donald trump con un bicchiere di champagne

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