TU CHIAMALE, SE VUOI, ''MACRONATE'' – VOTO 2018: MATTARELLA, FRANCESCHINI, ORLANDO E COMPAGNI PUNTANO SU GENTILONI COME CANDIDATO PREMIER PER SALDARE IL CENTRO-SINISTRA - E RENZI MINACCIA DI SVUOTARE IL PD CON UN MOVIMENTO ALLA MACRON – IL LIBRO “AVANTI” DIVENTA IL MANIFESTO DI RENZI PER LE ELEZIONI, COME “EN MARCHE!” PER IL TOYBOY DI BRIGITTE
DAGONOTA
Matteo Renzi sente aria di bruciato. Ha capito che Mattarella non lo vuole più vedere a Palazzo Chigi. Al suo posto vede meglio Gentiloni: è “inclusivo” quanto Matteo è “divisivo”. In più, è in grado di dialogare (dal Nazareno) con Pisapia ed i reduci dell’Ulivo. E costituire, insomma, quella coalizione in grado di battere le Destre e i pentastellati.
Zoccolo duro della strategia quirinalizia è Dario Franceschini che da giorni ha intensificato i colloqui con Andrea Orlando e Pisapia proprio per ricompattare il partito a sinistra. Ed al quale strizza l’occhio lo stesso presidente del Consiglio.
A convincere l’evanescente Paolo sarebbero state le sirene del Colle. Gli avrebbero messo sotto gli occhi i dati dell’ultima comparsata tv del Ducetto: lo avrebbero visto solo 700 mila persone, "gli am ici di famiglia". Segno inequivocabile che non lo sopporta più nessuno. E Gentiloni si starebbe gradualmente convincendo che i ragionamenti del Quirinale che gli vengono riferiti da Franceschini ed Orlando hanno una quota di ragionevolezza.
Per queste ragioni, il Ducetto è pronto a passare all'offensiva per non farsi schiacciare. E l'offensiva è copiare Macron. Vale a dire, lanciare un proprio movimento a ridosso delle elezioni. Ed il libro “Avanti” di Renzi è destinato a diventare – nella testa di Renzi – un Manifesto del suo futuro movimento politico. Esattamente come “En Marche!” lo è stato per il toy boy di Brigitte.
Il segretario dem vuole, infatti, rottamare anche il Pd. E presentarsi alle urne con un movimento tutto suo: “Avanti”, appunto. Portandosi dietro il 70% dei democratici che lo ha votato all’assemblea.
Tant’è che ai suoi ha detto: “basta con la strategia, ora andiamo avanti con la tattica. Si fa politica giorno per giorno”; cavalcando la pancia quotidiana dell’elettorato. Con un movimento “leggero” ed agile da contrapporre alle Cariatidi del Pd.
Franceschini scuote la testa: “Matteo non ha capito che i tempi dell’uno contro tutti sono finiti”. Ora è il momento delle coalizioni inclusive. Come fa Berlusconi: recupera Tosi, Toti, la Meloni, Salvini, Fitto compreso.
Insomma, Renzi è un cavallo sul quale nemmeno i suoi puntano più. Lui se n’è accorto e si sgancia dal Nazareno. Tu chiamale, se vuoi, macronate…