pignoramento conto corrente conte gualtieri

TUTTE LE TASSE DI CUI NON ABBIAMO BISOGNO – CONTE E GUALTIERI PROVANO A FAR FINTA CHE IL MANCATO AUMENTO DELL’IVA VALGA PER RIDURRE LA PRESSIONE FISCALE, MA NELLA MANOVRA CI SONO ALMENO 7 MILIARDI DI TASSE IN PIÙ - IL TAGLIO FISCALE È TUTTO SULLA CARTA ED È SOLO UN EFFETTO CONTABILE. MA PER I CONTRIBUENTI L’EFFETTO È NULLO…

Mario Sensini per il “Corriere della Sera”

 

Roberto Gualtieri e Giuseppe Conte al lavoro sul Def

Hanno ragione Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri, quando sostengono che con la manovra la pressione fiscale del 2020 diminuirà di quasi 16 miliardi di euro. Ma hanno ragione anche le imprese ed i consumatori, quando dicono che la stessa manovra farà aumentare le tasse di oltre 7 miliardi rispetto a quest' anno.

 

Sembra una contraddizione ma non lo è, e la causa è sempre quella: l' aumento dell' Iva che incombe sui nostri conti dal 2012, ma che viene sistematicamente rinviato. Una clausola che blinda il bilancio, ma che lo rende pure poco veritiero, e soprattutto confonde le idee ai cittadini.

roberto gualtieri e il mancato aumento dell'iva

 

Proprio come sta accadendo adesso, con il governo orgoglioso della «più grande operazione di riduzione delle tasse mai fatta in Italia», e gli altri che parlano di stangate fiscali in serie.

 

La verità è che quasi tutto il taglio fiscale di cui parla il governo è sulla carta, ha solo un effetto contabile. E nessuno sulle tasche dei cittadini, almeno rispetto ad oggi. L' Iva sarebbe cresciuta a gennaio, ed il gettito (23 miliardi nel 2020) era già conteggiato nel bilancio. Rinviare gli aumenti, per lo Stato, vuol dire rinunciare a quei 23 miliardi (e ridurre la pressione fiscale).

 

tasse sulla casa imu tari

Ma per i contribuenti l' effetto è nullo: rispetto ad oggi l' Iva non cambierà. Quindi, per loro, non è una riduzione effettiva delle imposte. E se si fanno i conti della manovra al netto dell' operazione Iva, tutto cambia. L' effetto combinato della legge di Bilancio e del decreto fiscale, con il rinvio degli aumenti Iva, è quello di ridurre le entrate di 15,5 miliardi di euro nel 2020, di 2,2 miliardi nel 2021, e di aumentarle di 1,5 miliardi nel 2022. Se non si tiene conto della spesa per sterilizzare l' Iva del 2020 e ridurre gli aumenti previsti nei due anni successivi, il quadro è molto diverso. Le entrate aumentano complessivamente di 7,5 miliardi nel 2020, di 7,6 miliardi nel 2021 e di 4,4 miliardi l' anno successivo.

 

giuseppe conte roberto gualtieri 9

Il bilancio è dunque negativo, anche contando il taglio del cuneo fiscale, che vale 3 miliardi l' anno prossimo e 5 miliardi a regime, e che rappresenta lo sgravio più importante previsto dalla manovra (sempre dopo l' Iva, naturalmente). L' unica altra riduzione di imposta è anche questa "intangibile", come la sterilizzazione Iva: la cedolare secca sugli affitti a canone concordato resterà al 10% e non aumenterà, ma per i contribuenti non cambia nulla.

roberto gualtieri claudio borghi

 

Con la cedolare sugli affitti finiscono i tagli fiscali della manovra. Che in compenso prevede un bel pacchetto di nuovi tributi e aggravi di imposta. La tassa sulla plastica (1 miliardo di gettito nel 2020), quella sulle bevande zuccherate (200 milioni), l' aumento di quelle sui giochi e le lotterie (900 milioni nel 2020, il doppio a regime), sulle auto aziendali (300 milioni l' anno) e sul tabacco e gli accessori (100 milioni).

Roberto Gualtieri, Pierre Moscovici, Udo Bullmann

 

Poi la stretta sulle compensazioni tra crediti e debiti fiscali, che vale un miliardo, l' abrogazione del secondo modulo e i ritocchi al regime della flat tax, che valgono 200 milioni nel 2020, ma 1,7 miliardi nel 2021, la tracciabilità delle detrazioni fiscali (800 milioni dal 2021).

 

Altri aggravi di imposta riguardano più direttamente le imprese, come il regime della rivalutazione di terreni e partecipazioni (800 milioni), la revisione dell' Ace e della Mini Ires, le ritenute sulla manodopera negli appalti (500 milioni a regime), il differimento delle deduzioni (1,3 miliardi).

 

auto tasse

E sempre sulle imprese, che in compenso nel 2020 risparmieranno 500 milioni con la nuova web tax, impatta il pacchetto di misure antievasione nel settore dei carburanti e dell' energia, che porta 6-700 milioni di maggior gettito.

 

ROBERTO GUALTIERI

Per i lavoratori dipendenti, gli autonomi, le partite Iva, gli aggravi fiscali della manovra valgono 3,7 miliardi. Gli sgravi, essenzialmente il taglio del cuneo fiscale, ne valgono 3. Al netto della sterilizzazione degli aumenti dell' Iva e della cedolare sugli affitti (che hanno effetto contabile, ma non incidono direttamente sulle nostre tasche), per questi contribuenti la manovra costa nel 2020 circa 700 milioni di maggiori imposte.

 

Che diventano 2,7 miliardi nel 2021 e 1,5 miliardi nel 2022. Molto più oneroso il conto a carico delle aziende. La legge di Bilancio ed il decreto fiscale, per le imprese piccole e grandi, comportano maggiori tasse per almeno 3,9 miliardi di euro nel 2020 e altri 3,7 nel 2021.

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...