joe biden kabul afghanistan

TUTTI CONTRO BIDEN - IL PRESIDENTE E’ NEL MIRINO DELLA STAMPA LIBERAL CHE LO ACCUSA DI AVER MENTITO, ESCLUDENDO IL TRACOLLO DELL’ESERCITO AFGHANO MENTRE AVEVA GIA’ I REPORT DEGLI 007 CHE SOSTENEVANO IL CONTRARIO - TRUMP E I REPUBBLICANI LO ACCUSANO DI UNA DISFATTA STORICA - L’ALA TERZOMONDISTA DEI DEMOCRATICI LO INFILZA PER AVER ABBANDONATO LE DONNE AFGHANE - SMENTITA LA TEORIA SECONDO CUI GLI STATI UNITI STAVANO MANTENENDO LA PACE IN AFGHANISTAN CON POCHE MIGLIAIA DI UOMINI: L'APPARENTE PACIFICAZIONE ERA SOLO IL RISULTATO DI UNA TREGUA OFFERTA DAI TALEBANI IN CAMBIO DELLA PROMESSA DEL RITIRO…

Federico Rampini per “la Repubblica”

 

il discorso di joe biden dopo la caduta di kabul

L'accusa più grave a Joe Biden viene da un giornale amico, il New York Times: il presidente ha mentito agli americani quando, ancora poche settimane fa, ha escluso un tracollo dell'esercito afghano durante il ritiro Usa. Già allora, secondo il quotidiano progressista, il presidente aveva ricevuto dall'intelligence un rapporto di segno opposto, dove la débacle delle forze governative era prevista. Come minimo, avrebbe dovuto tenerne conto nel pianificare le modalità della ritirata militare e dell'evacuazione dei civili, in modo da evitare le scene di panico e caos degli ultimi giorni.

JOE BIDEN E LA PRESA DI KABUL DA PARTE DEI TALEBANI - MEME BY EMAN RUS

 

Non è un momento facile per Biden. Il suo discorso alla nazione di lunedì sera, pur esponendo con vigore e convinzione le ragioni per cui ha deciso di porre fine alla "guerra più lunga", non ha attenuato le critiche. Vengono da tutte le parti. I repubblicani insistono sulla catastrofica esecuzione del ritiro, parlano di una guerra perduta da Biden e solo da lui.

 

Perfino Donald Trump - che aveva firmato gli accordi con i talebani dove l'unica condizione era l'incolumità per gli americani durante l'evacuazione - è tornato alla carica accusando Biden di una disfatta storica. La destra apre anche un nuovo fronte contro Biden, su un terreno che le è congeniale: alcuni politici repubblicani cominciano a paventare un'ondata di profughi.

 

joe biden riunione sull afghanistan

I democratici cercano di risparmiare il presidente ma anche fra loro cresce lo sgomento: nell'ala più terzomondista e umanitaria si denuncia l'abbandono delle donne afghane; nell'establishment internazionalista affiora il timore che tutti gli alleati traggano conseguenze perniciose da questa vicenda. I media progressisti sono severi quanto i conservatori.

la previsione sbagliata di biden sull afghanistan

 

"La débacle in Afghanistan - intitola l'editoriale del Washington Post - è della specie peggiore: quella che si poteva evitare". Fa eco il titolo dell'editoriale del New York Tines : "La guerra doveva finire, ma non in questo caos". Molti sottolineano il crollo di credibilità dell'America, che può alimentare ogni sorta di scetticismo in Giappone, Corea del Sud, Europa; e di conseguenza rafforza nemici storici come la Cina, la Russia, l'Iran. Si segnala come una voce fuori dal coro, in quanto favorevole a Biden, quella dell'esperto di geopolitica Fareed Zakaria.

la previsione sbagliata di biden sull afghanistan 5

 

Sul Washington Post, il suo è l'unico intervento che difende risolutamente la ritirata. Lo fa attingendo a un'opera che molti scoprono solo adesso: "The American War in Afghanistan" di Carter Malkasian, che fu per diversi anni in Afghanistan come funzionario civile nella provincia di Helmand, poi consigliere dello stato maggiore del Pentagono. Malkasian aveva appena concluso il suo studio sulla guerra ventennale, quando gli eventi sono precipitati.

 

elicottero usa a kabul per l evacuazione dell ambasciata

I dati che lui raccoglie smentiscono la teoria secondo cui gli Stati Uniti stavano mantenendo la pace in Afghanistan con poche migliaia di uomini, e che questa stabilità poteva protrarsi a tempo indefinito. L'apparente pacificazione era solo il risultato di una tregua offerta dai talebani in cambio della promessa del ritiro.

 

Ma i talebani avevano sospeso solo gli attacchi contro le forze della Nato, mentre la guerra continuava a intensificarsi contro gli afghani. Il 2019 ha visto il record di vittime tra civili in un decennio. Nel 2018, quando le truppe americane erano ancora il quadruplo rispetto al 2021, ben 282.000 civili afgani erano stati costretti a fuggire dalle loro case. Nel contempo il livello di sostegno della popolazione verso gli americani continuava a scendere, nel 2018 era al 55% contro il 90% di dieci anni prima.

la previsione sbagliata di biden sull afghanistan 2

 

Già nel 2016, peraltro, quando Barack Obama era stato convinto a rinviare per l'ennesima volta il ritiro delle truppe, e dunque la forza militare americana era all'apice, i talebani erano riusciti a riconquistare un quarto del territorio nazionale. Nell'assedio politico che subisce Biden un altro aiuto gli arriva dalla pubblicazione delle conclusioni ufficiali di un'indagine commissionata da molto tempo, quella dello Special Inspector General for the Afghanistan Reconstruction.

 

popolazione afghana festeggia i talebani

L'inchiesta, in corso da 13 anni, dipinge un quadro fosco del conflitto. Accusa gli americani di avere sistematicamente sottovalutato le difficoltà sul terreno. Dà atto di progressi importanti, per esempio sulla scolarizzazione e i diritti civili, ma considera fallito il progetto di ricostruzione del paese, a cominciare dalle sue istituzioni. Il rapporto non è "figlio" dell'Amministrazione Biden ma finisce per confortarne la decisione, confermando che questa guerra era stata perduta molto tempo prima.

Ultimi Dagoreport

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...