francis fukuyama vladimir putin ucraina

“IL MONDO NON È PIÙ DIVISO TRA DESTRA E SINISTRA MA TRA DEMOCRAZIE E REGIMI AUTORITARI” - LO STORICO FRANCIS FUKUYAMA: “PUTIN È DA ANNI AL CENTRO DI QUESTO NETWORK ANTIDEMOCRATICO E MANDA TRUPPE OVUNQUE, DALLA SIRIA AL VENEZUELA. ORA CERCA DI SCHIACCIARE L’UCRAINA. L’ESITO È MOLTO PIÙ IMPORTANTE DELLO STESSO DESTINO DELL’UCRAINA: SE RIESCE A ROVESCIARE IL GOVERNO DEMOCRATICO DI ZELENSKY, MOSTRERÀ CHE SI POSSONO OTTENERE GRANDI RISULTATI POLITICI CON LA FORZA MILITARE: UN APRIPISTA PER ALTRI REGIMI TENTATI DI SEGUIRE LA STESSA STRADA" - “I CINESI SARANNO CAUTI: LE SANZIONI FRENERANNO ANCHE LE LORO MIRE SU TAIWAN" - ''AVER OFFERTO NEL 2008 L’INGRESSO NELLA NATO A GEORGIA E UCRAINA FU UN GRAVE ERRORE, MA NON SONO TRA QUELLI CHE ATTRIBUISCONO L’AGGRESSIONE RUSSA ALL’ALLARGAMENTO NATO"

Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

francis fukuyama

«Il mondo non è più diviso tra destra e sinistra ma tra democrazie e regimi autoritari. Cina e Russia sono il motore del secondo fronte. Putin è da anni al centro di questo network antidemocratico e manda truppe ovunque, dalla Siria al Venezuela. Ora cerca di schiacciare l’Ucraina.

 

Sono convinto, e lo dico dal 2014, che qui si combatte la battaglia decisiva tra Paesi liberi e regimi autoritari. L’esito è molto più importante dello stesso destino dell’Ucraina perché darà una spinta poderosa alle democrazie o ai totalitarismi, a seconda di chi prevarrà».

 

Dopo la caduta del muro di Berlino e del regime sovietico, lo storico Francis Fukuyama affascinò e illuse l’Occidente col suo La fine della Storia : un saggio nel quale descriveva la liberaldemocrazia come il «capolinea dell’evoluzione ideologica dell’umanità».

vladimir putin

 

Trent’anni dopo — e dopo diverse correzioni di rotta — Fukuyama rimane convinto del valore assoluto degli ideali liberaldemocratici, ma prende anche atto che per difenderli bisogna salire sulle barricate. Lo intervisto mentre, tornato brevemente a Stanford, in California, dopo una missione nei Balcani, sta ripartendo per Londra dove presenta il suo nuovo libro, Liberalism and Its Discontentents.

 

bombardamenti su mariupol

Nei suoi interventi più recenti, lei definisce l’attacco di Putin una grande tragedia, una minaccia potenzialmente mortale, ma anche una grande occasione di riscossa delle democrazie liberali che si risvegliano dal loro torpore, ritrovano compattezza e il senso profondo di un’identità comune.

«Putin ha commesso un grave errore di valutazione. Pensava di prendersi l’Ucraina in due giorni e, invece, la fiera resistenza di quel popolo sta mostrando al mondo, e soprattutto ai giovani, poco interessati agli ideali di libertà e democrazia che danno per scontati, l’importanza di questi valori e, soprattutto, l’importanza di difenderli da dittatori pronti a tutto per soffocarli.

mezzi russi distrutti a kharhiv

 

Il risveglio dell’Occidente gli costerà caro, ma Putin può ancora ottenere una vittoria, sia pure parziale: se riesce a rovesciare il governo democratico di Zelensky, mostrerà che si possono ottenere grandi risultati politici con la forza militare: un apripista per altri regimi tentati di seguire la stessa strada».

 

Quanto si può fare affidamento sulla compattezza della Nato, dall’Ungheria di Orbán alla Turchia che dice no alle sanzioni?

ferito a mariupol

«La Nato ha ritrovato un’unità straordinaria, che nessuno si aspettava. È un bene prezioso. Certo non c’è da fidarsi di Orbán, sempre pronto ai giochi più spregiudicati e non mancano altri problemi, ad esempio con la Polonia che stava per essere sanzionata dalla Ue.

Ora che Varsavia è la frontiera avanzata dell’Alleanza e accoglie milioni di profughi quel dossier verrà accantonato. I problemi, però, restano. Ma è lo spirito complessivo dei governi europei che oggi è diverso. Pesa soprattutto il cambiamento radicale e rapidissimo della Germania: il capovolgimento di 40 anni di Ostpolitik, il raddoppio delle spese militari, le armi date all’Ucraina.

 

centro commerciale distrutto dai russi a kiev

Questa guerra può creare le condizioni per rifondare la Nato e l’Europa su nuove basi. Diventano possibili cose fino a ieri impensabili. Se Macron verrà rieletto, Francia e Germania potranno promuovere davvero la cosiddetta Iniziativa europea di difesa indipendente».

FRANCIS FUKUYAMA

 

Per essere credibile una difesa europea non dovrebbe avere anche un deterrente nucleare? Germania con l’atomica?

«Il deterrente nucleare è importante, ma in Europa già lo hanno due Paesi e può bastare. Poi ci sarà sempre l’ombrello americano della Nato. Non credo che la Germania voglia diventare una potenza nucleare. Quello che conta è dotarsi di una forza militare convenzionale sufficiente per difendersi autonomamente e per missioni come quella nei Balcani».

il centro commerciale di kiev distrutto dai russi 5

 

Non teme che lo sforzo di isolare, anche militarmente ed economicamente, Putin, possa essere vanificato dalla Cina?

«Dopo aver promesso con una certa leggerezza a Putin alleanze senza limiti, la Cina sta avendo ripensamenti. Non vedo prove concrete di una vera risposta positiva alla richiesta russa di assistenza militare.

 

Saranno cauti: le sanzioni contro la Russia freneranno anche le loro mire su Taiwan e gli insuccessi delle truppe di Mosca faranno riflettere anche loro. La Cina ha investito molto in campo militare, dispone di tecnologie avanzatissime, ma questo non significa che le sue forze armate abbiano capacità operative adeguate».

bombardamenti su mariupol 1

 

Non teme nemmeno che attorno a Russia e Cina possa coagularsi, magari solo sul terreno economico, un fronte antioccidentale di Paesi emergenti contrari a sanzioni che hanno un costo per tutti?

«C’è insoddisfazione nei confronti dell’Occidente in molte parti del mondo, ma questo dipende soprattutto da errori come l’invasione dell’Iraq o anche solo frizioni di tipo diplomatico.

XI JINPING VLADIMIR PUTIN - VIGNETTA DI GIANNELLI

 

Vengo dalla Macedonia del Nord: lì il forte risentimento nei confronti dell’Europa dipende non da un rifiuto dei valori liberaldemocratici, ma dal fatto che Skopje ha chiesto di entrare nella Ue 17 anni fa e da allora si è vista chiudere la porta in faccia più volte. Credo poco alla nascita di un blocco commerciale indipendente da Usa ed Europa: il sistema dei pagamenti è tuttora fatto quasi solo di dollari ed euro. E non è così facile per la Cina sostituire una rete finanziaria planetaria come Swift. Può farlo, ma non in tempi brevi».

distruzione a kiev

 

La Nato non ha errori da rimproverarsi?

«Aver offerto nel 2008 l’ingresso nell’Alleanza a Georgia e Ucraina fu un grave errore, ma non sono tra quelli, come il politologo John Mearsheimer, che attribuiscono l’aggressione russa all’allargamento Nato. L’origine va cercata nella potente narrativa storica che è stata diffusa da Putin e nella sua volontà di disfare l’ordine europeo formato dopo la Guerra Fredda. Non solo in Ucraina ma in tutto l’Europa orientale».

 

Timori di escalation fino all’uso dell’atomica?

LO STORICO FRANCIS FUKUYAMA

«Non credo che la minaccia nucleare sia molto credibile. Tutti, compreso Putin, si rendono conto che l’atomica non è un’arma utile per raggiungere obiettivi politici. Temo il ricorso ad armi chimiche come reazione disperata di un Cremlino chiuso in un angolo».

 

La Turchia è divenuta una potenza regionale grazie anche ai suoi droni usati in vari conflitti. Ora arma l’Ucraina ma negozia con Putin e non lo sanziona. Che gioco fa?

bombardamenti su mariupol 4

«La Turchia pensa di avere una relazione speciale con Mosca. Relazione speciale ma non buona, da quando la Turchia abbatté un jet russo in Siria. Erdogan è contrariato perché Putin l’ha consultato e poi non ha seguito i suoi consigli lanciando l’attacco. Non credo gli dispiaccia vedere Mosca in difficoltà. Anche grazie ai micidiali droni turchi usati dagli ucraini che adesso tutti vogliono comprare».

feriti a mariupol vladimir putin 2mezzi russi distrutti a kharhiv 1Xi Jinping e Vladimir Putinbombardamenti su mariupol 2

Ultimi Dagoreport

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?