ULTIME DAL FORTINO BANKITALIA - MATTARELLA È PRONTO A FIRMARE IL DECRETO DI NOMINA DI SIGNORINI ANCHE SENZA IL PARERE DEL GOVERNO, E CONTE CHIEDE TEMPO PER CONVINCERE I GRILLINI A DARE L'OK - L'UNICO MODO PER FAR RINCULARE IL M5S, DOPO I POST E LE DICHIARAZIONI DI FUOCO DI DI MAIO E SOCI, È PROMETTERE UNA POLTRONA PIÙ IMPORTANTE: QUELLA DEL DIRETTORE GENERALE SALVATORE ROSSI, CHE SCADE A MAGGIO…
DAGONEWS
Ultime dal fortino Bankitalia. Mentre i 5 stelle sparavano contro Palazzo Koch con post sul blog e per voce del sottosegretario all'Economia Villarosa, Salvini provava a smorzare le polemiche con il suo ''non ho nulla contro Signorini''. Non è bastato, perché dal Movimento vogliono tenere duro e dare un segnale di ''cambiamento'' all'elettorato, e non possono rimangiarsi l'ennesima sparata.
Al Quirinale però, dove ne hanno viste troppe per i gusti di Mattarella, non stanno fermi. E hanno avvertito Conte: il Presidente è disposto a firmare il decreto di nomina anche senza il parere del Governo, che ancora non arriva. A quel punto il premier ha chiesto tempo per convincere i grillini, sia con l'argomento che – secondo la legge – il Colle può superare persino un parere negativo; sia ingolosendoli con la vecchia metafora dell'uovo oggi e della gallina domani.
Ovvero: date l'ok alla conferma di Signorini alla vice-direzione generale, e da ora mettiamoci al lavoro sulla poltrona ben più importante del direttore generale, dove ora siede quel Salvatore Rossi che a 70 anni suonati non conosce quote cento né leggi Madia. Dalla proroga di Fabio Panetta lo scorso ottobre, passando per Signorini ora, poi per Valeria Sannucci e Rossi a maggio, praticamente tutto il Direttorio è in fase di riconferma.
Tranne Visco, ovviamente, che Renzi provò a sostituire l'anno scorso ma fu duramente sconfitto (e fanno ridere i renziani che oggi gridano allo scandalo perché l'attuale maggioranza vuole dire la sua).
L'attacco a Signorini può quindi diventare l'antipasto per il posto di Rossi: oggi facciamo i ''responsabili'', ma a maggio…
giuseppe conte e luigi di maio con la card per il reddito di cittadinanza 2
